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Byeol

Quella sera non avevamo deciso di fare ancora nulla ma tutti e cinque sapevamo che avremmo dovuto organizzarci per festeggiare la promozione mia, di Jongho, ma soprattutto quella di Yeosang. Aveva finito il liceo con anche degli ottimi voti, era una delle mie aspirazioni dal momento che non ero proprio una scheggia, per questo lo ammiravo molto e nel caso nessuno avrebbe detto nulla sarei stata proprio io a proporre un'uscita.

Dopo il pigiama party a casa mia non avevo più tirato fuori il discorso "San o Hongjoong?" e sinceramente meno ci pensavo e meglio stavo. In realtà non sapevo nemmeno il motivo per cui avessi un pensiero del genere: voglio dire, c'era anche da chiederselo chi fosse il migliore tra i due?

Hongjoong era grande, era maturo, aveva un lavoro e una daily routine stabile. Era organizzato e pronto per ogni evenienza, sapeva quello che voleva e, nonostante le sue insicurezze, riusciva sempre ad ottenerlo. Era il ragazzo perfetto, se avesse provato qualcosa nei miei confronti, non avrei mai potuto dubitare di lui, era fedele e leale, e se aveva qualche problema l'avrebbe detto con la speranza che potesse risolverlo.

San invece...era un casino. Da quello che Yeosang mi aveva detto era un tossicodipendente, un coglione patentato che andava a scopare a destra e manca e da quel che avevo capito Jongho più volte aveva trovato dei preservativi anche nel secchio della sua stanza, come se volesse nasconderli da chiunque poi li avrebbe svuotati.

Non c'era nemmeno da chiedersi chi dei due sarebbe stato meglio, ma il vero problema era: perchè me lo stavo chiedendo?

Il primo era il mio ex, e se ci eravamo lasciati di certo un motivo c'era; il secondo invece mi aveva infastidito dal primo momento fino ad arrivare al diventare eccessivo e ad andare contro i miei voleri. Si era fermato, si, ma non cambia il fatto che non si fosse accorto del mio disagio e non mi avesse tolto le mani di dosso.

In entrambi i casi però il pensiero di poter provare ad avere qualcosa con uno dei due non avrebbe nemmeno dovuto sfiorarmi l'anticamera del cervello, dopotutto nemmeno mi piacevano.

Ma allora perchè erano notti che rimanevo sveglia fino al giorno dopo con la testa immersa in quel caos e perchè non riuscivo a smettere di pensarci?

Sbuffai e mi misi le mani nei capelli e poi sul viso, schiacciando con forza la pelle e tirandola per gestire il nervoso che avevo in corpo, per poi alzarmi dal letto e andare in bagno per lavarmi.

Una volta spogliata mi guardai allo specchio nuda, carezzandomi le mie curve e cercando di non sentirmi uno schifo. Quello che San aveva provato a farmi continuava a tormentarmi la mente e non riuscivo a smettere di pensarci. Sembravo una facile? O semplicemente voleva una nuova vittoria su tutte le ragazze che si era portato a letto? Al solo pensiero sentii il morale scendermi fino alle caviglie, per questo smisi di guardarmi ed entrai in doccia.

Mi insaponai il corpo e poi i capelli e infine, una volta fatto, uscii e mi avvolsi nel mio accappatoio non perdendo tempo per asciugarmi dal momento che sapevo ci avrei messo molto per occuparmi dei miei capelli.

Una volta fatto tornai nella mia stanza dove trovai lo schermo del cellulare acceso e, dopo essermi avvicinata ad esso, notai che mi erano arrivati diversi messaggi dal gruppo che avevo con gli altri.

Una volta fatto tornai nella mia stanza dove trovai lo schermo del cellulare acceso e, dopo essermi avvicinata ad esso, notai che mi erano arrivati diversi messaggi dal gruppo che avevo con gli altri

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