CAPITOLO 15

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"Ho dovuto farlo e basta."
"Perché Berlino"
"Perché ne sono innamorato"

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Mi pento subito di averlo detto quando sulle sue labbra spunta un sorriso soddisfatto.

"Fanculo, perché ti ho detto questo" le dico sbuffando rumorosamente.
"Perché è la verità forse Berlino?"
"Adesso sarà più difficile dire basta"
"Non farlo, dimostrale che provi qualcosa di
concreto per lei"

"Ci ho provato non funziona e non ho mai pensato di partecipare a questa rapina per farmi una storiella, quindi basta"
"Berlino la sua corazza si sta rompendo piano piano, ha sempre sofferto molto, tu devi dirlo a lei questo che stai dicendo a me, falle capire che la ami."
"Non dire quella parola."
"lo so che ti suona smielato, ma l'amore è passione, ossessione, qualcuno senza cui non vivi. Io ti dico: buttati a capofitto, trova qualcuno da amare alla follia e che ti ami alla stessa maniera. Come trovarlo?
Be', dimentica il cervello e ascolta il cuore. Io non sento il tuo cuore. Perché la verità, tesoro, è che non ha senso vivere se manca questo. Fare il viaggio e non innamorarsi profondamente... be', equivale a non vivere. Ma devi tentare perché se non ci provi nemmeno una volta, non vivrai mai davvero." mi dice e fa per andarsene e la vedo rivolgermi un ultimo sguardo.

Pov Nairobi

Guardai il viso di Berlino e quello mi fece capire tutto ciò che lui sentiva.

Lui la ama, ma ha paura di farlo, si per la prima volta Berlino aveva paura nella sua vita. Lui in quella rapina era stato messo dal professore come capo e ha paura che il suo sentimento verso di lei può farlo non essere lucido e lui questo, non può permetterselo.

Noi non siamo medici e nemmeno dei
professionisti.

Siamo delle semplici persone che per la propria sopravvivenza abbiamo imparato delle nozioni di medicina se qualcosa dovesse andare male, ma nient'altro.

La paura di non essere pronti come si deve, lo fa preoccupare molto, ma si fida ciecamente del piano ideato per filo e per segno dal professore.

Prima di andarmene decido di dirgli un ultima cosa: "Secondo me dovresti parlare, dovresti dirle ciò che provi"
"Non lo so Nairobi, forse ci proverò" mi dice mentre lo vedo rivolgere un'ultimo sguardo verso di lei dopo che mi allontano.

Pov Roma

Il pranzo passa velocemente e la sera
decido di andare fuori nel giardino a rilassarmi un pó.

Ad un certo punto sento una persona sedersi accanto a me, non mi giro a guardarlo, ma lo riconosco comunque.

"Come mai sei qui?" chiedo guardando verso Rio.
"Avevo bisogno di prendere aria, tu perché sei qui?"
"Anche io avevo bisogno di prendere aria"
"Roma posso farti un domanda?"
"Se proprio devi, fai pure"
"Provi qualcosa verso Berlino?" resto subito spiazzata dalla sua domanda, ma dovevo aspettarmela.
"Non lo so Rio, smettetela di chiedermelo tutti, sono venuta qui per schiarirmi le idee, quindi ti prego se vuoi puoi restare, ma non voglio parlare di questo" dopo la mia risposta con Rio ci fu un silenzio assordante.

Quel giardino che prima mi metteva tranquillità assoluta, ora mi portava solo disagio.

Per fortuna dopo pochi minuti sento il rumore di passi venire verso la nostra direzione e successivamente la sua voce si fa spazio tra di noi.

"Che fate qui a quest'ora? Domani c'è lezione dovreste andare nelle vostre camere" ci dice Berlino guardando solo verso di Rio, come se io non esistessi.

"Hai ragione, vabbè io vado, ciao Roma" prima di andarsene mi da

"Tu non vai?"
"Non riuscirei a chiudere occhio"
"Perché a che pensi?" rivolge il suo sguardo curioso verso di me.

"Alla rapina"
"Hai paura?"
"No non ho paura, sono solo preoccupata per la mia famiglia, se qualcosa dovesse andare male?" dico poggiando la mia testa su la sua spalla.

"Prometto sulla mia stessa vita che vi proteggerò non vi accadrà nulla" dice forzandomi a guardarlo, come se il suo sguardo potesse rassicurarmi ed è proprio così, mi rassicura, lui mi da forza.

Stiamo lì l'uno accanto all'altro per molto tempo ed io vorrei stare così per sempre, ma sappiamo entrambi che non si può.

"Dovremo andare nelle camere, che ne dici?"
"Mm non mi va molto, però hai ragione, non credo riuscirò a dormire" gli dico voltandomi verso di lui.

"Se vuoi puoi stare un pó con me" non capisco cosa vuole dire, quindi lo guardo con un espressione confusa, lui mi guarda e sbuffa.

"Intendo che se vuoi potresti restare a dormire in camera mia"
"Da te?"
"Si Roma, da me, vieni o no?" mi dice mentre mi porge la sua mano.

"Va bene" così ci dirigiamo in camera sua, inutile dire che non riesco a prendere sonno, così mi ritrovo a fissare il soffitto e nel mentre sento lo sguardo di Berlino addosso.

"Smettila di fissarmi" sbotto girandomi completamente verso di lui.

"Perché dovrei?"
"Perché è inquietante" incrocio le braccia al petto, mentre sento ancora i suoi occhi su di me involontariamente le mie mani corrono a coprire il mio viso.

"Sei bellissima Roma, non nasconderti" dichiara paralizzando il mio sistema nervoso.

Le mie mani scivolano dal mio viso, dopo averlo guardato mi giro su un fianco.

Ad un tratto sento Berlino avvicinarsi e stringermi a sé con le sue mani, la mia pelle brucia al suo contatto.

"Cerca di riposarti, okay?"
"va bene" finiamo per addormentarci io con la testa sul petto di Berlino e lui con la testa sulla mia spalla.

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Scusateee è passato un pó di tempo dallo scorso capitolo, ma diciamo che ho avuto problemi per questo, come statee? Fatemi sapere cosa ne pensate, se vi è piaciuto lasciate una stellina💕

Rᴏᴍᴀ || Lᴀ Cᴀsᴀ ᴅɪ CᴀʀᴛᴀDove le storie prendono vita. Scoprilo ora