➹Chapter 10: What a mess
Jisung sentendo bussare, aprì la porta del suo alloggio sorridendo alla vista di Jinyoung.
"Buongiorno hyung!" lo salutò il minore entrando in camera sua, buttandosi sul letto a gambe incrociate per tenere meglio il PC.
"Buongiorno, non avevano appuntamento alle 10:00?" gli chiese Han con voce assonnata, chiudendo la porta.
"Infatti sono le dieci dolcezza."
Jisung ridacchiò e si stese proprio accanto a lui per guardarlo meglio lavorare.
I due si erano dati appuntamento a quell'ora per parlare della situazione 'Chan' di Jinyoung, dato che Han aveva richiesto al minore maggiori dettagli sull'accaduto.
Ma Jinyoung non poteva mica mettersi a parlare della sua cotta davanti a mezzo dipartimento."Evidentemente mi hai svegliato tu." disse Han sbadigliando "Hai trovato qualcosa di nuovo?" gli chiese poi.
Jinyoung abbassó il portatile e lo guardò con un sopracciglio alzato e un piccolo sorriso malizioso.
"Non dovevamo parlare di Chan? Perché ti interessa così tanto di Minho?"Jisung roteò gli occhi al cielo "Non guardarmi in quel modo, non te lo racconterò."
Il minore mise il broncio chiudendo definitivamente il portatile per abbracciare il più grande "Daiiiii! Voglio saperlo! Dai! Dai! Dai!"
Ah! Maledizione!
Jisung scoppiò a ridere quando Jinyoung iniziò a solleticargli i fianchi, ormai sapeva che quello era uno dei punti deboli del suo migliore amico."Va bene! Ahahahahah! Te lo dico ma smettila!" rise Jisung e il minore si staccò immediatamente poggiandosi sul suo bacino.
"Allora parla!"
Jisung sorrise e si mise seduto, spostando tutto il suo peso su un avambraccio per far si che Jinyoung potesse stare comodo sulle sue gambe.
"Io e Minho ci conosciamo da quasi sei anni. Eravamo nella stessa squadra d'addestramento a Quantico e andavamo d'accordo, prima.
Ci salutavamo, alcune volte prendevamo il tè insieme la mattina e io pian piano avevo iniziato ad affezionarmi a lui, mi piaceva e non poco."
ammise Jisung accarezzando i capelli scuri del minore."Mi piaceva ma non come quelle semplici cottarelle, volevo essere il suo ragazzo e volevo che lui fosse il mio, ma evidentemente per lui non era così."
Han abbassó un pò lo sguardo ma poi lo rialzò."Minho era uno dei più bravi in squadra, io a mia discolpa, ero un vero disastro. Mi confessai a lui durante l'addestramento e lui mi rifiutò davanti a trentacinque persone e tu sai dei miei problemi d'ansia, sentendo tutti quegli sguardi addosso non c'è l'ho fatta e sono scappato in camera mia. I senior volevano mandarmi via a causa dei punteggi bassi che prendevo e non stava andando bene, non stava andando proprio per niente."
Jinyoung sentii le lacrime agli occhi e in poco tempo le sue guance furono tutte bagnate, Han sorrise e gliele asciugó con il pollice mentre il minore poggiava la testa sulla sua mano.
"Avrei potuto lasciare tutto e andare via, ma non l'ho fatto. Ho chiesto un'altra settimana di prova e sono migliorato, volevo far vedere a Minho che nonostante io ci sia stato male per quel che mi ha fatto, non mi sarei mai arreso davanti ad un ostacolo del genere e sono diventato il migliore della squadra-accidenti ragazzino non piangere!"
Jinyoung si buttò letteralmente fra le sue braccia scoppiando in un pianto liberatorio, allacciando le mani alla vita di Jisung per stringerlo forte.
"Jinyoung.." sussurrò Han accarezzandogli i capelli."È u-uno stronzo! Come può averti fatto questo! Vorrei ucciderlo! Anzi no! Lo faccio adesso!"
Jinyoung si alzò da Jisung e corse verso il mobile per prendere la pistola del più grande e camminare a passo spedito verso la porta ma Han fu più veloce di lui.
Con uno scatto gli prese la pistola e lo sbatté al muro per impedirgli di muoversi."No! Lasciami! Devo mettere fine alla sua inutile esistenza!" urlò Jinyoung continuando a piangere.
Chan sentendo tutto quel fracasso si alzò dal suo letto e a petto nudo raggiunse la camera di Han bussando più volte alla porta.
"Han-ah? Va tutto bene?"
"Ah bene, ora ci penso io." disse Han aprendo la porta facendo così entrare Chan in stanza, che non appena vide Jinyoung in quelle condizioni su allarmò.
"Cosa è successo qui?!"
Jinyoung si staccò da Jisung e si buttò tra le braccia di Chan continuando a piangere sul suo petto.
"Succede che Lee Minho è un grandissimo figlio di-""Jinyoung!" lo rimproverò Han "Ti prego portalo via da qui, non è lucido in questo momento." disse al maggiore facendo uscire entrambi dalla sua camera, poi si stese sul letto per massaggiarsi le tempie.
Aveva fatto male a dire di Minho a Jinyoung? No, assolutamente, ma doveva aspettarsi una reazione così da parte del più piccolo che si faceva sempre protettivo in questi casi.
"Che casino" si ripetè in testa prima di riaddormentarsi di nuovo.
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༄𝐏𝐫𝐨𝐟𝐢𝐥𝐞𝐫 ~𝐌𝐢𝐧𝐬𝐮𝐧𝐠
Fanfiction⋇⋆✦⋆⋇ ⋇⋆✦⋆⋇ ⋇⋆✦⋆⋇ ⋇⋆✦⋆⋇ 『 Han Jisung, agente speciale dell'analisi comportamentale dell'FBI, inizia a lavorare con la sua squadra ad una serie di sparizioni e omicidi su delle donne in un quartiere di Gimpo. La cosa inizierà a non piacergli affatto...