"Je suis de Blasi et je suis ici pour Jules" però quando l'infermiera mi guarda senza capire aggiungo "Bianchi, Jules Bianchi" spiego "Ils m'ont dit que maintenant on peut le voir" dico ancora
"Ah bon! J'ai compris, si vous voulez venir avec moi. Il y a dèjà ses parents et sa soeur" mi dice e poi mi scorta dentro all'ospedale di Nizza.
Un altro mese è passato da che siamo tornati in Francia e finalmente ora possiamo vederlo, non vedo Jules da quasi tre mesi ed è sicuramente il periodo più lungo da quando lo conosco.
Non mi capacito ancora che sia già passato così tanto e che il tempo sia già passato.I miei genitori sono dovuti tornare a lavorare dopo aver passato due settimane con me non appena siamo tornati dal Giappone.
Non sono stata affatto di compagnia, l'unica persona con cui parlavo era Charles, forse perchè anche lui sta provando quello che provo io, mentre coi genitori di Jules faccio davvero fatica, non so, mi sento sempre a disagio. Lo so che è una cosa irrazionale, ma non posso farne a meno.Ho paura a farmi vedere sempre sofferente con loro perchè mi sento in difetto, nel profondo della mia mente c'è sempre la paura che loro pensino 'questo è nostro figlio, lei è solo la ragazza, con che diritto pretende di soffrire come noi o addirittura di più?'.
Poi voglio sembrare forte, perchè devo esserlo per quelli che invece non lo sono, devo esserlo per lui. Se mi vedesse disperata costantemente, Jules mi scosserebbe per le spalle e mi direbbe di tirarmi insieme e combattere.L'infermiera si ferma davanti a una porta e dentro accanto a Jules steso a letto ci sono naturalmente Christine e Philippe, con Mélanie e Lorenzo.
Quando mi vedono, mi vengono incontro e Mélanie mi stringe in un abbraccio.Christine mi avvolge un braccio attorno alla vita, non so se è per sostenere me o per sostenersi lei stessa, ma mi fa avvicinare a Jules e io trattengo il respiro.
Ormai sul viso non ha più ferite, nessun livido o graffio e sembra veramente che stia dormendo e che da un momento all'altro apra gli occhi, mi sorrida e poi mi dica "Ciao bichette".Questa scena è talmente vivida davanti ai miei occhi che devo sbattere le palpebre un paio di volte prima di rendermi conto che me lo sto immaginando.
Non mi azzardo a toccarlo, ho quasi paura di fargli male, che mi proibiscano di nuovo di vederlo se dovesse succedere qualcosa.
Non ascolto quello che dice l'infermiera, sono troppo concentrata a guardare Jules, sono incredula a poterlo di nuovo avere qua accanto a me. Non me ne capacito, dopo così tanto tempo a guardarlo attraverso un vetro, mi sembra impossibile di averlo qua di fronte a me, senza nulla separarci. È sempre bellissimo, ma lo vedo che non è in salute, nonostante sembra che stia semplicemente dormendo.
Philippe fa un cenno a Christine e poi con Lorenzo e la figlia lascia la stanza.
Anche loro dovranno ricominciare a lavorare prima o poi, per cui immagino che stiano andando via.Christine a quel punto mi dice:" Io ricomincio a lavorare lunedì"
"Non può stare solo" mi esce spontaneo "Se si sveglia e non trova nessuno?" non mi sono nemmeno accorta di aver detto se.
"Tesoro, non penso che sia un problema, però se vuoi puoi restare qua. Può sentire chi c'è, la tua presenza gli farà sicuramente bene. Con Philippe stavamo pensando di stabilire dei turni, io e lui veniamo dopo il lavoro e quando noi non ci siamo se vuoi puoi stare qua tu" mi sorride.
Non mi offre di stare qua con loro e io non voglio nemmeno chiederglielo. Anche loro vorranno passare un po' di tempo con loro figlio, in tranquillità senza avermi sempre attorno, non voglio intromettermi per cui mi va bene venire quando non c'è nessun altro, anzi meglio così. Così posso stare sola con lui. E farmi vedere vulnerabile, cosa che ho sempre fatto solo con Jules, non sopporto farmi vedere debole davanti alle persone.
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Love on Track
Fanfictionuna love-story nata su quattro ruote. Marianna si innamora di un ragazzo con il destino segnato, Jules Bianchi. La sua perdita è dolorosa, ma riesce a riprendere in mano la sua vita grazie, al suo migliore amico e figlioccio del suo ragazzo: Charles...