➹Chapter 32: Don't leave me alone
Jisung aprì gli occhi a causa di un fastidioso suono.
Volle con tutto il suo cuore ignorarlo e continuare a dormire beatamente ma, quel suono si fece sempre più forte finché, scocciato, afferrò l'oggetto e rispose alla chiamata.
"Cosa?!" rispose, il tono arrogante.
Nessuno, e dico nessuno, doveva svegliarlo mentre dormiva così profondamente.
Lo odiava."Pronto?" continuò a dire non ricevendo risposta dal mittente di quella chiamata, mentre si sedeva sul bordo del letto, passandosi le dita sull'occhio per potersi svegliare.
"Hyunjin se è un altro dei tuoi stupidi scherzi telefonici, giuro che-"
"Han, sei tu?"
Il biondo si bloccò di colpo nel sentire quella voce.
Era una voce che non sentiva da tanto tempo, saranno passati anni dall'ultima volta.
Non poteva crederci.Gli si fermò per un secondo il respiro e subito dopo, chiuse velocemente la chiamata a gettò il telefono dall'altro lato della stanza, non curandosi del fatto che avrebbe potuto romperlo.
Suo fratello era partito per andare al college circa sette anni fa e da allora non lo aveva più minimamente considerato.
Non lo aveva chiamato, non gli aveva scritto lettere o messaggi, non era nemmeno tornato per le festività, se quelle si potevano considerare tali.Lo aveva lasciato da solo insieme ai problemi psicologici della madre, e anche se gli mancava tantissimo avere l'affetto che non riceveva da tanto tempo dal fratello, non lo avrebbe perdonato così facilmente, non ci riusciva.
Guardò il suo cellulare che aveva lanciato via e una lacrima solcò la sua guancia, ma la scacciò all'istante, non voleva rivederci di nuovo.
"Han, va tutto bene?"
Il minore alzò lo sguardo davanti a sé e vide Minho, poggiato allo stipite della porta del bagno con solo un asciugamano a coprirlo la parte bassa dell'addome acora umido e bagnato a causa del vapore dell'acqua calda.
Jisung lo guardò cercando di focalizzarsi solo sui suoi occhi anche se gli era molto difficile, è tentò di essere normale.
"Si sto bene...sto benissimo." sussurrò più a sé stesso che al suo ragazzo per poi alzarsi dal letto e scendere le scale per arrivare al piano di sotto.
Minho sapeva che Han non stava bene, si riusciva a percepire benissimo dal suo sguardo perso.
Infatti volle venirne a capo, si mise i boxer, un paio di pantaloni e una maglietta e corse anche lui verso il piano inferiore.Cercò con lo sguardo il suo ragazzo e si bloccò quando vide la sua figura di fronte la finestra nel soggiorno di casa sua.
Camminò verso di lui e legò le braccia attorno alla sua vita stringendolo in un abbraccio, poggiando la testa sulla sua spalla."Sai che puoi dirmi tutto, vero?" chiese lentamente Minho lasciandogli un bacio sulla spalla.
Jisung strinse le mani del maggiore e solo alcuni minuti dopo annuí sentendo pian piano, il suo volto inondarsi di lacrime.
Si voltò verso Minho e si lasciò stringere tra le sue braccia affondando il viso sul suo petto.Minho gli accarezzò dolcemente i capelli e gli baciò la testa poggiando poi il mento su essa mentre continuava a stringerlo, non lasciabdolo andare un istante.
"Fai bene a sfogarti, è tutto ok. Ci sono io." sussurrò piano sentendolo singhiozzare ancora.
Jisung allacciò le braccia attorno ai fianchi di Minho provando a pronunciare una frase anche se non riuscì nel suo intento.
"N-non voglio ripensarci, t-ti prego."
"Non devi farlo va bene? Non voglio neanche io che ci ripensi e so che non appena ti sentirai di parlarmene me lo dirai ma fino ad allora se questo ti fa stare male non voglio che ci ripensi, assolutamente."
Minho si staccò lentamente per poterlo guardare negli occhi e gli accarezzò le guance per asciugargliele dalle troppe lacrime.
"Non farlo." sussurrò regalandogli un dolce sorriso per poi avvicinarsi di più a lui e baciargli le labbra a stampo.
Jisung appoggiò di nuovo la testa sul suo petto e regolarizzò il respiro tornando a venir cullato dal battito di Minho, rilassandosi.
"Mi dispiace, ti ho bagnato tutta la maglietta." borbottò il minore baciando la guancia dell'altro per scusarsi.
Minho scoppiò a ridere e gli accarezzó la guancia.
"Se vuoi la tolgo e risolviamo il problema."
Jisung gli schiaffeggiò la spalla ridacchiando anche lui e allacciò le braccia al suo collo non staccando gli occhi dai suoi.
"Mi piacerebbe vederti senza maglietta però." sussurró lasciandosi scappare un sorrisetto che non sfuggí agli occhi del suo ragazzo.
"Okay."
Jisung storse il viso e incontrò lo sguardo pervertito dell'altro, un attimo dopo Minho lo aveva già preso in braccio e lo stava portando in camera.
"So come farti tornare il sorriso!"
𝐍/𝐀
𝐒𝐜𝐮𝐬𝐚𝐭𝐞 𝐥'𝐚𝐬𝐬𝐞𝐧𝐳𝐚 𝐦𝐚 𝐡𝐨 𝐚𝐯𝐮𝐭𝐨 𝐮𝐧 𝐬𝐚𝐜𝐜𝐨 𝐝𝐢 𝐜𝐨𝐬𝐞 𝐝𝐚 𝐟𝐚𝐫𝐞 𝐪𝐮𝐞𝐬𝐭𝐚 𝐬𝐞𝐭𝐭𝐢𝐦𝐚𝐧𝐚.
𝐓𝐨𝐫𝐧𝐞𝐫ò 𝐚𝐝 𝐚𝐠𝐠𝐢𝐨𝐫𝐧𝐚𝐫𝐞 𝐫𝐞𝐠𝐨𝐥𝐚𝐫𝐦𝐞𝐧𝐭𝐞 𝐜𝐨𝐦𝐮𝐧𝐪𝐮𝐞.
-𝐌𝐢𝐧𝐡𝐞𝐞
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༄𝐏𝐫𝐨𝐟𝐢𝐥𝐞𝐫 ~𝐌𝐢𝐧𝐬𝐮𝐧𝐠
Fanfiction⋇⋆✦⋆⋇ ⋇⋆✦⋆⋇ ⋇⋆✦⋆⋇ ⋇⋆✦⋆⋇ 『 Han Jisung, agente speciale dell'analisi comportamentale dell'FBI, inizia a lavorare con la sua squadra ad una serie di sparizioni e omicidi su delle donne in un quartiere di Gimpo. La cosa inizierà a non piacergli affatto...