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SILENE
I preparativi della festa, meglio definiti come: un'esagerazione di dimostrazione di potere, più che delle mere decorazioni, furono sparsi per gli ettari del giardino padronale - nonostante il clima gelido. A pranzo non toccai quasi cibo. L'insalata di verdura, mele, e arance, era stata pressoché intaccata da un paio di forchettate sporadiche. La preoccupazione per Bianca alleviava i pensieri nocivi; ma amplificava la mia inquietudine. La sua famiglia era stata sbranata da un branco di lupi anni prima, in un incidente di confine; non aveva nessuno che si preoccupasse. Cosa le sarà capitato? Nemmeno Helia aveva rivelato nulla a riguardo. Dovevo assolutamente parlarci!
«Zucchero mio, hai visite! Ma non hai mangiato nulla, stai male?», domandò impensierita la signora Fey, mutando il tono di voce. Flora, la sorella minore di Helia, la seguiva a ruota, comparendo sulla soglia in tutto il suo splendore. Era una ragazzetta di tredici anni, estroversa, e dal carattere peperino. E possedeva gli stessi occhi affilati, verde bosco, del fratello.
Ignorai Fey, e corsi ad abbracciare la mia sorellina surrogato. Avevamo sette anni di differenza, e notavo sempre meno la differenza: «Scricciolo, che bello vederti! Per tutte le Leggi Naturali, ma tu stai in piedi!», l'accolsi gioiosa e stentando a crederci. Soffriva di una grave patologia, una forma acuta di anemia cronica. La malattia del sangue le impediva di alzarsi spesso dal letto, e praticare le mansioni giornaliere, se non integrava spesso farmaci e trasfusioni.
Lei mi sorrise raggiante, contagiando gli occhi di luce nuova. Senza dubbio era la cerva più bella della nostra specie. Proprio come Helia.
«Quella contenta sono io! Ho cercato la forza di raggiungerti e festeggiare il tuo ritorno. Faremo una festa senza precedenti!», accennò intimorita al mio rapimento. Sembrava essere passato un secolo da quell'evento.
Il pensiero di Seth, di ciò che disse la notte in cui mi lasciò andare, e il fatto che non lo avrei più rivisto, tornò prepotentemente a tormentarmi l'animo. Accennai una smorfia lieta piuttosto che scoppiare a piangere: «Non preoccuparti, sarà un ricevimento fantastico. Sono felice d'essere qui», le raccontai, anche se non era la verità. Approfittai per chiederle per distrarmi dalla sofferenza emotiva: «Verrà anche Helia, stasera?». Avevo urgente bisogno di parlargli di questi dubbi. Eravamo promessi, ma non potevamo passare del tempo da soli, non prima di un unione ufficiale, almeno. Un'altra sostanziale differenza con le usanze carnivore, pensai.
Flora annuì, aggiungendo qualcosa che mi incuriosì: «Certo che ci sarà! Nonostante sia stato molto impegnato con le ronde sulla difesa dei confini, riuscirà a passare. Ci sei mancata tanto, menomale che, chi si è occupato di effettuare lo scambio, l'abbia fatto senza che ti accadesse qualcosa di brutto».
Scambio? Increspai la fronte: «Di cosa parli, scricciolo?», domandai confusa.
Lei piegò la testa di lato, scostandosi la frangetta dalla fronte: «Di quello avvenuto fra te e il prigioniero di guerra. Era una notizia top secret, ma è trapelata lo stesso», mi informò.
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Savage // Vol. 1
Roman d'amour• 𝓕𝓸𝓻𝓫𝓲𝓭𝓭𝓮𝓷 𝓡𝓸𝓶𝓪𝓷𝓬𝓮. • 𝓔𝓷𝓮𝓶𝓲𝓮𝓼 𝓽𝓸 𝓛𝓸𝓿𝓮𝓻𝓼. • 𝓢𝓹𝓲𝓬𝔂. VOL. 1 "Come ci si può innamorare del proprio nemico naturale?!" La trama la trovate all'interno. *** Iscritta a Patamù, il sito che tutela le mie opere da pos...