Poliziotti buoni e poliziotti cattivi

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Presi la mia valigia e andai verso l'uscita.
Mio padre si fermò davanti alla porta e mi bloccò.
Papà:" tu non uscirai da questa casa"
Io:" vuoi scommettere? Se non mi lasci andare urleró così forte che mi sentiranno anche dall'altra parte del mondo"
Mi afferrò per un braccio ed iniziò ad urlarmi addosso, minacció di chiamare la polizia, ma ero talmente sconvolta che quando mi liberai, corsi in camera, chiusi la porta e la chiamai io.
La situazione era precipitata, avevo paura dei miei genitori, temevo per me stessa e soprattutto era illegale quello che stavano facendo.
Sudavo freddo, volevo solo uscire di casa e andare da Francesco.

Dopo 10 minuti sentì il campanello suonare.
"Buongiorno, ci è arrivata una chiamata da questo indirizzo, siamo venuti a controllare"
Due poliziotti erano entrati in casa.
Uscì da camera mia, e li andai incontro.
Poliziotto:" come mai ci avete chiamato? Cosa succede?"
Io:" parlo io, buongiorno, i miei genitori mi stanno impedendo di uscire di casa, mio padre mi ha bloccata afferrandomi violentemente per un braccio, non sapevo cosa fa..."
Poliziotto:" come scusa? Iniziamo dal principio"
Papà:" agenti c'è stato un errore, mia figlia è frustrata, vi ha chiamati per scherzo, non ci sono problemi in questa casa"

Poliziotto:" questo saremo noi a stabilirlo, e tu, come ti chiami?"
Io:" Annalisa"
Poliziotto:" come mai affermi che i tuoi genitori ti stanno bloccando in casa? Quanti anni hai? Non sembri una bambina, immagino tu capisca la gravità di questa affermazione"
Io:" certo, è per questo che ho chiesto il vostro aiuto"
Papà:" Annalisa sai che ci stai mettendo in un guaio inutile, vero?
Dì a questi poliziotti di tornare in centrale, noi ce la sbrighiamo tranquillamente, ti daró ció che vuoi, basta che dici loro che va tutto bene"

Io:" no papà, ora parlo io, prima voglio chiedere solo una cosa a questi poliziotti"
Poliziotto:" certo, chiedi pure"
Io:" è vero che un genitore non può scegliere cosa puó o non puó fare una figlia di 20 anni, e soprattutto non può recluderla in casa e che questo è un reato?"
Papà:" agenti, mia figlia vuole passare l'estate da un vecchio sconosciuto, per quanto mi riguarda può essere un maniaco che si vuole approfittare di mia figlia, come faccio a stare tranquillo?"
Poliziotto:" per legge lei non puó obbligare sua figlia a tenere un determinato comportamento, perchè questo viola una libertà fondamentale di sua figlia, capisco le sue preoccupazioni da padre, ma quello che posso fare per lei è fare una ricerca rapida su questo ragazzo per vedere di chi si tratta, se ha precedenti penali o altro"
Papà:" si la ringrazio tanto"

Passarono dei minuti, quando il campanello suonò di nuovo.
Era Francesco, lo feci entrare.
Francesco:" sono 15 minuti che ti aspetto fuori ma ho notato la macchina della polizia, è successo qualcosa?"
Mamma:" è lui agenti, il ragazzo in questione"
Gli agenti si guardarono senza capire.
Poliziotto:" è questo il vecchio di cui parlavate? Ma non avrà nemmeno trent'anni"
Papà:" ha 12 anni di differenza con mia figlia e questo mi basta e avanza"

Poliziotto:" comunque sono arrivati i risultati, e non c'è alcuna corrispondenza nel database, è pulito, non ha mai nemmeno preso una multa"
Francesco:" non capisco, avete fatto una ricerca su di me?"
Io:" tesoro mi dispiace così tanto, i miei genitori insistevano e i poliziotti li hanno accontentati, ma ora non hanno nulla che possono usare per impedirmi di stare con te"
Poliziotto:" signori, noi il nostro lavoro l'abbiamo fatto, sua figlia è libera di andare e sarà scortata da noi, non provi a fare mosse azzardate o sarò costretto a portarla in centrale"
Papà:" Annalisa è meglio che ad agosto non torni a casa, dopo quello che ci hai fatto non meriti nemmeno il nostro perdono"

Poliziotto:" queste in fin dei conti sono questioni familiari, ma voi dovreste appoggiare vostra figlia, la gioventù è una sola, così cone una è la figlia che avete, non potete bloccare la sua vita, altrimenti lei se ne andrà e voi, cari genitori, rimarrete senza vostra figlia, perció pensateci bene e riflettete sulle parole che dite"
Io:" vi ringrazio così tanto, davvero, siete stati gentilissimi, mi avete aiutata davvero tanto"
Poliziotto:" è il nostro dovere signorina, buona giornata a tutti"

I miei genitori avevano fatto i poliziotti cattivi per molto tempo e di certo non gli avrei permesso di rubarmi altri anni.
I "poliziotti buoni" avevano ragione, i miei non potevano privarmi della mia libertà.
Presi la mia valigia e uscì di casa assieme a Francesco e i due agenti.
Guardandomi alle spalle vedevo solo due genitori disperati, come se fossi una puttana che li lasciava per sbattersi un vecchio per l'estate, ma non era così, io non ero quella che loro pensavano io fossi.
Ero e sono Annalisa, una giovane donna indipendente.
Salì in macchina con Francesco e non mi guardai indietro, accese la macchina e andammo diretti a casa sua.

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