➹Chapter 37: Leave my house!
"Hai portato i fascicoli a casa? Davvero?"
Jisung si affacciò dalla porta per poter ammirare la scena; Minho, seduto a gambe incrociate nel divano con Soonie e Dori a fargli le fusa, mentre guardava tutti quegli immensi fogli sparsi sia a terra che sul tavolino di vetro.
"Sento che c'è qualcosa che manca, e siccome oggi non siamo andati a lavoro me li sono fatti portare da un mio collega, quindi si sto lavorando da casa amore mio." ridacchiò Minho passando le dita sul pelo morbido del micio.
"Questo tuo istinto da vicedirettore inizia a spaventarmi ultimamente."
Jisung si avvicinò piano a lui stringendosi alla felpa enorme che indossava per il leggero freddo rimanendo in piedi davanti a lui.
"Spaventa anche me, è come se sapessi che sta per accadere qualcosa di brutto ma non ne sono completamente sicuro."
Minho alzò lo sguardo verso di lui sospirando, si mise seduto in modo normale, spostò il gatto dalle sue gambe e afferrò il minore dai fianchi per farlo sedere su esse mentre sorrideva.
"Ma sono più tranquillo sapendo che sei qui con me."
Jisung sorrise allacciando le braccia al suo collo mentre l'altro gli stringeva i fianchi per avvicinarlo di più a lui.
"Allora posso sfruttare questa cosa a mio vantaggio, che ne pensi?" sussurrò Han al suo orecchio con voce profonda, subito dopo gli afferrò il viso tra le mani e lo baciò dolcemente e sentendo il suo ragazzo ridacchiare nel bacio si lasciò contagiare anche lui.
Minho passò delicatamente la lingua sul labbro inferiore del biondo per poi farla scivolare con lentezza dentro la sua bocca, per Jisung ci stava mettendo anche troppo, infatti fu proprio lui a intrecciare le loro lingue iniziando un bacio più furioso e decisamente più passionale.
Han lo spinse di schiena sul divano mettendosi a cavalcioni su di lui mentre continuava a baciarlo, Minho infilò velocemente una mano sotto la sua felpa per accarezzargli i fianchi.
"Da quanto non lo facciamo?" chiese Minho staccandosi leggermente da lui per lasciare dei baci caldi sul collo dell'altro.
Jisung ridacchió e gli sfilò la maglietta, sfiorando con le dita le braccia del maggiore e sorrise nel sentirlo rabbrividire a quel leggero tocco, si avvicinò al suo orecchio soffiandoci sopra.
"Troppo tempo." sussurró ridendo subito dopo quando Minho gli tirò una sculacciata.
"Non mi stuzzicare altrimenti poi puoi scordarti di camminare per i prossimi giorni."
Ribadì Minho afferrando la nuca dell'altro per baciarlo di nuovo con più passione.I due continuarono a baciarsi forse per troppi minuti, Jisung ogni tanto si staccava da lui per riprendere fiato ma Minho, al contrario del suo ragazzo, aveva dei polmoni d'acciaio, infatti difficilmente staccava le labbra da quelle del minore, solo che dovette farlo perché quando ripresero a limonarsi con felicità, qualcuno suonò il campanello.
"Ignoralo." ringhiò Minho contro il bacio stringendo di più i fianchi dell'altro per non farlo andare via.
Ma il suono non cessò, anzi, si fece più forte, così forte che Han stesso si dovette staccare una seconda volta dal suo ragazzo per alzarsi.
"Giuro che ucciderò chiunque ci sia dietro quella porta, e non sto scherzando stavolta."
"No, resta qui vado io. Tu nel mentre metti un film."
Minho si alzò dal divano e si infilò velocemente la maglietta, lasciò un rapido bacio sulle labbra del minore e camminò verso la porta d'ingresso, curioso di sapere chi li avesse interrotti da quel momento intimo.Quando aprì la porta, un giovane ragazzo entrò nel suo campo visivo e storse il viso confuso, non lo aveva mai visto prima d'ora.
"Posso aiutarti?" chiese un pò ironico Minho, non sapendo che altro dire.
"Uhm, cerco Han Jisung, è in casa in questo momento?" chiese il ragazzo con forse troppa sfacciataggine.
Minho incrociò le braccia al petto guardandolo con un sopracciglio alzato "Chi lo cerca?"
Il rosso davanti a lui fece per rispondere a quella domanda ma la voce di Han interruppe entrambi "Min! Perché ci metti tanto? Il film sta per iniziare!" esclamò il minore avvicinandosi alla porta "Chi era?"
Non appena Jisung incrociò gli occhi di quel ragazzo i suoi occhi si spalancarono e involontariamente iniziò a stringere il telecomando nella mano.
"Che cosa stracazzo ci fai qui?" chiese Jisung con rabbia. "Anzi no non voglio saperlo, vattene e basta."
"Jisung per favore dammi la possibilità di spiegar-" provò a dire lui ma Jisung lo interruppe nuovamente "Non c'è assolutamente nulla da spiegare, sei un pezzo di merda, quindi per piacere allontanati come hai sempre fatto nella tua cazzo di vita, non voglio più saperne di te."
Minho rimase inbambolato accanto al minore cercando di capire il contesto della conversazione.
"Sono tuo fratello Jisung! Non puoi buttarmi fuori dalla tua vita come se nulla fosse!" esclamò l'altro mentre Han sbatteva la porta.
"Ma senti da che pulpito viene la predica! Tu mi hai lasciato da solo con quella psicopatica di tua madre per andare chissà dove!"
Urlò con tutto fiato che aveva in corpo il minore mentre Minho si risvegliava dal suo stato di trance, afferrò il ragazzo dai fianchi e lo tirò in un abbraccio facendo in modo che Jisung affondasse il viso sul suo petto."Vattene via Jin, o ti arresto per disturbo alla quiete pubblica!" urlò ancora una volta Jisung.
Minho scoppiò a ridere alla minaccia del suo ragazzo e gli baciò la fronte tornando in salotto per stendersi sul divano.
"Lascialo stare, piuttosto torna qui, abbiamo una faccenda in sospeso."
𝐍/𝐀
𝐂𝐚𝐩𝐢𝐭𝐨𝐥𝐨 𝐝𝐢 𝐦𝐞𝐫𝐝𝐚 𝐞 𝐝𝐢 𝐩𝐚𝐬𝐬𝐚𝐠𝐠𝐢𝐨, 𝐬𝐜𝐮𝐬𝐚𝐭𝐞.
-𝟑
-𝐌𝐢𝐧𝐡𝐞𝐞
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༄𝐏𝐫𝐨𝐟𝐢𝐥𝐞𝐫 ~𝐌𝐢𝐧𝐬𝐮𝐧𝐠
Fanfic⋇⋆✦⋆⋇ ⋇⋆✦⋆⋇ ⋇⋆✦⋆⋇ ⋇⋆✦⋆⋇ 『 Han Jisung, agente speciale dell'analisi comportamentale dell'FBI, inizia a lavorare con la sua squadra ad una serie di sparizioni e omicidi su delle donne in un quartiere di Gimpo. La cosa inizierà a non piacergli affatto...