Non so quanti giorni sono passati dall'ultima volta che sono uscita di casa, questa volta perchè ho bevuto talmente tanto che a momenti non ricordo nemmeno il mio nome.
Prima che Jules morisse bevevo solo finchè non mi fossi addormentata, altrimenti non riuscivo a chiudere occhio. Nelle ultime due settimane ho bevuto talmente tanto... Mi vergogno persino a pensarci, per cui scaccio via il senso di colpa come se fosse un interruttore.
La morte di Jules mi ha veramente spezzata. Mi ha rotta in tanti piccoli pezzettini che so che devo tentare di rimettere insieme, giuro, lo so, ma non ci riesco.
Sicuramente sono passate due settimane da quando ho visto qualcuno. Ci sono ancora le foto che ho rotto dopo il funerale sul pavimento. Il bidone si è riempito piuttosto in fretta di bottiglie vuote. Già durante questi mesi ho bevuto molto, ma dalla sua morte ho perso il conto e il controllo.
Bere fino ad addormentarmi è l'unica cosa che sembra lenire il mio dolore, mi aiuta a non pensare.Ho mangiato sicuramente qualcosa, perchè altrimenti in questo momento sarei in coma etilico.
Mi alzo dal letto e vado in salotto per aprire un'altra bottiglia, ma le ho finite.
Bene, è arrivato il momento di uscire di casa.
Mi infilo una felpa con il cappuccio per non farmi riconoscere e gli occhiali da sole e vado nel primo supermercato che incontro per fare scorta di bottiglie.Quando ne sto tenendo talmente tante in mano che sento le braccia bruciare decido che ne ho prese abbastanza. Quando la commessa mi chiede la carta d'identità le faccio vedere la patente, anche attraverso gli occhiali da sole scuri, riesco a vedere lo sguardo giudicante della donna.
Sì sto soffrendo, donna. Fatti gli affari tuoi.
Torno a casa con le mie nuove bottiglie e ne apro una.
Vedo tra i cocci di vetro una foto di me e Jules in viaggio ad Amsterdam l'estate scorsa, non avevo mai visto quella città ed ero molto curiosa per cui lui come regalo di annversario anticipato mi ci aveva portato prima delle gare di settembre.
Vedermi sorridere così mi fa impressione, non vedo nulla per cui valga la pena sorridere ormai.
"Alla vostra" esclamo prima di bere di nuovo.
🍷🍷🍷🍷🍷
Quando apro gli occhi di nuovo è piena notte, guardo fuori dalla finestra e l'unica cosa che vedo sono alcune luci, quelle del casinò in lontananza e la luce delle stelle.
Siccome è buio, è molto tardi decido di uscire per fare due passi sul promontorio di Montecarlo, tra l'altro era il primo posto dove siamo andati a passeggiare io e Jules dopo il nostro primo vero appuntamento, non quel caffè preso nel bar della pista di suo papà.
Non sono più abituata a fare del movimento per cui quando arrivo nel punto panoramico ho il fiatone. Vedo le luci della città, del casinò nel quale siamo entrati solo per eventi ufficiae in lontananza sento qualcuno che ride, qualche ragazzo che torna da unas erata fuori, forse.
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Love on Track
Fanfictionuna love-story nata su quattro ruote. Marianna si innamora di un ragazzo con il destino segnato, Jules Bianchi. La sua perdita è dolorosa, ma riesce a riprendere in mano la sua vita grazie, al suo migliore amico e figlioccio del suo ragazzo: Charles...