Minho fece segno alla sua squadra di fermarsi mentre Jisung li affiancava tenendo sempre in mano la pistola, non abbassando mai la guardia.
"Una metà andrà sul retro, mentre voi venite con me."
Sussurrò Minho ai ragazzi, Jisung gli si mise immediatamente davanti."Io vado con l'altra squadra sul retr-"
"No. Tu resti con me."
Minho gli afferrò il braccio prima che potesse raggiungere gli altri."Ma Minho, serve qualcuno che guidi gli altri, non posso rimanere qui con te."
Minho guardò i ragazzi "Raggiungete la porta sul retro ed attendete un mio segnale prima di entrare, ma solo quando vi darò un segnale." marcó per bene le ultime parole con tono mentre guardava la squadra.
"Si Vicedirettore Lee."
I ragazzi eseguirono gli ordini lasciando da soli Minho e Jisung.
"Minho, ti prego. Non abbiamo molto tempo, loro hanno bisogno di me." disse con tono più dolce Jisung mentre guardava il suo ragazzo negli occhi.
"E se ti accadesse qualcosa? Preferisco che tu stia con me in modo che ti possa proteggere quando ne hai bisogno."
Minho gli accarezzò la guancia con una mano mentre con l'altra gli accarezzava il polso.
"Non posso perdere anche te." sussurrò con sguardo triste il più grande.
Han comprese solo dopo aver sentito quella frase che il suo ragazzo aveva paura di perdere non solo la sorella ma anche lui e sorrise per la premura del maggiore.
Jisung si avvicinò ancora a lui e gli lasciò un dolce bacio sulle labbra e sorrise sentendo l'altro ricambiarlo subito.
"Non mi perderai, ricordi? Io resterò sempre con te e non appena troveremo tua sorella sarai ancora più felice, adesso dico sul serio, lasciami andare con loro e dopo sarà tutto apposto."
Minho abbassó lo sguardo sulla sua mano che in quel momento stava ancora tenendo quella del suo ragazzo.
"Va bene." sospiró lasciandolo. "Ma sta attento per favore."
Minho si avvicinò di nuovo a lui per sentire ancora una volta la pressione delle labbra del minore sulle sue mentre gli accarezzava la guancia.
"Ti amo."
Jisung sorrise "Ti amo anch'io Minho."
E in quell'esatto momento Jisung si staccò da lui, lasciando la sua mano per correre verso il retro dove la sua squadra lo attendeva per il segnale.
Non appena Minho si mise davanti la porta con gli altri uomini dietro di lui, alzò la mano e sussurrò: "1, 2, 3."
Subito dopo spalancò la porta tirandole un calcio e sentii dire dall'altro lato "FBI! Mani in alto!"
In stanza non c'era nessuno, Minho fece segno ai ragazzi di entrare e di iniziare a perquisire tutta la casa.
Smossero i mobili e setacciarono ogni stanza, ma in quella villa non ci fu traccia del padre di Taehyung o di qualche altre ragazze.
"Vicedirettore! Qui c'è una botola!" esclamò un agente, Minho si avvicinò a lui e notò che la botola avesse il catenaccio.
"Allontanatevi."
Gli uomini fecero come gli venne chiesto e Minho sparò un colpo secco al catenaccio per poterlo rompere, subito dopo fecero irruzzione in quell'enorme cantina.
Gli uomini di Minho iniziarono a perlustrare ogni centimetro di quello sporco posto e solo quando si sentii un grosso tonfo in una delle camere si voltarono indietro.
Minho riconobbe immediatamente la voce della sorella e corse verso quella porta tirandoci un calcio con tutta la forza che aveva per poterla aprire.
Vide il padre di Taehyung tenere Sooyeon, la sua Sooyeon, contro il muro che singhiozzava mentre dietro di loro c'erano altre tre ragazze spaventate e seminude che cercavano di nascondersi dagli occhi indiscreti degli agenti.
"Toglile, le mani, di dosso o la mia pallottola finirà accidentalmente contro il tuo cranio." ringhiò Minho puntando la pistola verso di lui, Sooyeon sorrise nel poter finalmente rivolgere le sue attenzioni a Minho.
"Ammanettatelo." ordinò subito dopo con tono neutro il maggiore.
"Kim Jongae, la dichiaro in arresto per stupro, aggressione e sequestro di persona. Tutto ciò che dirà potrà essere usato contro di lei in tribunale, avrà diritto ad un avvocato, se non può permettersene uno gliene sarà assegnato uno d'ufficio."
Nell'esatto momento in cui allontanarono l'uomo da Sooyeon, quest'ultima lanciò uno sguardo al fratello, e prima che potesse dire altro camminarono l'uno verso l'altro e si strinsero in un grosso abbraccio scoppiando a piangere entrambi.
"T-ti ho trovata." singhiozzò Minho stringendo il corpo della sorella al suo.
"Non ho mai dubitato di questo."
Minho le lasciò un dolce bacio sulla fronte mentre le accarezzava le guance sorridendo.
"Minho! Minho!" urlò una voce dietro di loro, interrompendo il loro momento intimo.
Hyunjin entrò in stanza con le lacrime agli occhi e una spalla ferita.
"Hyunjin! Cos'è successo?!" chiese subito Minho preoccupato, avvicinandosi al biondo.
"C'è stata un esplosione! Mi sono distratto solo un attimo!" disse piangendo passandosi la mano sugli occhi.
"Hyunjin per l'amor di Dio cosa è successo?!"
"Han! Hanno preso Han! È stato rapito!"
The End
𝐍/𝐀
𝐍𝐨𝐧 𝐯𝐢 𝐚𝐬𝐩𝐞𝐭𝐭𝐚𝐯𝐚𝐭𝐞 𝐜𝐢 𝐟𝐨𝐬𝐬𝐞 𝐢𝐥 𝐬𝐞𝐪𝐮𝐞𝐥?
𝐀𝐯𝐞𝐯𝐨 𝐥𝐞𝐭𝐭𝐨 𝐮𝐧 𝐜𝐨𝐦𝐦𝐞𝐧𝐭𝐨 𝐝𝐨𝐯𝐞 𝐮𝐧𝐚 𝐫𝐚𝐠𝐚𝐳𝐳𝐚 𝐚𝐯𝐞𝐯𝐚 𝐚𝐳𝐳𝐞𝐜𝐜𝐚𝐭𝐨 𝐢𝐥 𝐟𝐢𝐧𝐚𝐥𝐞 𝐞 𝐯𝐨𝐥𝐞𝐯𝐨 𝐬𝐨𝐭𝐭𝐞𝐫𝐫𝐚𝐫𝐦𝐢, 𝐬𝐨𝐧𝐨 𝐝𝐚𝐯𝐯𝐞𝐫𝐨 𝐜𝐨𝐬ì 𝐩𝐫𝐞𝐯𝐞𝐝𝐢𝐛𝐢𝐥𝐞?
𝐋'𝐡𝐨 𝐚𝐩𝐩𝐞𝐧𝐚 𝐩𝐮𝐛𝐛𝐥𝐢𝐜𝐚𝐭𝐨! 𝐀𝐧𝐝𝐚𝐭𝐞 𝐚 𝐝𝐚𝐫𝐜𝐢 𝐮𝐧 𝐨𝐜𝐜𝐡𝐢𝐚𝐭𝐚!
-𝐌𝐢𝐧𝐡𝐞𝐞
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༄𝐏𝐫𝐨𝐟𝐢𝐥𝐞𝐫 ~𝐌𝐢𝐧𝐬𝐮𝐧𝐠
Fanfiction⋇⋆✦⋆⋇ ⋇⋆✦⋆⋇ ⋇⋆✦⋆⋇ ⋇⋆✦⋆⋇ 『 Han Jisung, agente speciale dell'analisi comportamentale dell'FBI, inizia a lavorare con la sua squadra ad una serie di sparizioni e omicidi su delle donne in un quartiere di Gimpo. La cosa inizierà a non piacergli affatto...