❁𝟐𝟕

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➹Chapter 27: A baby!

Dopo aver avuto quella conversazione decisamente eccitante, Minho e Han si sedettero vicini e tornarono ad aiutare gli altri nelle ricerche.

Jackson supervisionò il tutto insieme a Chan per dare loro una mano e ogni tanto si distraeva per dare attenzioni al figlio, che teneva in braccio per non farlo piangere.

Il piccolo aveva due anni, e si sa, in quell'età i bambini hanno bisogno di mooolte attenzioni da parte dei propri genitori, infatti il resto della mattinata lo passarono in modo tranquillo.

Ma la tranquillità sparì, quando Jackson ricevette quella maledettissima chiamata.
Poggiò subito il bambino nel seggiolino nero, che non appena sentii le braccia possenti del padre lasciarlo cadere sulla sedia emise dei piccoli lamenti.

"Papi?" lo chiamò aprendo le braccia verso di lui.

"Ragazzi, devo scappare è davvero urgente questa volta, potete guardarmi Jiwoo per un pò? Vi prego, ve ne sarei immensamente grato." disse il maggiore ignorando i lamenti del figlio per parlare a tutta la squadra.

"Va bene, ma non fare tardi, io odio i bambini." sussurró Chan facendo una piccola smorfia, mentre si sedeva accanto Jinyoung e Hyunjin.

"Perché odi i bambini?!" gli chiese Jinyoung confuso.

Jackson si accovacciò leggermente di fronte al figlio e gli accarezzò la testolina guardandolo negli occhi.

"Amore io devo andare, ma tra poco torno va bene? Non sei da solo, mh? Sta tranquillo."
Lo rassicurò baciandogli la fronte.

"Grazie ragazzi vi devo un favore!" esclamò prima di lasciare la stanza ignaro di quello che sarebbe successo da lì a poco.

Non appena Jackson sparì dalla visuale del bambino, quest'ultimo iniziò a piangere disperatamente per la mancanza del padre, costringendo i presenti a tapparsi le orecchie per le troppe urla.

"Adesso so perché odia i bambini." disse Jisung poggiando la testa sulla spalla del suo ragazzo "Dio sta per venirmi il mal di testa." sussurrò.

"Cristo è adorabile ma è una bomba ad orologeria!" esclamò Hyunjin portandosi le mani sulla fronte per i troppi pianti del bambino.

"Ok, non c'è la faccio più." disse subito dopo alzandosi malamente dal suo posto per raggiungere il seggiolino.

"Che vuoi fare Hyun?" chiese Chan confuso.

"Provare a farlo calmare forse? Mi stanno esplodendo i timpani e vorrei arrivare minimo ai miei 89 anni quindi se non ti dispiace..."

Hyunjin si alzò leggermente le maniche e prese il bambino in braccio iniziando a dondolarlo piano.

"No piccolo non piangere! Tuo papà adesso torna! Non essere triste!" disse accarezzandogli i capelli, ma invano, dato che il piccolo continuò a piangere senza sosta.

Jisung non era molto lucido in quel momento, tra Hyunjin che urlava e il bambino che piangeva non riusciva più a ragionare in modo sano.

"Basta ci rinuncio è impossibile farlo smettere." sbuffò il biondo rimettendo il bimbo sul seggiolino per tornare al suo posto.

"Suvvia amore non essere triste." provò a consolarlo Seungmin.

Una volta qualche anno fa, durante una festa di pensionamento nel loro dipartimento a Seoul, uno degli agenti portò due bambini piccoli, tutti e due maschi, che iniziarono a seguire Chan ovunque andasse.

Il maggiore ovviamente era di malumore quel giorno, Chan aveva sempre espresso il suo odio profondo per quei bambini viziati che sapevano solo piangere e chiedere giocattoli, infatti rimase col broncio tutta la sera.

Ma lì, in quell'esatto momento, il mal di testa era così forte che lo portò a fare una pazzia.

Si alzò dalla sua sedia sotto lo sguardo attento del suo ragazzo e con un pò di timidezza prese il bambino in braccio guardandolo negli occhi.

Mi ricorda me da piccolo, ha il mio stesso sguardo perso.
Pensò sorridendo mentre lo guardava.

Il piccino ricambiò lo sguardo e smise di piangere stupendo tutti i presenti che emisero un sospiro di sollievo subito dopo.
Finalmente aveva smesso di piangere.

"Come minchia hai fatto!"
Esclamò Hyunjin con sguardo esterrefatto.

"Evidentemente Han ha lo sguardo che conquista." ridacchiò Chan tornando a lavorare.

"È solo un bimbo Hyunjin, non darci troppo peso." rise Han facendo ridere anche il piccino che aveva in braccio.

"Oddio ha lo stesso sorriso di Jackson!" ammise dopo sorridendo.

Minho rimase imbambolato a guardare la scena, incapace di dire qualcosa, le parole avevano lasciato completamente la sua bocca, non riusciva a dire niente.

Quella scena era così bella da vedere, Jisung che teneva in braccio un fagottino adorabile assomigliante a lui.

Inconsapevolmente i suoi pensieri iniziarono a vagare e senza rendersene conto iniziò a pensare al futuro, a se avrebbe sposato Jisung e se mai avrebbe deciso di prendere un bambino insieme a lui.

Era bello anche solo immaginarlo.

༄𝐏𝐫𝐨𝐟𝐢𝐥𝐞𝐫 ~𝐌𝐢𝐧𝐬𝐮𝐧𝐠Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora