CAPITOLO 30

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Brutto codardo di merda.

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In un rapido gesto il ragazzo si avvicina a
Roma e gli mette un coltello sul collo.

"Lo capite ora che ho il controllo? Mettete tutto per terra cazzo!!" dice riferendosi alle armi, mentre Zoe mi guarda terrorizzata, non l'ho mai vista cosi debole.

"Ragazzo ti do l'ultima possibilità, lascia perdere tutto o per te finirà male"

"CAZZO HO DETTO BUTTATE TUTTO PER TERRA E NON TI AVVICINARE!"

"Va bene, va bene calmo Marco" gli dice subito Denver mentre gli fa strisciare la pistola verso di lui.

"Anche tu testa di cazzo" si rivolge a me mentre mi guarda.

"B-Berlino" mi dice la voce distrutta di Roma.

"Guardati, devo dire che avresti potuto anche convincermi, mano ferma, occhi freddi e minacce, direi che saresti un perfetto criminale, però c'è una differenza tra me e te, sai qual'è?" lo guardo dritto negli occhi con aria gelida.

"Io non ho paura di sparare" in un attimo gli punto la pistola contro.

Zoe tutto questo lo sto facendo per te.

Lui in tutta risposta mi guarda accennando un sorriso malefico e mi dice:

"Chi ti dice che io abbia paura?"

"Puntamela sulla fronte" gli dico indicandomi, ma anziché puntarla a me la punta sulla testa di Zoe.

Dolore, lacrime e tremolii ricoprono il corpo di Zoe, mentre prova a chiedere pietà a parlare, guardando attentamente ogni mossa che facevamo, ascoltando attentamente tutto quella che diceva il ragazzo, chissà forse per trovare un compromesso, ma si vede nei suoi occhi, non ha più speranza.

Io non posso permetterlo, la proteggerò a qualsiasi costo.

Faccio cenno a Nairobi e gli mimo con le labbra senza farmi vedere dal ragazzo:

"Prova a fottere quel bastardo, raggiralo, dai condotti" così senza farsi notare esce dal bagno e si avvia verso la stanza dove Rio e Denver sono andati prima per poter entrare da lì e risolvere là situazione.

Così esce dal bagno, Marco neanche sembra accorgersene poiché troppo impegnato su di me e gli altri.

"Basta lasciala stare, non vedi che gli fai male?" gli dice Rio.

"Caro Rio se voi non mi ascoltate sono
costretto a passare alle maniere forti." gli risponde per poi poggiare le dita sul mento di Zoe, costringendola ad alzare lo sguardo.

"Sai che non sono una cattiva persona, vero" Zoe ormai sfinita, annuisce.

"Quindi faccio bene a punirti no? È colpa tua se adesso sta succedendo tutto ciò." continua.

Ci stavamo facendo controllare da uno come lui.

Avevamo perso il controllo, incredibile da dire, guardo Zoe stesa sul pavimento e io fermo a non poter fare niente.

Alcune lacrime rigano il suo volto sia per il dolore che per la paura, mentre il sangue non smette di uscire dalle sue ferite e macchiare la tuta.

"Ti ho fatto una domanda, ció significa che devi rispondere, non vorrai che continui con le punizioni vero?" le dice nel mentre posiziona la lama affilata del coltello sul suo collo premendo leggermente e di conseguenza sente la punta dell'arma tagliare la sua pelle dove inizia ad uscire del sangue scuro.

"Così la ammazzi stronzo, che cazzo fai!?!"

Mi dispiace professore, ho provato a seguire le tue fottute regole, ma sono una merda.

Con un rapido gesto mi avvicino a lui e comincio a sferrargli tanti pugni, uno dopo l'altro, ma lui non reagisce, incassa ogni colpo restando in silenzio e soffrendo per il dolore, mentre lo colpisco ripetutatemente per placare la rabbia che ho dentro.

"A-Berlino...ti prego..smettila." mi dice Roma, mentre lui ansima prima che un altro mio pugno lo colpisca sulla faccia.

"É uno stronzo e lo sai anche tu."
"Se lo merita..ma ora smettila. Non vorrai
ucciderlo? Ricorda ciò che ci ha detto il professore" dice Rio e io mi rendo conto delle condizioni in cui si trova.

Me ne fotto di ciò che dice il professore.

Guardo il ragazzo e vedo che ha un occhio nero, segni rossi sulla faccia e perde sangue dal naso e dalla bocca.

Non mi dispiace per niente, ha avuto quello che si meritava.

Sto per colpirlo, quando le sue parole mi fermano, mi sbattono in faccia come un secchio colmo d'acqua fredda.

"Non vorrai mica che tua figlia veda suo padre uccidere una persona davanti ai suoi occhi." indica con la mano la pancia di Zoe.

Resto lì fermo, in silenzio a fissarla, mentre Denver, Rio e gli altri mi parlano, ma le loro voci mi giungono ovattate, nel frattempo Nairobi spunta dai condotti, proprio dietro Marco e in un rapido gesto gli punta la pistola dietro la testa.

"Scacco matto stronzo!"

Non può essere, non dev'essere così impegnativo amare qualcuno.

Non sono pronto per una cosa così grande.

Arriva un momento in cui ti rendi conto di non essere ancora pronto per affrontare una determinata strada e non sai se rischiare o concludere tutto rimanendo col dubbio di quel che sarebbe stato.

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Ecco a voi un nuovo capitolo della storia, che ne pensate? Cosa potrebbe succedere secondo voi?
Scusate se ci ho messo tanto ma ho avuto diversi imprevisti e impegni.
Spero vi piaccia, se vi va vi ricordo di lasciare un commento e una stellina, per qualsiasi domanda chiedetemi pure💕

Rᴏᴍᴀ || Lᴀ Cᴀsᴀ ᴅɪ CᴀʀᴛᴀDove le storie prendono vita. Scoprilo ora