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San

Al suono della campanella alzai finalmente la testa dal banco, dopo quasi due ore si seguito che tenevo gli occhi chiusi fingendo di dormire per non essere chiamato dall'insegnante, e mi alzai dal posto.

Misi nello zaino l'unica penna che tenevo fuori per eventuali necessità e poi mi misi la cartella su una spalla, girandomi poi dall'altro lato della classe dove c'erano i miei altri tre amici che facevano i miei stessi movimenti.

«Yunho, sveglialo.»dissi al più grande e quest'ultimo sbuffò per poi abbassarsi e scrollare il suo ragazzo per le spalle, facendolo sussultare.

«Cazzo...»mormorò quest'ultimo per poi stiracchiare le gambe sotto al banco e strofinandosi gli occhi col pugno della mano, evidentemente infastidito da quel risveglio.

«Le parolacce.»ci riprese l'insegnante che era ancora in classe mentre cancellava le scritte alla lavagna e rimetteva apposto i suoi libri ed il restate delle sue cose.

Alzai una mano come in segno di scuse a quel rimprovero per poi girarmi di nuovo verso i miei amici e prendendo a fissarli intensamente.

«Song fottuto Mingi ti giuro che se non alzi il culo da quella sedia io...»misi una mano davanti la bocca del mio migliore amico quando vidi lo sguardo della professoressa che si incendiava, pronta a fare una strigliata anche a lui.

«Va bene, mi alzo, dannazione Wooyoung, fatti una scopata.»borbottò Mingi alzandosi poi in piedi e grattandosi la nuca prima di prendere lo zaino e avvicinarsi a noi tre.

«E tu pensa a segarti meno sulle foto di Yunho la sera e fatti una dormita.»ribattè il grigio e, a quelle parole, l'altro gli prese il colletto tra le mani pronto a picchiarlo ma, fortunatamente, vennero interrotti dalla donna ancora presente nella stanza.

«Vi voglio tutti fuori da quest'aula in meno di dieci secondi.»ordinò e, quando la guardai, vidi i suoi occhi alternarsi su ognuno di noi quattro. Mi voltai verso gli altri e con un cenno della testa li incitai a seguirmi ma, quando feci per mettere il piede fuori, la voce della donna mi arrivò di nuovo alle orecchie.

«Non tu, Choi.»quando la sentii chiamarmi chiusi gli occhi e sospirai. Wooyoung si era fermato davanti a me mentre gli altri due avevano continuato ad andare avanti e, quando ci guardammo, gli feci capire con un gesto che li avrei raggiunti dopo.

Tornai sui miei passi e, mentre lei era seduta alla sua cattedra, io mi appoggiai al primo banco centrale, fissandola.

«Che succede?»le chiesi allora. Cercavo sempre di essere cortese nei confronti degli insegnanti, se loro rispettavano me allora io rispettavo loro, soltanto quando qualcuno mi prendeva in giro e si prendeva troppa confidenza allora facevo vedere il vero me.

«Dovrei chiedertelo io. Quest'anno hai la maturità e i tuoi voti stanno calando a vista d'occhio.»disse e tirò fuori dalla sua borsa una piccola agenda che non perse tempo a mettermi davanti agli occhi e potei vedere benissimo la lista delle mie materie e dei miei voti, notando come la maggior parte fossero segnati in rosso.

«Posso darti del tu?»mi chiese una volta aver chiuso il taccuino e io annuii in silenzio. A quel punto lei si alzò e girò attorno alla cattedra, mettendosi poi nella mia stessa posizione attaccata ad essa.

«Non sei mai stato una cima, San, parliamoci chiaro. Te la sei sempre cavata a mozzichi e bocconi, hai sempre avuto la sufficienza o a mala pena qualcosa in più, ma cosí...»spiegò e io non potei fare altro che abbassare gli occhi verso il pavimento.

Non mi interessava mai di nulla, ma la scuola era sempre stata piuttosto importante per me, soprattutto ora che avevo la maturità. Avevo sempre saputo che alla fine sarei finito a lavorare insieme ai miei altri amici ma per me lo studio era sempre stato fondamentale.

Mist[C.S.]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora