Capitolo 29

3.4K 173 79
                                    

.29.

SETH

Silene era davanti a me, pallida e bellissima

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Silene era davanti a me, pallida e bellissima. I grandi occhioni da cerbiatta, puntati nei miei, avevano il potere di mandarmi in tilt il cervello. Il suo profumo, di lavanda, era un richiamo costante a ciò che immaginavo di farle da quando era fuggita. Da quando io l'avevo lasciata andare...

Il frusciare delle foglie secche, agitate dalla brezza serale, colmava il silenzio carico di attesa inespressa. «Seth...», le sfuggì dalle labbra; da quella bocca che agognavo di baciare da quando l'avevo intravista assieme al "pranzo della domenica", il suo promesso. Lei era sua, non mia.

Abbassai lo sguardo, geloso di lui. La cerva era il nemico, cazzo! Dovevo piantarla di fare la femminuccia innamorata e darmi una svegliata. Una volta per tutte.

«Silene...», mi ritrovai a dirle come un cretino. Fantastico, ci ricordiamo i nostri nomi, adesso deve solo togliersi i vestiti e farò qualsiasi cosa pur di toccarla. Provavo pena di me stesso. Ero ridicolo! Il mio dissidio interiore mi stava annientando. Tantovale che giri per le terre erbivore con un cartello enorme con su scritto: "Carnivoro, puntate qui!".

«Sei qui», sospirò, riprendendo fiato. Un timido sorriso le affiorò sul dolcissimo viso, imporporandole le gote, e pungolandomi il cuore. Mi sentivo malleabile argilla nelle sue mani. Chiusi gli occhi e serrai la mascella. Ero fottuto. Percepii la punta delle fredde dita, affusolate e sottili, sul mio zigomo sinistro, e anch'io ripresi fiato. Mi era mancata, e mi era mancato il nostro contatto. Mi beai di quella dolcezza, maledicendomi un istante dopo, irrigidendomi. No, no, no!

«Non sono qui per te!», mi allontanai dal tocco, fulminandola con un'occhiataccia, ma non era vero. Ero lì solo per vedere se stesse bene. La volevo al sicuro. «Sono qui per spiare il mio avversario», mentii. Mantenni il tono, e lo sguardo, freddo. Silene rimase immobile, con la mano sospesa nel vuoto, ferita dal rifiuto. Il sorriso così com'era nato, morì assieme al tenue colorito, dando spazio alla delusione. «Quello che c'è stato tra noi è stato un errore, uno sbaglio da non rifare, quante volte devo dirtelo?! Hai istinti suicida, o cosa?», continuai nervoso, e le parole colpirono più me che lei; perché il suo cuore andò in pezzi, ma il mio ne fu sepolto. «La cosa giusta da fare è finirla, altrimenti si diventa solo carne da macello», conclusi con distacco.

Muta come una tomba, alzò il capo. Piangeva, ma nello sguardo c'era determinazione: «Sei un bugiardo», singhiozzò, tentando di respingermi: «Se vuoi credere che questa sia la strada più facile, fa pure. Io non costringo nessuno a seguirmi, ma non dirmi che è quella giusta perché sai anche tu che non è vero», asserì agguerrita, iniziando a piangere: «Io non ho paura di morire per una causa giusta», annaspò fra le lacrime. E io cedetti. Tutti i miei buoni propositi li mandai a puttane non appena la baciai. La strinsi a me, disperato, baciandole ripetutamente il volto, e strofinando il naso contro il morbido incarnato. Perché doveva essere tanto combattiva? L'avrebbero eliminata! Silene era la femmina più coraggiosa che avessi mai incontrato. Malgrado fosse soltanto una piccola preda in un vasto mondo, lei non retrocedeva mai. Era uno dei motivi per cui l'amavo. «Seth, io ti amo», singhiozzò ancora contro la mia bocca.

Maledizione! Ci volle tutta la forza di volontà che possedevo in corpo per distaccarmi, e non prendermi a pugni da solo. Io avevo degli obblighi verso i miei simili, la mia famiglia, e soprattutto, verso la memoria di Nathaniel. Non potevo eludere tutto questo. E non potevo condannarla. Retrocedetti nella zona d'ombra, dove ci vedevo meglio: «Per me è solo attrazione fisica. Io non lotterò per te», sussurrai, distogliendo lo sguardo. Non meritavo l'amore di Silene, ma se questo serviva a tenerla in vita, allora avrei recitato la parte dello stronzo, perché preferivo saperla viva, e felice con un altro, che morta al mio fianco.

*Angolino dell'Autrice*

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.


*Angolino dell'Autrice*

SETH PERCHÉ NOOOOOO

Savage // Vol. 1Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora