29 When I Look At You

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Per tutta la notte mi giro e rigiro nel letto e continuo a pensare a Charles, a tutto quello che abbiamo condiviso e soprattutto continuo a vedere davanti ai miei occhi il suo sguardo serio, la sua espressione corrucciata e quando penso al modo in cui mi sorride e come mi ha appoggiato la testa alla spalla ieri, mi sento una strana sensazione allo stomaco e le guance diventare rosse.

Quando mi rendo conto che non riuscirò a dormire anche perché il sole è già alto nel cielo, decido di alzarmi e andare a fare colazione.
Indosso una vestaglia bianca leggera, ma con le maniche lunghe, perché se bevo il caffè in giardino qua fa ancora freddino la mattina, per cui è meglio coprirsi.

Scendo le scale e quando entro in salotto sento già odore sia di caffè che di cibo. Davanti ai miei occhi trovo una scena che mi scalda il cuore e devo appoggiarmi un attimo alla parete sia per riprendere fiato, sia per godermi la vista.

Charles indossa una maglietta a maniche corte, abbastanza aderente sulle sue spalle ampie, un paio di pantaloni della tuta grigia e sta cucinando delle crêpes su una delle mie padelle. La maglietta gli faccia la schiena e le spalle e vedo i muscoli sotto muoversi e contrarsi ogni volta che prende in mano la spatola per controllare che la crêpe sia pronta per essere girata.

Charles è da togliere il fiato, è cresciuto ed è davvero bello ora, Giada è molto fortunata.

Mi schiarisco la gola e cerco di assumere un'espressione neutra. Charles si gira e mi fa un sorriso che farebbe diventare gelatina tutte le sue fan (e anche tutti i suoi fan) "Bonjour bijou, j'ai préparé le petit dejeuner. T'as envie des crêpes?" Mi domanda

"Mais bien sûr. Y -a-t- il du café aussi?" Chiedo poi

Mi indica con la spatola la moca che è appoggiata sul bancone accanto a lui e io mi verso una tazza molto generosa.
"Tu veux?" Chiedo

Lui scuote la testa "Non, je ne bois pas du café, tu le sais"

E stavolta sono io a scuotere la testa "Mon Dieu, quelle bêtise"

Lui ridacchia e mi dà un colpetto di fianco e io sorrido "Mi ricorda quando da piccoli tua mamma ci preparava la colazione" dico

"Sì. Oppure quando venivate tu e Jules a fare colazione per i compleanni vari" dice poi mi lancia uno sguardo obliquo

"Già, poi lui ne mangiava sempre una e mezzo farcite poco" ridacchio io

"Chi lo sente più André dopo?" Scherza Charles imitando la voce di Jules

"Mais July t'as mangé très peu, tout va bien, non?" Dico io imitando la voce di Pascale

Poi insieme scoppiamo a ridere, buttando la testa indietro.
Mi fa bene ricordare Jules in questo modo, senza tristezza, senza rimpianti, ricordare piccoli momenti di quella che era la nostra quotidianità e riderci su, perché sono stati momenti belli, vissuti a pieno.

"È bello pensare a queste cose, ricordarle" mi toglie le parole di bocca Charles

"Stavo pensando la stessa cosa, spero che ci stia guardando adesso" sospiro

"Certo, lui e papà sono là che vegliano su di noi" poi fa una pausa e mi guarda sorridente "E tua mamma è là che dirige il tutto"

"Avranno un bel da fare" commento e Charles mi sorride ancora in quel modo svenevole.

"Prendi un piatto che è tutto pronto" dice poi. Io prendo due piatti, uno per me e uno per lui e vado a sistemarli insieme alle posate sul tavolino in giardino

Charles mi segue con i bicchieri in una mano e le crêpes nell'altra. Faccio un altro giro per prendere la nutella per farcirle, l'acqua per Charlie e il mio caffè.

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