VOLEVO DIRE CHE LA VOCE DI JARVIS È FEMMINILE PERCHÉ È UNA SECONDA VERSIONE, VIENE DOPO FRIDAY e EDITH
⚠️TW: self-harm, con questo capitolo si racconta un'altra parte di passato, se siete sensibili o pensate che leggendolo possa incentivarvi ANNDATE AVANTI E NON TORNATE. È SBAGLIATO, MA SCRIVO DALLA VISIONE DI UN PERSONAGGIO MALATO, NON FATE O PROVATE A RICREARE LA STESSA SITUAZIONE. Nel libro è romanzata, ma non vedetela così, non fate niente, vi prego⚠️
capitolo 7
Ma quella mattina nessuna voce mi aspettò alle 6.
Nessun allarme fastidioso.
Scesi alle 6:30 in cucina.
Ero già sveglia dalle 5 ma decisi di aspettare per non rischiare di svegliare gli altri all'alba.Nella mia felpa stavo al caldo, ma sentivo l'aria fredda irrigidirmi le mani e le dita dei piedi. Una finestra aperta lasciava entrare spifferi non molto piacevoli a quell'ora del mattino.
Mi preparai un toast con l'avocado e ritornai in camera.Il complesso era ancora avvolto nel silenzio, che veniva spezzato di soppiatto dal muoversi di persone nel letto.
Saranno già tornati vista l'ora.
Poggiavo i piedi sulla moquette pulita del corridoio cercando di non svegliare nessuno.
Riuscita nel mio intento arrivai in camera, leggermente confusa sull'assenza della sveglia e il complesso ancora affondato nel sonno.Mi vestii con i soliti abiti da allenamento e stetti ancora un po' in camera ad ipotizzare, ma ero veramente, sbalordita?
Sapevo solo una cosa: avevo bisogno di correre.Fuori il sole ancora non regalava nessuno caldo abbraccio, ne avvolgeva completamente il cielo.
Questo telo che ci ricopre ogni giorno, appariva diviso a metà, una parte era ancora sopraffatta dalla notte, l'altra era sbiadita dai timidi raggi di sole.
L'aria era fresca, il vento mi sferzava sulla pelle, lasciando brividi impercettibili tra il cappuccio e il collo.
Nessun rumore interrompeva quell'andare veloce.Correvo. Correvo per raggiungere la fine, la fine di quella strada completamente dritta, che ai miei occhi appariva un po' più ostacolata: mi sembrava che cambiasse direzione, che per andare avanti dovessi superare muri, crepacci, mostri.
Avevo iniziato a correre al mio massimo, mi giravo continuamente per vedere se quel mostro continuasse a inseguirmi.
Lo vedevo sempre più vicino.
Mi mancava il fiato, le gambe tremavano e la paura mi stava affogando.erroreMi fermai.
Chiusi gli occhi.
Respiravo profondamente, mi mancava l'aria, mi mancava a ogni ispirazione qualcosa di più, sentivo costantemente un vuoto, come se fossi dipendente dall'ossigeno e fossi stata per troppo tempo in astinenza.Mi girai.
La strada era dritta, non c'erano ostacoli, non c'erano muri ne crepacci, non esisteva nessun mostro, se non che nella mia testa.
sto proiettando la mia vita durante la corsa? veramente violet?!Ritornai camminando stanca al complesso, mi stavo tranquillizzando.
Il sole ora batteva dolce sull'asfalto e illuminava fievole il complesso, lontano da dove ero arrivata.Dopo 15 min ero nuovamente davanti le grandi porte di vetro.
Sudata come non mai, mi diressi in cucina per bere un bicchier d'acqua e mi ritrovai in una stanza dai visi seri e cupi, vestiti da non supereroi e impegnati silenziosamente ognuno nei propri affari.Trovai la situazione ironica, visto che solitamente ero io la mattina quella zitta e stanca.
Immaginai che fosse per il dopo sbornia, ma era veramente un paradosso in quel momento, così sorprendendo anche me stessa scherzai
"con queste facce sembra che sia morto qualcuno"
Non si accorsero di me finché non dissi quelle parole, ma non risposero.
Non stavano guardando me, ma qualcosa alla mie spalle.
STAI LEGGENDO
violet | marvel |
Action~genere : azione, ff Bucky Barnes, mcu, +14 ~trama : Violet, un personaggio misterioso viene presentato in una storia conosciuta a tutti mai raccontata. Un finale diverso di un'avventura passata. Gli avenger sono scomparsi, la pace persiste; ma ne...