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San

Erano giorni che ormai i miei mancavano da casa e praticamente i miei amici avevano preso la residenza nella mia abitazione. Wooyoung aveva preso posto nella camera di mio fratello e Yunho e Mingi erano nella camera matrimoniale e mi avevano promesso che non avrebbero fatto porcherie e, se proprio le avessero fatte, avrebbero lavato loro stessi le lenzuola.

Anche quel giorno, ovviamente, ci ritrovammo in casa mia e, come era nostro solito, i due più piccoli erano dentro il salotto a giocare alla playstation mentre io e il nostro hyung avevamo deciso di farci un bagno rilassante. Ormai il tempo non era più troppo freddo e la vasca idromassaggio era perfetta per trascorrere un ottimo tramonto.

Lui teneva le braccia sul bordo, continuando a fissare l'interno della casa mentre io semplicemente ero seduto al suo interno continuando a guardare la schiena nuda e rilassata del mio amico.

«Lo stai fissando.»borbottai notando come fosse assorto nel non perdersi nemmeno un movimento di Mingi che ogni tanto tirava delle spinte a Wooyoung, tipico del fatto che fosse un vero e proprio rosicone.

Al sentirmi parlare sobbalzò, quasi come se si fosse scordato che c'ero anche io e si fosse immaginato un momento suo e del ragazzo, poi si voltò verso di me e si passó una mano sugli occhi, inumidendosi anche il resto del viso.

«È cosí bello!»piagnucolò sbattendo i pugni sull'acqua e schizzandomi di conseguenza cosa su cui passai sopra: non sopportavo gli schizzi d'acqua, soprattutto al mare.

«Sembri una ragazzina alle prime esperienze.»commentai con un ghigno sarcastico e lui fece un lamento a quelle mie parole e poi buttò la testa indietro, poggiando la nuca sul bordo della vasca.

«Sono più di due anni che stiamo insieme.»affermò e io spalancai gli occhi, non me ne ero nemmeno accorto che fosse passato cosí tanto tempo, eppure era davvero volato in un batter d'occhio.

«Mi sembra ieri che vi chiudevo nello stanzino per farvi limonare e cercare di farvi mettere insieme.»ricordai quei tempi e notai un sorriso formarsi sul suo volto che non riuscii a non ricambiare.

«Già, a me sembra ieri quando sei quasi svenuto perchè ci eravamo baciati davanti a te.»ribattè e a quel punto fui io a schizzargli un po' d'acqua sul viso, facendolo ridacchiare probabilmente per la mia reazione.

«Ma non dire cazzate, non sono svenuto.»mi difesi ma lui mise su un'espressione come se la sapesse lunga e io semplicemente alzai gli occhi al cielo volendo concludere la conversazione lì.

«Non ci siamo mai detti "ti amo".»queste parole le disse a bassa voce, come a non volersi fare sentire ma anche a volere qualcuno che lo ascoltasse. Alzai le sopracciglia sorpreso da quell'informazione, ricordandomi che in realtà era vero, sono sempre stati tipi da ogni tipologia di effusione ma mai da smancerie e nomignoli assurdi.

«Vorrei dirglielo, stasera.»aggiunse e io ne fui ancora più sorpreso, quasi sconvolto e gli mostrai un sorriso sincero, uno dei pochi che rivolgevo a qualcuno. 

«Beh, secondo me è l'ora e sicuro lui ricambia, non devi aver paura di un rifiuto.»gli risposi e lui alzò gli occhi verso di me come se si fosse appena reso conto della mia presenza e che in realtá le ultime frasi fossero per lui e la sua testa soltanto e non anche per me.

La conversazione cadde lì e rimanemmo in silenzio per alcuni minuti prima di deciderci ad uscire. Entrambi ci avvolgemmo un asciugamano bianco attorno alla vita e lui andò dritto a farsi una doccia in bagno, dove poco dopo anche il suo ragazzo andò: sperai soltanto che non facessero porcherie anche lì dentro o avrei dovuto usare la candeggina il giorno dopo.

Mist[C.S.]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora