CAPITOLO 34

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"Ti odio lo sai?" gli dico prima di uscire dalla camera blindata.

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Sto per uscire quando sento la voce di Monica chiamarmi: "Aspetta Roma" mi blocco all'uscita della camera e mi giro verso Monica che mi porge un bigliettino.

"Dai questo ad Arturo, per favore." dice ancora lei e in quel momento mi giro verso mio fratello, riesco a cogliere un'espressione strana nel suo viso prima di andare.

Esco dalla camera blindata e penso tra me e me mentre saliamo le scale: "Che faccio? Glielo devo dare il bigliettino ad Arturo? Cavolo non lo so e se lo viene a scoprire Berlino?" dico con frustrazione.

Siamo dei rapinatori, ma rimaniamo comunque esseri umani e non sappiamo essere impassibili davanti a certe cose come Berlino.

Entro dalla parte destra del museo e mi posiziono esattamente davanti a Berlino che scende le scale con in mano un cellulare, con al telefono la moglie di Arturo.

"Arturito, abbiamo qui tua moglie che vuole parlare con te" dice Berlino scendendo le scale.

"Come si chiama tua moglie?" gli chiede guardando il telefono che tiene in mano,
Arturo lo guarda e dice: "Laura."
"Che bel nome, è in questi casi che si ricorre sempre alle mogli, non è così Arturito?
Ti danno conforto... Nessuno si ricorda della propria moglie mentre è all'entrata di una discoteca oppure mentre si fa la sua segretaria, però se hai qualche problema loro ci sono, sempre.

Quando hai un incidente o quando hai semplicemente paura, ma con loro la cosa cambia." gli dice, ma rivolgendo uno sguardo a me, come a voler decifrare la mia faccia ed ogni mio singolo pensiero.

Arturo continua a non rispondere, forse il detto
"Chi tace acconsente" non è mai stato più incentrato ed esatto come ora, come in questo momento.

"Che cosa c'è? Stai pensando alla tua segretaria?" gli dice ridacchiando sotto sotto.

Noto gli occhi di Nairobi su di me che mi guarda preoccupata con quel senso di protezione che solo una sorella maggiore può avere.

"Risparmiami il discorso." gli dice Arturo ma si guadagna solo la pistola che preme incessantemente sulla sua ferita ancora aperta e
mal fasciata.

Stai calma Roma.

"Ascoltami!" Gli dice fermamente Berlino mentre Arturo si contorce dal dolore.

"Se dici qualcosa di strano ti darò il colpo di grazia e tua moglie lo sentirà in diretta.
Te lo immagini?" dice Berlino, per poi togliere la pistola dalla sua ferita e fare una faccia schifata a causa del sangue che ha sporcato la sua arma.

Senza aggiungere altro fa partire la chiamata con Laura.

Il viva-voce che ha impostato Berlino ci permette di ascoltare la chiamata.

"Ciao amore." Si sente la voce di una donna.
"Ciao tesoro." dice Arturo mentre qualche lacrima fuoriesce dai suoi occhi.
"Come stai?"
"Sto bene, la ferita non è molto grave.
Un'equipé medica mi opererà e starò meglio."

"Ascolta è da molto tempo che penso che la colpa è mia, so che tra noi non va bene, anzi è da tanto che non va bene.
Ho trascurato te e i bambini sono stato un egoista, però ti prometto che una volta usciti di qui cambierà tutto.
Te lo devo, te lo meriti, tantissimo.
Tutti gli anni sprecati a pensare che l'unica cosa importante fossero i denaro e la posizione, mentre l'unica cosa importante sei tu.
Dal giorno in cui ti ho conosciuto." dice alla moglie.

Arturo che ha capito realmente cosa conta di più nella vita?

Si prende qualche secondo e poi continua a dire:"Avvolte cerco di ricordare quel giorno e mi chiedo che cosa diavolo hai visto in me Monica."

Silenzio.
Ancora silenzio.
Nessuna parola, nessuna emozione solo il ritmo dei battiti e dei respiri.

Rimaniamo tutti di stucco per questa affermazione.

Io lo guardo, ma non mi stupisco della sua stupidità.

Non oso immaginare la delusione della donna all'altro capo del telefono che per alcuni secondi non risponde, forse si sta chiedendo se ci ha sentito bene, o se magari ha sbagliato lui... Ma come si può commettere un'errore così grave?

I miei occhi ricadono su Berlino che se la ride, essendo stupito anche lui.

"Laura." si riprende poco dopo, io scuoto la testa con un misto tra tristezza, sia per Monica, la sua amante, sia per Laura sua moglie, è disgusto per il suo comportamento.

"Ora pensa solo ad uscire da li. Ti amo Amore mio." La voce della donna fuoriesce dal microfono del telefono con le lacrime ben evidenti seppure non si possano vedere, dopodiché attacca.

"Arturito, Arturito, Arturito... Ma cosa combini?
Confondi la tua segretaria con la tua amante?
La tua bella mogliettina che ti aspetta con i bambini sulla quattro per quattro... Eh Arturo.
Tu circondato da donne e soldi." dice ridendo.

Non posso crederci che si possa essere veramente così stupidi, irritata dal comportamento di Arturo decido di accartocciare il messaggio di Monica e metterlo in tasca.

"Berlino i medici sono qui fuori." lo informa Nairobi.

"Se vuoi scusarmi." dice Berlino che prende la sua maschera posata tra le gambe di Arturo.

"Tutto okay sorellina?" mi chiede Nairobi, vedendomi che faccio una smorfia per una fitta allo stomaco.

"Nai...non lo so, ho avuto una fitta"
"Vai a riposarti ci pensiamo noi" mi dice, ma non posso darle retta devo per forza portare il necessario per curare la ferita a Monica.

"Ora mi passa, in caso vado dopo che finiamo, una mano è sempre comoda" le dico riprendendo il controllo.

"Sicura?" mi chiede, come risposta annuisco, subito dopo veniamo interrotte dalla voce di Berlino.

"Sanno tutti cosa fare?" chiede fermandosi davanti ad Alison Parker che, dopo la risposta affermativa da parte di Nairobi, la fa portare via da Rio.

"Bene, facciamoli entrare."

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Ho deciso di continuare la storia ho già tutti gli altri capitoli pronti, presto altre novità, fatemi sapere che ne pensate.
Se vi va vi ricordo di lasciare un commento e una stellina, per qualsiasi domanda chiedetemi💕

Rᴏᴍᴀ || Lᴀ Cᴀsᴀ ᴅɪ CᴀʀᴛᴀDove le storie prendono vita. Scoprilo ora