CAPITOLO 28

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Lui è fatto così: quando le cose si complicano, lui scappa.

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*Nota autrice*
Se vi va scorrete a destra nella foto e ho messo una canzone che vi consiglio per ascoltare questo capitolo <3.

Roma pov

Non riuscivo a riprendere conoscenza, come in un sogno ero consapevole di essere incosciente e mi era impossibile controllare il mio corpo, nel mentre le voci si avvicinavano sempre di più, tanto che potevo sentirle di fronte a me, a pochi passi dal mio corpo.

Improvvisamente mi investì una doccia d'acqua fredda, gelida e aprii gli occhi, boccheggiando alla ricerca d'aria e mi ritrovai zuppa dalla testa ai piedi.

Ogni movimento, comincia ad essere
rallentato, come quando ci si muove
sott'acqua e solo in quell'istante mi rendo conto che le voci erano cessate da un pezzo.

Mi guardai intorno, spaesata.

Non riuscivo a muovermi, sentivo un gran freddo.

Posai la testa all'indietro, contro la spalliera della sedia pensando a cosa fare.

"Finalmente sei tornata tra di noi, era ora" metto a fuoco la stanza in cui mi trovo e vedo di fronte a me Arturo.

"Che cazzo vuoi da me che significa?"
"Da te? Io non voglio assolutamente nulla, però sai Berlino, da lui si.
Tanto per iniziare vorrei sapere dove cazzo è finita Monica, quindi te lo sto chiedendo gentilmente."

"E io che cazzo ne so dove è finita Monica?!?!!" mento.
"NON MENTIRMI CAZZO, SO CHE LE AVETE FATTO QUALCOSA, TUTTI ABBIAMO SENTITO QUEI FOTTUTISSIMI SPARI, QUINDI DOVE CAZZO È" mi urla ad un centimetro dalla faccia.

"Non mi lascerai andare comunque, quindi perché dovrei darti una risposta?" gli dico accennando un sorriso strafottente.

"Sai che c'è? Te l'ho chiesto con le buone." mi risponde per poi darmi un pugno dritto in faccia che mi provoca l'ennesima fitta e mi fa sputare sangue.

"Se fossi in te non farei così tanto la puttana, soprattutto con il bambino che aspetti."

Silenzio, no non può essere vero, non è possibile.

"Non posso crederci, non lo sapevi veramente? HAHAHA" mi dice con il suo solito modo di fare fastidioso.

"Quindi neanche Berlino sa di essere padre? Bene, bene cazzo non potrebbe andare meglio" continua per poi fare piccoli segni di gioia.

Riesco a sentire tutti i miei pensieri in testa che compaiono e scompaiono e ricompaiono...

Non so più cosa ascoltare...

Non lo so più.

"Ah e comunque c'è un ragazzo molto gentile che mi ha aiutato sia a legarti che con il piano, dovrebbe arrivare tra un attimo" neanche finisce di parlare che ad un tratto sento il rumore della porta che si apre e che si chiude a chiave, segno che qualcuno è entrato nella stanza.

"Come sta la nostra piccola ragazza?" io questa voce la conosco,no,non può essere lui.

"Non parli? Strano prima lo facevi sempre con me" passa una mano sulla mia guancia, poi inizia a giocare con una ciocca dei miei capelli.

L'unica persona che è capace di abbattere tutte le mie sicurezze.

Com'è possibile che non l'abbia riconosciuto tra gli ostaggi?

Paura.

"Sono cambiato un pó non è vero?" mi dice per poi toccarsi i capelli che si è fatto crescere.

"Non parli? Va bene, vorrà dire che ti dovrò punire." a queste parole sbianco, cosa vuole farmi?

Sento che si sposta da me e prende qualcosa, poi sento una lama fredda sul mio viso.

"Odio quando le persone non mi rispondono e dato che non voglio rovinare il tuo bel viso ora dimmi come stai, io non do mai due possibilità e tu dovresti saperlo"

A queste parole degluttisco, poi cerco di formare una frase sensata anche se la paura mi sta consumando dentro.

"Come vuoi che vada? Sono legata ad una sedia con un coglione affianco e un deficiente come te" gli rispondo indicando con un movimento di testa prima Arturo e successivamente guardando a lui in faccia.

"Dai mi aspettavo un pó più di classe da te Zo- Ah giusto come dovrei chiamarti? Con il tuo nome o con quello di una stupida città?" mi dice ridendo

"Che cosa vuoi Marco?"

Berlino pov

Sono passati 10 fottuti minuti e di Arturo nessuna traccia e come se non bastasse Zoe non si trova da nessuna parte.

"Berlino calma, ci servi" mi dice Nairobi per tranquillizzarmi.

"L'ho lasciata sola e se le succedesse qualcosa?"

"Non le successo niente." quando sto per rispondere arriva Denver correndo a interromperci.

"Che succede Denver?" gli chiede subito Nairobi.

"Quel figlio di puttana è nel bagno con un'altro ostaggio e credo che anche Roma sia lì dentro, cazzo!"

"Perché dovrebbe essere lì? Che vuole da lei"

"Ma cosa stracazzo ne so io di cosa può volere, so soltanto che era un TUO FOTTUTISSIMO COMPITO TENERE TUTTO SOTTO CONTROLLO!" mi sputa queste parole dritte in faccia, facendo voltare tutti gli ostaggi verso di noi e avvicinare il resto della banda.

"Basta amico, così non risolvi niente" gli dice Rio per calmarlo.

"Se avete finito di fare i coglioni per dimostrare la vostra virilità vorrei ricordarvi che dobbiamo tirar fuori Roma." dice Nairobi.

Ha ragione, mentre lei è li dentro chissà per quale ragione noi siamo qui a parlare e perdere tempo.

"Andiamo nei bagni"

Roma pov

"Sai, mi fa una strana sensazione vederti così impotente sotto i miei occhi, mi fa sentire così dominante, così forte, così..." non finisce la frase
che inizia a baciarmi il collo, sento le sue labbra sfiorarmi, poi d'un tratto si ferma.

"Ho capito, ho desiderato per così tanto tempo riaverti con me, poterti toccare, baciare e farti mia che ora che ne ho la possibilità non riesco a
fermarmi." rinizia a baciare il mio collo, fino a quando non mi risveglio dallo stato di trance in cui trovavo e cerco di levarmelo di dosso, dandogli una testata.

"Vai a farti f-o-t-t-e-r-e." gli dico scandendo l'ultima parola.

Molto spesso un vaffanculo detto con classe non ha bisogno necessariamente di queste 10 lettere.

✯☯︎✯
Ecco a voi un nuovo capitolo della storia, che ne pensate? Se non vi ricordate chi sia Marco dato che sono passati un pó di capitoli ve lo dico io, è l'ex di Zoe quello del flashback, molto simpatico devo dire :).
Se vi va lasciate un commento e una stellina, per qualsiasi domanda chiedetemi pure💕

Rᴏᴍᴀ || Lᴀ Cᴀsᴀ ᴅɪ CᴀʀᴛᴀDove le storie prendono vita. Scoprilo ora