• 21 - ASHER ~ ROCKY

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ASHER

Una piccola mano mi accarezza la testa, infilando con lentezza le dita nei miei capelli ormai folti.
Il suo respiro si poggia sulla mia fronte, dove le labbra vanno a posarsi per un fugace bacio.
Alzo il volto per incrociarlo col suo e noto subito l'espressione serena che assume, tenendo la mano piegata che trattiene la testa e l'altra sua mano posata sul mio viso mentre lo accarezza.

<<Buongiorno dormiglione>> sussurra sulle mia labbra.
Prima di ritornare a lei, noto l'ora sull'orologio al polso, sono le 9:30. Cazzo!... Sono in ritardo per una riunione delle 11.

<<Piccola perché non mi hai svegliato?>> le chiedo poi dandole un bacio sulla fronte.

<<Eri così tranquillo che non volevo disturbare il tuo sonno>> mi mostra il labbruccio come una bambina, addolcendo gli occhi in piccole fessure.

<<Aspettavo che ti svegliassi, ma sono crollato assieme a te>> mi riferisco alla sera prima e lei sghignazza. <<Smettila>> l'ammonisco io ridendoci su a mia volta.

<<Ma è sabato, dov'è che devi andare?>> mi chiede arrabbiandosi un po', ma sempre mantenendo un sorriso forzato.

<<Devo essere alla riunione con Diaz e i Generali della Caserma di Richmond>>

<<Virginia?>> chiede quasi disgustata. Annuisco distogliendo lo sguardo.

<<Che diamine vengono a fare qui? Mica c'è anche tuo zio?>> la guardo soltanto, senza fare niente, e lei di conseguenza sbuffa incrociando le braccia al petto.
Si, mio zio Nick, il fratello di mio padre, arriverà qui per la riunione che ho voluto fare, ma non è stata mia la scelta di farlo venire qui, sono stato avvisato delle persone che ne faranno parte, e così è uscito il suo nome. Ma dovevo aspettarmelo, fa parte di quelle Caserme da decenni, tra un po' anche i suoi figli prenderanno il suo posto.

<<Solo per discutere, devi credermi...>> distoglie lo sguardo, e questa volta il suo volto si corruga dalla tristezza e dalla rabbia.

<<Promettimi che non ti farai uccidere e che tu non farai lo stesso?>> raccolgo le sue mani e la guardo dritto negli occhi, così cristallini da specchiarmici.

<<Te lo prometto Kim, non succederà niente, siamo qui solo per parlare>> le sorrido e lei annuisce, finendo poi per baciarmi.

<<Vado a casa per una doccia. Appena avrò finito la riunione, sarò qui da te, te lo prometto>> infilo la giacca, mentre lei mi osserva fare qualunque movimento. Le poso un ultimo bacio sulle labbra e sulla fronte, per poi uscire dalla stanza e dirigermi direttamente a casa.

~

<<E' tutto così strano. Dopo di me ci fu tuo padre, poi il Generale Thompson e poi il Generale Supremo di tutto... Aston Dayron Ford>> mi da tanto l'aria del creatore del marchio di un'auto, però forse è meglio lasciar perdere questa riflessione, quell'uomo riesce a sentire i tuoi stessi pensieri anche non volendo.

Come già detto dal padre di Rocky, Aston Dayron Ford, è il capo di tutte le Caserme situate a Washington e al di fuori dello stato di Washington, ovvero nelle zone dove si trovano le Caserme più vicine. Sono tutte in suo possesso, ma quando ha scoperto della nostra Caserma, la morte di mio padre e di Thompson, era titubante nel credere che io avrei portato avanti una delle sue Caserme. Decise di darmi una possibilità, ma in tal caso se avessi mandato all'aria tutto sarei passato in secondo piano, ovvero quello di braccio destro della persona che avrebbe avuto il mio ruolo.

<<Dovevo esserci io, eppure non capisco come possa esserci tu ragazzo, senza offesa>> mormora lui strofinandosi il mento e guardando altrove per pensare. Ha ragione, prima del Generale Thompson c'era mio padre, e prima di mio padre c'era Diaz, il padre di Rocky.
Doveva esserci lui al comando di tutto questo, e invece ci sono io, sperduto senza saper cosa fare.

Lottando Per Averti || Vol.2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora