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(la foto sopra l'ho modificata io? si)

capitolo 12

... le porte dell'ascensore si aprirono, mostrando ciò che sognavo da tempo.

Davanti a me una stanza semi circolare dal tetto basso veniva illuminata solo dalle luci di capsule disposte su tutto il perimetro, eccetto la parete dell'ascensore.
La sala non era arredata, solo un parque e quella vista fantastica, ma comunque si intendeva facilmente la tecnologia presente e la composizione moderna.
Non era ampia, ma bastava.

15 capsule dal vetro opaco lasciavano trasparire una flebile luce a neon dall'interno.
Ma solo una di queste era aperta e illuminava lo spazio chiuso e in penombra.

Di fronte ai miei occhi c'era una tuta, una divisa, o meglio, come l'avevo definita la prima volta, una maschera.
Il blu scuro era il tema di quel tessuto aderente, e zone di colore più profondo segnavano il materiale.

Il blu scuro era il tema di quel tessuto aderente, e zone di colore più profondo segnavano il materiale

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"è per me?" chiesi ancora sbalordita.
Tony stava pochi passi dietro con le mani in tasca e il viso divertito.
"certo, ora fai parte della squadra"
Quell'ultima frase mi colpì e lasciò un segno, anche se sul momento non me ne accorsi per l'eccitazione. Ma la mia mente ne aveva preso nota, se l'era legata e ancora oggi la custodisce con cura.

Tony si avvicinò, mi mise una mano sulla spalla, mentre io non avevo ancora tolto gli occhi dalla mia nuova pelle, e indicandola disse
"Per quanto tu ti chiami Violet, ho trovato che il blu oltremare fosse più adatto: ti permette di nasconderti meglio e si abbina ai capelli"
rise, scompigliandomi alcune ciocche con fare paterno.

"e?" mi rivolsi a lui ancora presa dal turbino di felicità.
" e possiede una tecnologia avanzata per quanto riguarda il mantello. Se ti è scomodo basta premere bottone sul palmo della mano sinistra e scomparirà, anche se il cappuccio rimarrà sempre.
Il mantello inoltre è morbido e leggerlo, ma è stato sviluppato in moda tale da irrigidirsi ai colpi ostili, diventando antiproiettile e di un materiale simile al vibranio"

Mi guardò alzando l'angolo della bocca con affare beffardo
"ho pensato che ti sarebbe piaciuto mantenere l'anonimato..."
"si, magari" risposi, anche se non serviva.

Mille domande giravano nella mia testa, e le risposte, o meglio i dettagli, non tardarono ad arrivare.

"bene. Il cappuccio ti lascia una normale visuale.
Dalla tua prospettiva non cambierà assolutamente nulla, ma chi ti è intorno vedrà un alone di oscurità, come un ombra su tutto il viso" finì fiero.

A queste parole mi ero emozionata maggiormente.
Non vedevo l'ora di provarlo. Avevo un sorriso sornione mentre fissavo l'abito sospeso in quella capsula.
I tessuti apparivano così comodi. Mi sembrava di sentire l'agilità che avrei avuto in più indossandola, al solo guardare.

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