• 20 - KIM ~ ASHER

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KIM

Ormai sono sveglia e i miei occhi puntano solo sul soffitto bianco, con le luci penzolanti dal muro e la loro forte luce che si diffonde sull'intera stanza.
Solo ora mi accorgo di essere in un letto ospedaliero, e come d'improvviso i ricordi salgono a galla. L'ultimo che io riesca a mettere a fuoco è quello di essere inciampata nei piedi del letto per la mia goffagine.
Ho attenuto la caduta con le ginocchia e i palmi delle mani facendomi malissimo, ma almeno non sono arrivata col il pancione a terra. Ho sentito un brutto strappo sotto il ventre e dietro la schiena, e per lo spavento non ho avuto il coraggio ad alzarmi, così mi sono stesa a terra.
Credevo di aver perso le acque, ma il pantalone era asciutto, cosa che a me pareva strana dato il dolore proveniente sotto il ventre.

Ho avuto la forza di raggiungere il cellulare che era posato sul letto, chiamando l'unica persona che avrebbe sicuramente risposto, Asher. E invece dopo la terza chiamata stavo perdendo le speranze e anche la coscienza.
Mi stavo sforzando tanto, anche perché volevo alzarmi, ma non ci riuscivo, ero come bloccata sul pavimento e qualcuno mi stesse trattenendo.

Così mi sono nuovamente arresa, chiamando per altre due volte il mio uomo, ma niente, non ha risposto neanche a una delle mie chiamate.

Ho cominciato a piangere, pensando al peggio. Sono entrata nel panico, e cominciavo a respirare affannosamente per via dell'ansia. Pensai subito a un'altra persona che avrei potuto chiamare, e Rocky era quella giusta per avvertire anche Asher, che poco gli importava delle mie chiamate forse.
Feci un ultimo sforzo per spiegare lui quello che era successo, ma ascoltando le mie stesse parole pensavo che non avesse capito niente, ed erano sicuramente confuse per via dell'aria che mi mancava.
Avevo poche speranze che qualcuno mi sarebbe venuta a salvare, pensai in quel momento, avrebbero trovato il mio corpo in questo stato, steso a terra senza vita mentre portavo in grembo queste due creature. Ero stanca, staccai il telefono terminando la chiamata con un sospiro. Per un po' mi addormentai, ma quando riaprii gli occhi, sentendo una finestra rompersi al piano di sotto, capii che ero ancora viva, ma qualcuno era entrato in casa per derubarci.

Quando sentii la porta aprirsi e vedere che era Asher, mi rilassai tra le sue braccia quando venne verso di me per alzarmi da terra. Ma non so per quale motivo, quando arrivarono loro, Meghan, Sasha e Rocky, ricordo solo le lacrime di Asher bagnare il mio viso, mentre nel frattempo i miei occhi, dopo, videro solamente il buio.

~

Ora, vedo tutto bianco intorno a me, le pareti, il letto, il soffitto, e la vestaglia che ricopre il mio corpo.

<<Ben sveglia Signorina Thompson>> dice sorridente un'infermiera giovane al mio fianco, aiutandomi poi a rialzarmi e poggiare la schiena al cuscino che ha appena sistemato sulla tastiera del letto di ferro. <<Come si sente?>> continua lei mentre prepara un bicchiere d'acqua da porgermi.

<<Molto stanca e dolorante sulle ginocchia>> preciso con un filo di voce, ma ci pensa l'acqua a schiarirmela.

<<Vuole che faccia entrare le altre persone presenti qui fuori?>> mi chiede sempre con un caloroso sorriso, da contagiare anche me. Annuisco, ma la fermo subito.

<<Chi c'è precisamente?>> la ragazza stringe i denti e corruga la fronte.

<<Molte persone Signorina Thompson, tanti ragazzi enormi in uniforme, forse non solo, sono presenti anche delle ragazze>> questa volta rido più sonoramente, avvertendo la ragazza di farli entrare tutti.
Ma non appena la porta viene aperta, un uomo, grande e grosso, viene verso di me abbracciandomi subito.
Mi addormento con le sue lacrime amare e mi risveglio con le sue lacrime gioiose.

Lottando Per Averti || Vol.2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora