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Byeol

L'appuntamento con Hongjoong stava andando più che bene. Non ricordavo più come era bello stare in sua compagnia e come in realtà era piacevole chiacchierare con lui.

Era strano però, mentre parlavamo non sentivo le stesse cose che avvertivo prima, quando stavamo insieme, mi sentivo diversa e non sapevo se questo era un bene o un male.

Appena arrivati al locale gli avevo fatto una foto e non ci avevo pensato due volte a postarla su twitter, taggandolo anche. Non ero tipa da postare queste genere di cose ma quella sera non mi feci problemi a farlo.

Appena fummo dentro il ristorante, Hongjoong chiese dove fosse il tavolo che aveva prenotato per noi e un cameriere di mezz'età ci portò in una piccola sala circondata da pareti in vetro e con un lato da cui scendeva una piccola cascata d'acqua

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Appena fummo dentro il ristorante, Hongjoong chiese dove fosse il tavolo che aveva prenotato per noi e un cameriere di mezz'età ci portò in una piccola sala circondata da pareti in vetro e con un lato da cui scendeva una piccola cascata d'acqua. Il soffitto e il pavimento erano in roccia e l'ambiente trasmetteva vera e propria tranquillità, tipico dei ristoranti di sushi.

«Hongjoong non sono sicura che i miei soldi bastino per pagare...»ammisi una volta che fummo seduti, mentre davo un'occhiata al menù e ai prezzi in neretto.

«Ti ho invitata io, mi sembrava scontato che sarei stato io a pagare la cena.»rispose allora con un mezzo sorriso, per poi afferrare la carta e iniziare a leggere cosa potesse ordinare.

«Non se ne parla proprio, sai che non mi piace che tu paghi tutto.»ribattei e, dicendo quelle parole, mi tornarono in mente tutti i momenti in cui, quando stavamo insieme, lui insisteva troppo nel voler pagare tutto e spesso finivamo per litigare come dei cretini, per poi fare pace con dei bacetti casti.

Rimase in silenzio e capii che anche a lui quel pensiero, che rappresentava solo un lontano ricordo, gli aveva sfiorato la mente.

«Già, lo so bene.»rispose infatti e io arrossii abbassando poi gli occhi sul menù, sentendo improvvisamente un imbarazzo assurdo.

Il fatto era che probabilmente, quando avevamo rotto, avevamo deciso di comune accordo di non raccontare mai tutti i dettagli del nostro rapporto e della nostra rottura ai nostri amici, in modo tale che nessuno dei tre avrebbe preso le parti di uno dei due. Però, il fatto di non essermi mai aperta con nessuno, quello di non essere mai riuscita a parlare con completa sincerità delle vere problematiche della nostra ormai lontana relazione, pesava molto e in questo momento si sentiva più che mai.

Era come se provassi il bisogno di parlarne con lui, perchè lui era l'unica persona con cui avrei potuto parlarne e forse alla fine anche lui si sentiva nel mio stesso modo.

«Ti da fastidio che abbia nominato il nostro passato?»gli chiesi infatti e lui rimase immobile senza darmi segni di vita, alchè pensai di aver capito da me la risposta, fino a quando non parlò.

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