Alcool e sigarette

127 3 8
                                    

Ormai si erano fatte le 22 e stavamo iniziando a mangiare.
Francesco:" ne è valsa la pena cenare così tardi?"
Io:" tutto ne vale la pena con te"
Mi sentivo davvero coccolata in sua presenza e pensavo solo che quella, in fondo, era la mia felicità.

La mia mente vagava sulla magia del nostro amore e sulla magia dei nostri sguardi ogni volta che si incrociavano.
Una volta finita la pizza, iniziammo a fare lunghissimi discorsi, seduti nel balcone del suo terrazzo, mentre un paio di sigarette erano accese.
Io:" parlare e fumare nello stesso momento mi rilassa, non so come mai"
Francesco:" questo si chiama essere in chill"
Io:" beh sembra una droga da quanto mi sento rilassata e felice"
Francesco:" il punto è proprio questo, non è la sigaretta, ma sono io che sono la tua droga e tu la mia"
Io:" allora ancora meglio"

Discorsi sensati misti a discorsi del cazzo, ed è proprio per questo che era tutto fantastico.
Io:" chi decide cosa è giusto da cosa non lo è?"
Francesco:" in che senso?"
Io:" pensa a noi. Mi chiedo perché provare attrazione per qualcuno che tutti considerano "sbagliato" è davvero un errore? Chi decide che una cosa non bisogna farla?"
Francesco:" purtroppo viviamo in una società dove non possiamo essere noi stessi al 100%, o meglio, possiamo essere noi stessi ma tenendo sempre in mente che verremo giudicati per qualunque cosa"
Io:" lo so e questo è terribile. Penso che la felicità si trovi solo nelle cose che ci rendono felici e ci fanno stare bene, anche se agli occhi di altri sono cose sbagliate"
Francesco:" piccola tu hai ragione, ma non tutti la pensano come te"

Tra una chiacchiera e l'altra, finita la sigaretta, gli dissi che dovevo iniziare a preparami, che era tardi e dovevo ancora fare tutto, così andai a vestirmi nella camera accanto.
Lo intravedevo dalla finestra, con un le gambe accavallate, mentre guardava l'orizzonte davanti a lui.
Era dannatamente sexy, non vedevo l'ora di baciarlo per tutta la notte e marcare il territorio con le altre ragazze del tipo "lui è mio".

Si era fatta mezzanotte e stavamo andando verso la discoteca, entrambi mega belli e con chili di profumo addosso.
Una volta parcheggiata la macchina e dopo un breve tratto a piedi iniziammo a fare la fila davanti al locale.
Francesco mi teneva per mano ed io ero davvero felice.
Una volta entrati, andai subito verso il bar e chiesi due margarita.

La serata era iniziata e la situazione pian piano diventava sempre più calda.
Tra una strusciata e l'altra, sentivo il suo membro premere verso di me, si sentiva la sua voglia di fare l'amore.
Avevamo terminato il drink e un paio di shottini, ma eravamo già mezzi devastati.
La nuova canzone di Shakira suonava nelle nostre orecchie a ritmo di reggaeton e io volevo solo sculetare davanti a tutti sul palchetto di quel locale con Francesco in prima fila che mi guardava.

Ore 5:45
"È la direzione, siete pregati di uscire dalla porta principale, il locale è in chiusura, grazie"

Mi giardavo attorno ma Francesco non era da nessuna parte.
Uscì dal locale e mi diressi verso la spiaggia, speranzosa di trovarlo collassato in qualche lettino, ma nulla.
Mi guardavo intorno e nel mentre messaggiavo ininterrottamente francy, quando alle 6:02 mi rispose chiedendomi di raggiungerlo al lido accanto.
Corsi e lo trovai in lacrime, in un lettino, con un drink quasi vuoto e lo consolai.
Io:" Francesco tutto bene? Sono qua, eccomi, che succede? Mi fai preoccupare"
Francesco:" io non voglio"
Io:" non voglio? A cosa ti riferisci?"
Francesco:" non voglio che te ne vai da me"

Francesco stava piangendo per me? Non poteva essere vero.
Quell'uomo stava piangendo perché da lì a poco me ne sarei tornata a Torino.
Pensavo a cosa fare e come consolarlo.
Sicuramente quella situazione era dettata dall'alcool e dal fatto che avevamo fatto le ore piccole, ma ciò non toglieva il fatto che lui, in quel momento, stava piangendo sulla mia spalla.

Io:" faremo tante videochiamate te lo prometto, e verró spesso a trovarti"
Nonostante le mie parole non riuscivo a tranquillizzarlo.
Continuava a singhiozzare come un bambino.
Francesco:" la nostra storia non ha futuro, non riusciremo mai a resistere, nemmeno un paio di mesi"

Io:" tu mi ami e questo lo so, ed è l'amore che ci spinge ad arrivare fino in fondo e resistere fino al giorno del nostro ri-incontro, ogni volta.
A settimane alterne ci vedremo, e guai se poi ti tiri indietro"
Francesco:" io temo che quella che mollerà sarai tu, non io"
Io:" è inutile dire "tu molli per prima" oppure "sei una persona debole per questa storia". Ció che conta è l'amore che riesce a muovere anche questa situazione.
Noi vinceremo su tutto, sulla distanza e sui pregiudizi e lo faremo insieme".

Una cotta senza età Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora