Mist[C.S.]

☆22

San

Ero seduto sul bordo della mia piscina, con le gambe nell'acqua mentre gli ultimi raggi solari del tardo pomeriggio mi illuminavano il viso abbronzato. Agosto era giunto al termine, le giornate avevano preso ad accorciarsi e io avrei dovuto iniziare a farmi un'idea del mio futuro.

Eppure, per come stavo da una settimana a quella parte, mi era praticamente impossibile anche pensare.

Era qualche giorno che i miei amici mi dicevano di andare in quel maledetto locale, quello che avrei voluto comprare per aprirci dentro un bar, ma non avevo mai trovato le forze; alla fine avevano capito che non dovevano assillarmi così tanto e avevano semplicemente smesso, nonostante sapessi bene che il discorso prima o poi sarebbe uscito di muovo fuori, come giusto che fosse tra l'altro.

Cercavamo di passare tutti i giorni insieme anche se per noi da quel momento sarebbe potuto essere tutto in salita: mettere su un'attività non sarebbe stato difficile, certo, ma con l'appoggio dei nostri genitori (che stavo iniziando a convincere) tutto sarebbe andato per il meglio.

Peccato per me che le cose erano cambiate in così poco.

«Hai intenzione di diventare una sirena?»la presa in giro del mio migliore amico arrivò alle mie spalle e io mi girai verso di lui guardandolo attraverso gli occhiali da sole, anche se non sapevo bene se lui stesse guardando me.

Mingi e Yunho se ne stavano in sala a guardare un film strappalacrime e sperai non avrebbero fatto nulla di schifoso sulla pelle del divano, mentre Wooyoung era su una sdraio cercando di acchiappare gli ultimi momenti di luce per scurire la sua pelle ancora di più.

«Fra cinque minuti esco.»risposi paziente e rivoltandomi poi verso l'acqua che sembrava azzurra grazie al solito fondale.

«L'hai detto anche mezz'ora fa, ti verranno le pinne di questo passo.»aggiunse poi e io sbuffai, tirando allora su le gambe e ignorando il dolore ai muscoli dei polpacci che avvertii per poi mettermi davanti a lui e afferrare il suo asciugamano.

«Contento ora?»gli chiesi acido, asciugandomi i piedi per poi buttarglielo a dosso. Pensai che sarebbe rimasto disgustato da quel gesto, invece continuò a fissarmi con uno sguardo che non gli avevo mai visto prima. Si alzò anche lui, lanciando ancora una volta l'asciugamano per poi venirmi incontro.

«Mi spieghi che ti prende?»sbottò lui e io spalancai gli occhi nel sentirgli dire quelle cinque parole.

«Che vuoi dire?»gli domandai confuso, non capivo, cosa prendeva a me? Cosa prendeva a lui, piuttosto! Io non avevo fatto nulla, era un problema starmene sul bordo della mia piscina d'estate?

«È una settimana che non facciamo nulla! Non andiamo in discoteca, non ci facciamo di nulla, il massimo che abbiamo fatto è bere un po' di vino ieri a cena o fumarci una canna stamattina! L'estate sta finendo, ma noi siamo ancora giovani.»iniziò ad elencare e io iniziai ad innervosirmi a quelle parole.

«Se non propongo nulla io non mi pare che tu faccia qualcosa! Se vuoi uscire basta dirlo eh.»gli feci notare per poi voltarmi ed incamminarmi verso casa mia ma l'attimo dopo la sua mano andò a stringersi attorno al mio polso, bloccandomi e facendomi voltare ancora una volta.

«Ma ti sei visto allo specchio? Sarebbe come portarmi dietro un cadavere! Non stai mangiando, non stai dormendo, l'unica cosa che fai è startene qui fuori in piscina da solo senza nemmeno considerare i tuoi migliori amici!»aggiunse ancora e io strinsi i pugni sentendo un leggero e ben conosciuto formicolio iniziare a percorrermi il palmo della mano.

«Non mi sembra che ti abbia dato cosí fastidio!»alzai la voce di qualche tono iniziando seriamente ad incazzarmi.

«Si che me lo ha dato! Altrimenti non starei qui a rinfacciarti tutto, razza di coglione!»anche la sua voce si alzò, andando a sovrastare la mia, nonostante la sua acutezza.