24 Amen

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Ho chiamato mio padre subito, ho chiamato Benny perchè mi dicesse cosa fare con il corpo e ho chiamato le pompe funebri per occuparmi del funerale. Mio padre si è limitato a guardarmi e piangere.
Non mi ha abbracciata, non mi ha preso la mano, non mi ha detto niente. 

Ho dovuto trattenere Benny perchè non gli dicesse niente, non era proprio il caso.
Benny invece mi ha abbracciata forte, mi ha fatto le condoglianze e poi è andato via con il corpo di mia mamma.

All'improvviso mi rendo conto che mio padre non muoverà un dito per questo funerale, non è mai stato credente per cui non sa nemmeno come sia fatta una chiesa, ma soprattutto dovrò chiamare io tutti quanti per dire che la mamma è morta.

Quando vado alle pompe funebri, per fortuna l'uomo dall'altra parte, dopo aver visto la mia giovane età, mi ha spiegato un po' come fare, mi ha fatto qualche domanda e io ho detto che lei avrebbe voluto essere cremata, niente tombini, niente lapidi, solo voleva essere cremata, evito di dire che mi ha sempre detto di seppellire un po' delle sue ceneri in giardino e piantarci sopra un alberino perchè ho paura che non ci crederebbe, non so nemmeno se è una cosa che si può fare.
Decidiamo di fare una semplice benedizione, non una messa, giusto due parole perchè se devo essere sincera voglio concludere abbastanza in fretta questa cosa.
L'uomo mi organizza in fretta anche la data, in modo da poter avvertire chi sarebbe venuto al funerale, lo ringrazio e lui mi offre le sue condoglianze e quindi scappo a casa.

Chiamo per primo Charles, che piange insieme a me al telefono, mi dice che ci penserà lui ad avvertire la sua famiglia e i genitori di Jules, ma dubito che si presenteranno, non dico che non li voglio, però certamente la loro presenza riporterebbe a galla delle ferite in questo giorno già abbastanza doloroso.
Avverto Christian e gli altri miei datori di lavoro, che mi rispondono alle mail in pochissimo tempo. Oltre a Christian l'unico che mi chiede del funerale è Toto Wolff, mi si scalda il cuore al pensiero che un uomo così rigido e freddo come Toto, decida di venire al funerale della madre di un suo dipendente.

Chiamo le amiche della mamma, erano un gruppo di cinque donne che si conoscono dai tempi delle scuole e mi dicono che penseranno loro a chiamare gli altri membri della loro compagnia. 
Non ho nonni per cui penso di aver chiamato tutte le persone che servono.

Il mio cellulare inizia a squillare quel pomeriggio e sono tutti i miei amici e colleghi del mondo della Formula 1: Daniel, Lewis, Sebastian, Max, Pierre, perfino Caterina la sua ragazza, con cui ho scambiato poche parole mi chiama. 

Il giorno dl funerale arriva piuttosto in fretta, per fortuna e io e mio padre ci troviamo in salotto per andare in chiesa. Questa è la prima volta da sei mesi che ci troviamo nello stesso luogo per più di un quarto d'ora. Stiamo in un rigoroso silenzio, mi sento quasi in imbarazzo a stare così vicini e questo è mio padre.

Sono vestita in un modo che probabilmente non si addice ad un funerale, ma mia madre ha sempre detto che il nero ai funerali si metteva nel 900, per cui ho accontentato anche questo suo desiderio, un paio di pantaloni rosa cipria, top nero, una giacca nera e una borsa di Gucci.
Davanti alla chiesa ci sono già tutti. Vengo travolta da una marea di strette di mano, condoglianze e abbracci, non ne vorrei neanche uno, ma sono troppo educata.

Il primo ad avvicinarsi è Toto, altissimo e super elegante mi stringe la mano "My Condolences, Marianna" mi dice e io annuisco

Vedo poi un flash e mi volto di scatto verso quella direzione, che ci fanno dei fotografi al funerali di mia mamma?

Poi mi ricordo chi è presente a questo funerale, dal quasi cinque volte campione del mondo, ai piloti più famosi sulla griglia, per finire con un membro delle Spice Girls e il marito. Sì è venuta naturalmente anche Geri, che nel vedermi mi ha abbracciata con gli occhi lucidi "I'm so sorry, luv, seriously" mi ha detto.

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