Capitolo 34

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.34.

SETH

Silene era il mio frutto proibito

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Silene era il mio frutto proibito. Ed era anche quello più dolce che io avessi mai assaggiato. Il connubio di sensazioni, ed emozioni, che infilzava il petto con ferocia, trafiggendo la carne e le ossa. Toccarla era l'unico conforto che mi desse tregua nonostante non dovessi farlo. Eppure non era solo questo. Silene era fragile, indifesa, e fin troppo debole. Se non avessi dosato la forza, le volte in cui eravamo stati insieme, l'avrei ferita; ma il controllo era labile. Lei, così morbida, troppo bella, e dal profumo afrodisiaco, aveva il potere di mandarmi fuori di testa. Prima che potessi fermarmi, capovolsi le nostre posizioni, e la imprigionai fra le mie braccia. La nostra pelle scottava quanto il calore del sole, ma non fu abbastanza per lasciarla andare. Leccai il collo, arcato per tutta la sua lunghezza, gustandomi il buon sapore. Strinsi i suoi gracili polsi contro il letto mentre la testa ciondolava fuori, l'espressione estasiata e infervorata dal rossore che coloriva le gote. Le palpebre chiuse, le sopracciglia distese, e un lieve sorriso. Ritrassi le labbra e snudai i denti, azzannandole la spalla destra. Si costrinse a tapparsi la bocca con la mancina per non urlare. Inarcò la schiena sotto di me, e le artigliai la carne - morbida come burro - delle gambe, tenerle aperte, e potermi spingere al suo interno. Arretrai il bacino per dare un colpo secco. La udii inspirare bruscamente al mio orecchio destro, e si aggrappò a me col solo braccio destro mentre infierivo dentro di lei sempre più a fondo, sempre più dentro alla deliziosa vulva che, a ogni spinta, si contraeva. Serrai più forte le dita, e le fauci, sul suo corpo, ringhiando sempre più forte, e sentendo il sapore del sangue invadermi la bocca. Il sangue di Silene.

Lei marchiò me, e io marchiai lei.

***

Spalancai gli occhi non appena ascoltai un fruscio di vesti lontano, non dovuto alle lenzuola attorcigliate alla gamba sinistra.

Alzai il capo dall'incavo del collo di Silene, in direzione della finestra aperta. C'era qualcosa di strano fuori da essa. Mancava solo un'ora all'alba, ed era già stato un miracolo non essere stati scoperti. Un miracolo piuttosto ambiguo. Abbracciai protettivo la mia cerbiatta; lei riposava tranquilla sotto di me. Scrutavo la penombra della camera, assottigliando lo sguardo con attenzione. Annusai l'aria, registrando solo il lieve profumo di Silene, marchiato dal mio, finché l'odore leggero di salsedine non mi arrivò al naso, restringendo di conseguenza le mie pupille, pronto a colpire il carnivoro nei paraggi.

Squalo.

Alzai di scatto il capo il tempo sufficiente per scorgere Emil, lo sgualo bianco, e cugino del defunto Adam, scavalcare il parapetto della vetrata.

*Angolino dell'Autrice*

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*Angolino dell'Autrice*

AAAAAAAAAAH RAGA FACENDO UN CALCOLO VELOCE DEI CAPITOLI CHE MANCANO ALLA CONCLUSIONE DI QUESTO PRIMO VOLUME

Ma perché sto urlando?

ALLA CONCLUSIONE DI QUESTO PRIMO VOLUME MANCANO SOLO 4 CAPITOLI!!! AAAAAAAAAAH

Poi in realtà magari mi sbaglio e sono 5, ma intanto io ho avvertito...

- 3

Savage // Vol. 1Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora