Byeol
La scuola era ricominciata da qualche giorno ormai e già potevo dire di essere stanca. I professori avevano iniziato a metterci pressione per il nostro futuro e per quello che avremmo potuto fare una volta usciti dal liceo e, ogni volta che li sentivo parlare, il peso che avevo sullo stomaco diventava più grande ed ero sicura che prima o poi mi avrebbe fatto esplodere.
La mattina aveva preso ad accompagnarci a scuola anche Yeosang, dato che ormai anche lui aveva preso la patente, perciò lui Seonghwa e Hongjoong avevano preso ad alternarsi. Aveva iniziato anche lui a cercare un lavoro dato che, da quel che avevo capito, lui e gli altri due avevano in mente di prendere un appartamento in affitto dove poi, una volta finito, sarebbe andato a vivere anche Jongho, stanco di stare in casa con i suoi e con suo fratello.
Per quanto riguardava San...erano settimane ormai che non lo vedevo più, eppure ci pensavo tutti i giorni. Io e Hongjoong non stavamo insieme ufficialmente, però era ovvio che presto saremmo tornati ad essere una coppia, e io ancora non gli avevo detto quello che era successo con l'altro quella fatidica notte.
Ogni volta che lo guardavo mi sentivo di dirglielo, ci provavo davvero, eppure mi veniva sempre cosí difficile da fare, come se le parole mi rimanessero bloccate in gola.
Quel giorno mi trovavo in classe, Jongho al mio fianco teneva la testa poggiata sul banco mentre entrambi "ascoltavamo" la lezione di ripasso dell'anno scorso di matematica. Inutile dire che a me veniva da vomitare a sentire tutti quei termini specifici, non avevo mai amato quella materia e probabilmente mai l'avrei fatto.
Infatti, quando sentii il suono della campanella dell'ultima ora, scattai sul posto e iniziai a raccogliere le mie cose per poi girarmi e ritrovarmi di fronte alla scena di qualche secondo prima: sempre Jongho mentre sonnecchiava sul banco di legno.
«Jongho.»lo richiamai mentre prendevo le ultime cose e le infilavo nello zaino, nella speranza che almeno mi sentisse, ma ovviamente non fu così. Mi avvicinai allora al suo corpo, dopo essermi messa la cartella in spalla, e gli diedi uno scossone ad una spalla prima di prendere anche le sue di cose per sistemargliele nello zaino: prima uscivamo da quella classe, meglio sarebbe stato per entrambi.
«Jongho!»quasi urlai per farlo svegliare al quarto scossone e, finalmente, alzò la testa per rivolgermi un'occhiata assonnata. Sbadigliò e poi si stropicciò gli occhi con una mano, prima di iniziare anche lui a raccogliere le sue cose.
«Ecco, un attimo, mamma mia quanta fretta, devi andare a sbaciucchiarti con Hongjoong?»mi prese in giro, e io arrossii a quella battuta: in realtà da una parte era vero perchè quel giorno il biondo voleva portarmi a pranzo da qualche parte, dato che avrebbe avuto almeno un'ora e mezza di pausa.
«Voglio uscire da qui il prima possibile, ti crea problemi?»ribattei allora, non volendo mettermi ancora di più in imbarazzo e lui sbuffò per poi fare come gli avevo appena richiesto e io lo ringraziai mentalmente.
Una volta fuori l'edificio ci guardammo attorno, aspettando di vedere una macchina che conoscevamo e, quando scorsi quella del ragazzo sopracitato, gliela indicai, per poi iniziare ad andare incontro al veicolo.
«Hey!»ci salutò il più grande non appena fummo abbastanza vicini e io allungai il passo per entrare nel posto passeggero. Non appena fui dentro, le labbra di Hongjoong si andarono a posare su una mia guancia e io arrossii improvvisamente a quel contatto. Nonostante fossimo stati insieme per molto tempo e non ci fossimo mai fatti alcun problema a scambiarci effusioni davanti ai nostri amici in precedenza, ora la vedevo quasi come una cosa proibita, segreta e da nascondere, anche se non riuscivo a spiegarmelo.
«Com'è che sta zitto? Ti manca il tuo amato piccoletto?»chiese poi rivolgendosi al ragazzo che si era seduto nei sedili posteriori e questo semplicemente gli fece una smorfia che fu in grado di vedere soltanto grazie allo specchietto retrovisore, per poi fare l'ennesimo sbadiglio della giornata.
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Mist[C.S.]
Fanfiction«Di cosa hai paura?» «Di rovinarti.» Byeol è al quarto anno di liceo, i suoi amici possono contarsi sulle dita di una mano mentre per i suoi voti servono per forza quasi tutte le dita da contare. "Gli amici prima di ogni cosa." questo è il suo motto...