• 11 - ROCKY

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-Tornerò da te, stanne certo- scrisse Andres in una delle tante lettere, mentre era in missione.

Non avrò mai la forza di gettarle via, perché rappresentano ciò che era mio fratello, e no l'uomo arrogante e scostante che è diventato ora.

<<Ora spiegami perché sei così di buonumore? Non eri giù di morale qualche minuto fa?>> mi chiede sorpresa Jodie, che sembra quasi che il suo mutismo sia diminuito e dato spazio alla parlantina esagerata e all'intromissione.

Si sta interessando troppo a me...e questo non mi piace. Non che lei non mi piaccia, non ne dubito che sia una bellissima ragazza, ma io ho occhi solo per una donna, con i capelli colorati di un bianco cenere e quei occhi neri che sembrano più scuri di una notte di stelle.

Desidererei guardarla tutti i minuti negli occhi, come è avvenuto qualche ora prima.
E quel grazie, detto da lei, mi ha spiazzato. Il cuore mi si è sciolto in gola e non riuscivo a parlare per la troppa felicità.

<<Allora, Rocky? Voglio sapere il motivo della tua felicità>> si aggrappa al mio braccio e mi fa il labbruccio, mentre continua a ripetere la stessa cosa più e più volte. Addolcisce il suo sguardo, facendomi perdere per un attimo in quei piccoli e lucidi occhi azzurri.

<<Niente Jodie...>> distolgo lo sguardo, perché è imbarazzante guardarla in quel modo <<...oggi devo aiutare mio padre con dei documenti>>

<<Eh...firmare dei documenti insieme a tuo padre ti rende felice?>> si raddrizza con la schiena, lasciando andare finalmente il mio braccio.

<<Si, perché almeno passerò più tempo con lui>> beh, certo, non è proprio questa la motivazione, ma neanche firmare documenti mi porta alla gioia, anzi, è più una rottura di palle.

Mi alzo da uno dei tanti tavoli nella sala del dormitorio maschile e raggiungo finalmente la porta, ma, questa volta vengo fermato da Kerry, che vorrebbe sgretolarmi col suo sguardo da come mi sta fissando.

<<Ciao ancora Kerry>> le mostro un sorriso forzato, ma non mi lascia il passaggio libero.

<<Dove stai andando?>> mi chiede con tono inespressivo.

<<Da...>> da chi Rocky? <<...da Asher, si proprio da lui, mi ha chiamato poco fa>>

<<Ma non è vero, sei stato con me tutto il tempo>> interviene Jodie, raggiungendomi al mio fianco e stringendo ancora una volta il mio braccio.

<Prima ancora che venissi da voi, mi stava già cercando>> preciso io, mostrandomi il più sicuro possibile.

Sento dire un "Oh" da Jodie e non dire neanche una parola da Kerry. Sembra una mummia e non smette di fissarmi.

<<Posso?>> le indico con la mano di farmi passare dove lei mi blocca il passaggio, ma non parla, mi fissa e rimane immobile.

<<Kerry, dai, fallo passare>> Jodie la tira per un braccio e il mio passaggio è finalmente libero.
Ma i suoi sguardi bruciano più del fuoco, sembrano lava.
Ma non mi importa, non mi importa per niente, corro verso gli uffici, uno qualunque e mi ci chiudo dentro.

Solo che per la troppa fretta, non mi accorgo che ho scelto quello sbagliato, perché tutte queste persone che mi guardano sorprese, nel loro ufficio è come se ci fosse entrato un alieno.

<<Scusatemi Signori, c-cercavo una persona, h-ho s-sicuramente sbagliato>> fin quando non esco dal quell'ufficio, continuo a scusarmi, percependo il rossore che si sta creando in viso per l'imbarazzo.

Lottando Per Averti || Vol.2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora