CAPITOLO 5

2K 66 6
                                    


Il mio cuore sbriciolato ne è la prova.

༄༄༄༄༄༄༄༄༄༄༄༄༄༄༄༄༄༄༄

Mi sveglio e sono ancora con la testa poggiata sulle gambe di Berlino.

Alzo lo sguardo e vedo che è rimasto nella stessa posizione scomoda per tutta la notte, decido di svegliarlo, avrà un mal di collo atroce a quest'ora.

Prima però mi soffermo sul suo sguardo che ha un espressione tranquilla in viso, sembra così rilassato.

Mi alzo dalla mia posizione iniziale e non mi sento più una gamba conseguenza dell'aver dormito così, sempre meglio di come starà Berlino penso.

Perché mi sto preoccupando così tanto per lui? Questa domanda mi rimbomba in testa da ieri sera.

Decido di non dare peso ai miei pensieri e incomincio a scuoterlo per una spalla, dovremmo pur alzarci non possiamo rischiare che qualcuno ci veda così.

Finalmente vedo Berlino che si sveglia e mi guarda dicendo:"Buongiorno."
"Buongiorno." Rispondo a mia volta.

"Sai che ore sono per caso?" Chiedo dopo pochi minuti guardandolo negli occhi.

"Le 7.30 ." Dice guardando l'orologio
che porta al polso.

"Dio mio che male al collo"

"Mi dispiace Berlino, non credevo che saremmo rimasti qui tutta la notte, non volevo farti stare così scomodo per tu-" mi interrompe.

"Tranquilla davvero, almeno sono riuscito a prendere sonno con te" dice accennando un sorriso, dopo di che si alza in piedi per poi temdermi una mano.

La afferro e in poco tempo mi ritrovo
in piedi.

Mi fa segno di stare in silenzio, per
non svegliare gli altri ma non riusciamo molto nel nostro intento, infatti scoppiamo a ridere però cerchiamo lo stesso di contenerci, mi accorgo dopo poco che c'è mio padre che ci sta guardando con aria seria.

"Cosa ci fate qui?" Chiede guardandoci
con uno sguardo davvero rigido.

"Nulla papà stai tranquillo, stavamo prendendo aria" dico cercando di essere il più naturale possibile.

"insieme? Solo voi due?"
"Dio mio papà, smettila di fare così"
"Non mi fido di Berlino e lo sai" dice guardandolo da testa a piedi.

"Ho un codice etico da rispettare Mosca e per quanto stare con Roma possa essere una proposta allettante non farei mai una cosa contro il suo volere" risponde a mio padre in tutta sincerità e dopo di ciò se ne va lasciandomi lì stupita per le sue parole.

"Apprezzo quello che ha detto Berlino, ma tu sta attenta lo stesso, ora andiamo a prepararci, tra poco c'è la lezione." dice con un tono calmo, ma molto serio.

Annuisco e salgo velocemente le scale, cercando di fare più piano possibile, per raggiungere la mia camera.

Appena sono arrivata davanti alla porta della mia camera sto per entrare fin quando mi giro e vedo Berlino che sta facendo lo stesso, così decido di ringraziarlo.

"Grazie Berlino sia per ieri, sia per ciò che hai detto a mio padre lo apprezzo" gli dico in modo sincero.

"Grazie a te che mi fai fatto prendere posto vicino a te" mi risponde mostrandomi un sorriso, ci guardiamo per un lasso di tempo che sembra infinito, fin quando decido di interrompere tutto ciò.

"Beh allora ci vediamo tra un pó"
"ehm... Si, si a dopo Roma"
"A dopo Berlino"

Sorrido e rientriamo ognuno in camera propria.
"Ma dov'eri? Pensavo ti fosse successo qualcosa" mi chiede Nairobi.
"Scusa, mi sono addormentata fuori e non sono rientrata, mi sono dimenticata di avvertirti."
"Come? E con chi?"
"Perché questa domanda? Dovevo essere per forza con qualcuno?"
"Mi stai mentendo? Con chi hai dormito piccola Roma?" mi dice dandomi gomitate amichevoli, come per invitarmi a sputare il rospo.

A interrompere l'interrogatorio di Nairobi è Rio, cazzo lo amo quel ragazzo, mi salva sempre.

"Ragazze dovete scendere abbiamo lezione tra pochissimo" dice guardando prima me e poi Nairobi.

"Si arriviamo, prima però Roma deve dirmi una cosa"
"No"
"No?"
"Vado con Rio è tardi adesso, mi dispiace Nairobi" le dico facendole un sorriso divertito.

"stronza, più tardi mi devi raccontare tutto" la sento urlare dalla camera dopo che io stavo usando Rio per fuggire da quella situazione.

"Che cosa sta succedendo? Che vuole sapere?" mi chiede divertito da ciò che è appena successo.

"No niente una sciocchezza"
"A me non sembrava tanto una sciocchezza" afferma ridendo come a prendermi in giro.

"idiota smettila" gli do un colpo amichevole nella testa per farlo smettere.

"ahia"
"ma se non ti ho nemmeno toccato! Andiamo o facciamo tardi va"

Prima di recarci nell'aula, andiamo in cucina e facciamo colazione dove vediamo anche gli altri membri della banda.

Quando sto mangiando, vicino a me si affianca Rio che mi chiede: "Ei comunque volevo sapere tutto bene ieri sera? Denver mi ha detto che non riuscivi a prendere sonno e hai avuto un incubo"
"Tutto bene poi sono andata a prendere aria è stato solo uno stupido incubo tranquillo" gli sorrisi, sembrava piuttosto agitato.
"nemmeno io sono riuscito a chiudere occhio"
"Come mai?"
"Non lo so un insieme di cose, cioè io non ho mai fatto una cosa del genere mi capisci? Ero solo un hacker, non so se sono in grado di fare tutto questo" dice facendo un gesto con la mano come a indicare tutta la situazione.

"Perché hai accettato allora? C'entra qualcosa la tua famiglia?"
"Niente domande personali, ricordi?"
"Già scusa"
"Magari un giorno parleremo di tutto"

"Ehi, tutto bene sorellina?"
"Sarai la centesima persona che mi fa
questa domanda, sto bene davvero"
dico sbuffando a Denver.

Per fortuna sentiamo la voce del professore chiamarci, segno che la  lezione stava per iniziare.

Così Denver si alza dalla sedia per poi tendermi la mano.

"Andiamo"

✯☯︎✯
Eccoci arrivati al quinto capitolo, che ne pensate? Cosa vi aspettate da Roma?
Vi ricordo di lasciare una stella e un commento se vi piace la storia💕

Rᴏᴍᴀ || Lᴀ Cᴀsᴀ ᴅɪ CᴀʀᴛᴀDove le storie prendono vita. Scoprilo ora