Cos'è successo?

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Verso le 8 del mattino mi svegliai in un lettino di un Lido a caso con Marco sulla sabbia.
Scoppiai a ridere, risi così tanto che avevo le lacrime.

Marco si svegliò e disse: "dove cazzo sono?"
Gli risposi: "siamo in un lido, non so quale".
Mi guardò e si mise a ridere anche lui.
Dopo una breve sistemata, per quel che era possibile, sentì tutto il braccio appiccicoso e non capivo. Marco mi disse che mi aveva rovesciato un drink addosso.
Questo non faceva altro che divertirmi ancora di più, puzzavo di drink, fumo e solo Dio sa cos'altro.

Era stata una serata eccezionale, mi ero divertita da pazzi e non vedevo l'ora di rifarlo.
Mi accompagnò a casa, mi struccai e andai a dormire alle 9 del mattino.
Alle 16 mi svegliai, i miei non erano in casa, mi preparai un toast, feci una doccia e andai al Lido.
Appena arrivai scoprì che Marco si era dato malato, come biasimarlo.
Raggiunsi il mio lettino. Ci restai per un'oretta circa e poi andai verso il mare.
Come sempre Francesco era lì, mi fece cenno con la mano e mi disse: "ho visto che ti sei divertita con Marco ieri sera".
Gli risposi di sì, che era stata una serata fantastica e gli raccontai un po'.
Mi disse che avevo fatto bene e mi chiese se mi piacesse Marco, io gli risposi di no, che non era il mio tipo.
Mi rispose: "chi sarebbe il tuo tipo allora?"
"Uno che non fa il coglione" gli risposi.
Fece finta di non capire o forse non capiva per davvero, ma subito dopo entrai in acqua e la conversazione si chiuse lì.

Eccola di nuovo, la ragazza del giorno prima, li vedevo che si abbracciavano e parlavano, cosa avevano così da tanto da dirsi?
Vidi che se ne andrò e ne approfittai per chiedergli chi fosse quella.
Mi rispose: "è mia sorella Fabiana, ti ho parlato di lei l'altra sera".
Ammetto che mi sentì una vera cretina ma non potevo giustificare il mio comportamento sgarbato di prima con un "sono gelosa di te anche se non siamo nulla", avrebbe capito il mio lato toxic, così mi limitai a dirgli: "scusa per prima è che sono un po' nervosa ultimamente".

E com'è giusto che sia mi rispose dicendo: "hai finito gli esami, sei in vacanza, di cosa dovresti essere nervosa?"
Volevo seppellirmi, soprattutto quando aggiunse: "è per Marco vero?"
Non volevo assolutamente che pensasse che avevo una cotta per Marco, quindi gli dissi la verità e cioè che ero uscita con Marco perché si era da poco lasciato e che ho fatto la cretina nelle storie solo perché ero ubriaca e nient'altro, tra me e Marco c'era solo amicizia.

Insomma una mezza verità, non potevo di certo dirgli: "guarda volevo farti ingelosire e farti capire che posso avere chiunque e di certo non sei l'unico che può prendere in giro l'altro".
Chiarito i malintesi tornai sotto il mio ombrellone e tirai un sospiro di sollievo.

Verso le 18:00 si diresse verso il bar del Lido, e prima di andar via mi chiese se avevo cambiato idea per quella sera, ovviamente gli dissi di no e di scrivermi per l'orario.
Arrivarono le 22:00, l'appuntamento era sempre al Lido Aragosta, ormai nostro punto di ritrovo.
Arrivó, parlammo qualche minuto poi mi chiese se volessi sgranocchiare qualcosa magari una porzione di patatine da qualche parte. Come rifiutare qualcuno che ti offre del cibo?

Andammo in un bar che cucinava di tutto, ci sedemmo a un tavolo e iniziammo a chiacchierare.
Dopo poco che eravamo seduti arrivò un venditore di rose, io lo mandai via ma Francesco gli disse: "due euro vanno bene per una rosa?".
Il ragazzo gliene diede una e lui me la regalò.
Era stato un gesto davvero dolce da parte sua, lo ringraziai e gli dissi che non doveva.
Avevo le guance rosse, mi mancavano quasi le parole.

Dopo aver mangiato le patatine e aver fumato una sigaretta ci avviammo verso la riva.
Passeggiammo sulla sabbia per circa 20 minuti, finché non ci fermammo in un lettino.
Ci sdraiammo l'uno accanto all'altra a guardare le stelle e per circa mezz'ora non parlammo.
Ad un certo punto mi prese la mano ed iniziò a giocarci.
Io lo guardai e lui mi guardo, ci sorridemmo.
Mi sollevai e mi sedetti normalmente mentre lui continuava a stare sdraiato.
Gli chiesi: "giochiamo a obbligo o verità?", mi rispose: "certo".

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