È arrivato il momento, siamo ufficialmente dentro la zecca di stato.
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Prima di continuare con il piano vedo Nairobi che viene verso di me "Prendi!" dice lanciandomi una pistola, che afferro prontamente controllando il caricatore.
"Stai tranquilla! È carica!" mi guarda sorridendo facendomi cenno di seguirla alla porta blindata.
Prendo un grande e profondo respiro,
scrutando con lo sguardo i dettagli di
una stanza enorme che non mi ero
fermata ad osservare."Ostaggi! Per la vostra sicurezza fate
tutti due passi indietro!" ordina Berlino facendomi sussultare.Il piano è semplice:
- Aspettare il segnale del Professore.
- Aprire le porte attivando l'allarme.
- Uscire con due borsoni pieni di
banconote da 50 euro presi dalla
camera blindata.
- Fargli credere che volevamo uscire
con il denaro ma che ci hanno
impedito di farlo.È importante ingannare le loro menti, dovranno pensare che ci barrichiamo
all'interno.Il professore ci disse che doveva
sembrare che le forze dell'ordine ci
avessero scoperto sul punto di fuga,
costringendoci a rientrare nella Zecca, sigillandoci.L'ansia comincia a salire.
Sparare a terra all'arrivo della polizia e non ferire nessuno.
La prima regola: non ferire nessuno.
Le parole del professore si cominciano a ripetere da sole.
Una sola regola.
Una fottuta regola che se non rispettata ci fotterà alla grande per la sua estrema semplicità, che per un nostro errore ci porterà in rovina.
"Due minuti." scandisce Berlino.
"Un minuto e quara-" si blocca a metà voltandosi verso uno degli ostaggi, aveva tirato su la mascherina nera e stava sbirciando quello che stavamo facendo.Berlino gli si avvicina e con calma
quasi glaciale gli chiede il nome."Arturo" risponde l'uomo con la voce
tremante, facendomi incuriosire e
costringendomi ad avvicinarmi.Mi trovo ad un passo, da l'uomo ma prima che io possa avvicinarmi di più Berlino mi blocca con la mano e mi fa cenno di stare tranquilla.
"Arturo, davvero?!" chiede retorico
alzando leggermente la voce e togliendogli la mascherina con forza.Immediatamente l'ostaggio si copre gli occhi, piegandosi in avanti e iniziando a dire le solite cose come:
"Non ho visto niente! Non ho visto niente!".Berlilo lo costringe ad alzare la testa
per guardarlo negli occhi e non
appena Arturo si toglie le mani dal viso, Berlino continua a parlargli.Rivolgo di nuovo lo sguardo verso la
porta ma continuando ad ascoltare quello che dice."Ti piace il cinema Arturo?"
"Si"
"Bene, hai presente nei film horror
all'inizio si vede uno cosi spavaldo, un pó come te che ti fa pensare questo
morirà di sicuro?"Un flebile "Si" esce dalle sue labbra tremolanti a causa della paura.
"E non ti illudono?"
"No." Risponde l'uomo.
"Ecco.... Perché muore sempre." dice con voce flebile e continua:
"Arturo credimi...Morirai di sicuro."Mi viene da sorridere per la sua
affermazione appena data a quell'uomo, subito dopo la conversazione avvenuta tra i due decido di prestare di nuovo attenzione all'ambiente circostante e abbasso di nuovo sul mio volto la maschera di Dali.
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Rᴏᴍᴀ || Lᴀ Cᴀsᴀ ᴅɪ Cᴀʀᴛᴀ
FanfictionE se ci fosse un nono componente? E se proprio lei fosse la causa di squilibri all'interno della banda? Zoe Ramos o meglio Roma, figlia adottiva di Mosca e sorella di Denver lei ama definirsi una bambina, sa essere testarda e allo stesso tempo una p...