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San

Quel giorno era il compleanno di Jongho e i miei mi avevano chiesto di organizzargli una festa a sorpresa dal momento che lui aveva detto di non voler festeggiare nulla. Era strano il fatto che ora fossimo quasi amici, dopo anni di odio represso tutto ad un tratto ci eravamo trovati a sopportarci e anche a passare le serate insieme dal momento che era capitato che sia io che lui invitassimo i nostri amici a casa.

Il giorno, quando era tornato a casa da scuola, non mi ero fatto vedere e semplicemente ero rimasto in camera mia tutto il tempo fino a quando fui sicuro fosse andato al bagno. Mi ero vestito bene, con dei pantaloni eleganti e una camicia bianca, mentre avevo tirato i capelli all'indietro con del gel.

Dopo essermi guardato allo specchio dalla camera e camminai il più velocemente e silenziosamente possibile lungo il corridoio, per poi scendere le scale e uscire di casa. Mi diressi lontano dalla mia abitazione, in modo tale da non farmi vedere da mio fratello nel caso si fosse affacciato anche per sbaglio alla finestra e aspettai qualche attimo che Yunho si presentasse. Non potevo andare con la moto, dal momento che se no si sarebbero sgualciti i vestiti, perciò ci eravamo messi d'accordo e io sarei andato con Yunho e Mingi a prendere Byeol mentre Seonghwa e Hongjoong avrebbero portato Wooyoung al locale. Yeosang sarebbe stata la pedina fondamentale, dato che lui avrebbe portato il suo ragazzo al nostro pub che quel giorno sarebbe rimasto aperto soltanto per l'occasione.

Era strano come in poco tempo i nostri due gruppi si erano uniti formandone uno soltanto, eppure mi piaceva e stavo iniziando a farci l'abitudine. Le cose nella mia vita erano cambiate radicalmente in qualche mese e, per quanto mi dolesse ammetterlo, come vivevo prima non mi mancava per niente.

Quando vidi l'auto di Yunho avvicinarsi mi sbrigai ad entrare dentro e feci i complimenti agli altri due che, come se, si erano vestiti elegantemente. Mi era dispiaciuto da una parte far finta di essermi dimenticato il compleanno di mio fratello ma ero sicuro che avrebbe apprezzato la festa che gli avevamo preparato.

«Non ti avevo mai visto vestito cosí.»mi disse Mingi girandosi dal sedile de passeggero mentre il suo ragazzo rimetteva di nuovo in moto l'auto e io gli feci un occhiolino scherzoso.

«Beh, sono figo, ma non farci l'abitudine.»lo presi in giro e lui ridacchiò. Passammo quei minuti a parlare del più e del meno fino a quando non arrivammo davanti casa della mia, ormai, ragazza, cosí presi il telefono e le mandai dei messaggi.

 Passammo quei minuti a parlare del più e del meno fino a quando non arrivammo davanti casa della mia, ormai, ragazza, cosí presi il telefono e le mandai dei messaggi

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Capii che non avrebbe risposto, perciò sbuffai e con un "torno subito" uscii dalla macchina e mi diressi alla porta di casa sua. Non persi tempo a pensarci e subito bussai, senza chiedermi se qualcun'altro fosse in casa: probabilmente avrei dovuto farlo perchè non fu lei a venirmi aprire ma un uomo che, capii, fosse suo padre. Deglutii e mi diedi dell'idiota quando capii la cazzata che avevo appena fatto e ora, di certo, non potevo tirarmi indietro. Stavo per conoscere i genitori di Byeol.

«Salve signor Lee, c'è Byeol in casa?»chiesi sapendo già la risposta e lui mi squadrò dalla testa ai piedi prima di corrucciare la fronte.

«Si, si sta preparando per un compleanno, tu saresti...? Non ti ho mai visto da queste parti.»mi chiese e io sentii il corpo andarmi a fuoco quando, da dietro le sue spalle, apparí anche una donna che capii fosse sua madre.

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