15 luglio 2015
"Mademoiselle? Mademoiselle?" una voce e una mano che mi scuotono una spalla mi svegliano dal sonno in cui ero sprofondata.
Quando apro gli occhi ci metto un attimo a capire dove sono, ma quando vedo la mano che sto stringendo tra le mie e la faccia dell'infermiera di Jules mi rendo conto che mi devo essere addormentata sulla sedia ieri sera.
Ieri ho davvero esagerato, sono arrivata qua dopo aver bevuto troppo, perfino rispetto agli standard e non mi sono resa conto di essermi addormentata seduta sulla sedia della stanza di Jules e con la testa sul suo letto. Dovevo essere davvero fuori per non accorgermene e non ricordarmelo nemmeno."Je vous ai pas reveillée parce que vous etiez un peu fatiguée hier, et quand je suis venue ici vous etiez déjà endormie" mi spiega, vedo la sfumatura di tristezza nel suo sguardo.
"Oh, merci. Peut etre qu'il vaut miex si je vais à la maison et je rétour plus tard" sorrido e poi mi alzo dalla sedia.
Poi nella stanza entra anche il dottore che in questi mesi si è occupato di Jules, per cui decido di aspettare che lo finisca di visitare e poi andarmene.
Aspetto diligentemente al lato del letto e dopo qualche minuto però non riesco a trattenermi:" La prego mi dica che ha delle novità"
Il medico solleva lo sguardo verso di me e dal modo in cui mi guarda sento il mio cuore spezzarsi "Signorina, mi dispiace tanto" mi dice "Ma sembra che non ci siano novità, nulla che faccia ben sperare, ma nemmeno qualcosa di diverso" si affretta ad aggiungere, per addolcire un po' la pillola forse.
"Capisco" dico solo, poi saluto cordiale e me ne vado.
Sono ormai otto mesi che le condizioni di Jules rimangono invariate, nessun progresso, nulla. Considerando poi quanto tempo è passato dall'incidente io ormai credo che Jules non si sveglierà più. Ovviamente continuo a desiderarlo con ogni fibra del mio corpo, ma nel profondo del mio io, sta iniziando a maturare il pensiero e l'idea che non tornerà più, ma non ho ancora la forza di ammetterlo a me stessa.
Due mesi fa mi sono però messa in contatto con la Ferrari Driver Academy per presentare Charles come candidato per entrare nella loro accademia piloti.
So che è quello che Jules vorrebbe, ha sempre voluto tantissimo bene a Charlie, come un fratello minore per cui so che sarebbe contento per il suo figlioccio. Sarebbe anche contento nel vedermi fare qualcosa oltre a fargli compagnia tutti i giorni nella sua stanza.Mentre esco dall'ospedale incontro una persona che non vedo da un sacco di tempo e che non mi sarei aspettata di incontrare qua: Daniel
"Ehi Em!" mi viene incontro lui
"Hi!" lo saluto, non curandomi delle pessime condizioni in cui devo essere questa mattina
"Ehy, uhm... how.. how are you?" mi chiede
"I go on, I wake up every day and I breathe" gli dico laconica
"And how is he?" mi chiede ancora guardandomi preoccupato.
"Always the same, no improvements" continuo io
"But nothing bad either" replica lui sempre ottimista, invidio questa cosa di lui, vedere sempre il meglio.
Annuisco, poco convinta. Non so cos'altro dire, gli unici contatti umani che ho avuto in questi mesi oltre ai miei genitori e la famiglia di Jules, sono stati Charles e Lorenzo. Con i quali comunque non ho intrattenuto grandi conversazioni.
"It's kind of you to come here, how's the Championship going?" chiedo quindi per spezzare un po' il silenzio
"Yeah I brought some flowers, you know so that the room is less sad" sorride "Well, Champ's not great really, but there's always next season" alza le spalle lui "We did the Silverstone Gran Prix two days ago"
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Love on Track
Fanfictionuna love-story nata su quattro ruote. Marianna si innamora di un ragazzo con il destino segnato, Jules Bianchi. La sua perdita è dolorosa, ma riesce a riprendere in mano la sua vita grazie, al suo migliore amico e figlioccio del suo ragazzo: Charles...