Capitolo 35

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.35.

SILENE

«SETH!»

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«SETH!».

Spalacai gli occhi.

Un urlo assordante mi ferì i timpani, e lo sbattere della porta, provocò un sussulto. La voce di Tristan, che avvertiva il suo alfa del pericolo in agguato, mi ridestò dal mio sonno. Era ancora buio pesto fuori, ma presto sarebbe sorto il sole. Lo sentivo. L'infrangersi dei vetri, che esplosero in una miriade di pezzi subito dopo, caddero sul parquet come pioggia cristallina. Mi rannicchiai spaventata fra le lenzuola sfatte, coprendomi la testa con le braccia. Cosa stava succedendo?! La paura mi diede una brusca scrollata dall'intorpidimento muscolare che pervase il corpo stanco. Udivo. E quel che ascoltavo erano i pugni del mio amato scontrarsi con quelli di un intruso. Un altro predatore nella mia camera da letto.

«Traditore della tua razza!», gridò lo sconosciuto, scagliandosi l'uno contro l'altro e la villa che tornava ad animarsi, allarmata dal frastuono del combattimento corpo a corpo che stava avvenendo nella mia stanza.

Oh no. Alzai tremante il capo, scorgendo del sangue imbrattare le lenzuola lilla, e le sagome di due maschi, linciarsi. Una era quella di Seth. La zazzera bionda, arricciata lungo la fronte, e il fisico, asciutto e longilineo, erano il suo marchio - oltre che lo sguardo affilato, blu di Prussia. Lo vidi sferrare un gancio destro micidiale alla faccia dell'intruso, e il plasma rossastro di quest'ultimo, schizzare dal naso al pavimento, macchiando le coperte bianche, deposte ai piedi del letto. Uno squalo bianco. Un brivido mi solcò le perle dorsali quando udii lo scricchiolio delle ossa mascellari frantumarsi sotto ad altri colpi del leone. Implacabile nel difendermi.

Aveva ucciso Adam per salvarmi, e adesso, rischiava di farlo ancora, macchiandosi dell'ennesimo crimine. Si sarebbe tramutato in un mostro per me. No, io non volevo questo. Lacrime amare mi rigarono le guance, inerme difronte alla lotta, fra la violenza e la rabbia di quei due, mentre il povero cobra reale, era intento a bloccare la porta alle sentinelle erbivore dall'altra parte. Dovevo fare qualcosa, ma cosa?!

 Dovevo fare qualcosa, ma cosa?!

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