Sbuffò annoiato gironzolando per tutta la casa. Fece un giro per il salone e per la cucina, ma invano perché non riuscì a trovare qualcosa da fare.
Pensava che quel sabato non avrebbe fatto nessun compito scolastico e non riusciva a trovare un qualcosa da poterlo tenere occupato per l'intero pomeriggio.
“Mamma” cantilenò raggiungendola nella camera da letto dei suoi.
“Dimmi Kookie“ gli risposte lei di fretta mettendosi del profumo sul collo.
“Non so che fare, consigli?—— fece una pausa e corrugò la fronte notando anche il padre in stanza, già vestito—— dove andate?“
“A fare shopping, vuoi venire con noi?” gli propose la donna sorridendo.
“No, non mi va di vestirmi... E poi fa freddissimo!” si lamentò ancora.
“Ti conviene levarti i compiti per lunedì, mh?” gli colpí la spalla affettuosamente il padre e lui annuì convincendosi, suo papà aveva ragione. Poi la noia lo stava mangiando vivo.
Salutò i suoi e si chiuse in stanza a studiare.Piano piano si ritrovò sempre con meno esercizi da svolgere. La sua più grande fortuna era quella di riuscire ad apprendere in fretta e per fare i compiti non ci metteva poi così tanto. Arrivò però il momento di dover studiare l'unica materia che non gli andava a genio: chimica. La trovava troppo complicata anche con delle spiegazioni ben chiare ed ogni volta che doveva ripetere la lezione finiva per confondersi, non capirne più nulla, e rinunciarci.
All'improvviso sentì dei passi alle proprie spalle.
“È la mia immaginazione” pensò, tornando a concentrarsi su quelle pagine evidenziate del libro. Venne però distratto nuovamente da un venticello freddo che gli carezzò le caviglie.
Corrugò per l'ennesima volta la fronte confuso, per poi voltarsi in direzione della finestra, stranamente aperta.Sapeva solo una cosa, chiunque l'avesse aperta, per certo, non era stato lui.
La cosa divertente era che fosse completamente solo in casa e il semplice pensiero di sua madre entrata silenziosamente di proposito ad aprirla per fargli uno scherzo gli sfiorò appena i pensieri.
Sì alzò per chiuderla ed iniziò a guardarsi intorno. Il suo cuore iniziò a battere fin troppo per la paura che qualcuno fosse riuscito ad entrare in casa sua, proprio in quel momento quando i suoi non erano lì con lui.
“Jungkook mantieni la calma” ripeté più volte a se stesso per autoconvincersi ma, appena si avvicinò alla cassettiera lanciò un urlo spaventato. Chi cazzo era quel tipo dentro allo specchio di camera sua?!
Guardò quel ragazzo riflesso con occhi sgranati. Aveva i capelli Argentei, dei lineamenti abbastanza dolci, delle labbra rosee ed un neo sul naso che lo rendeva adorabile. Ma tutta quella tenerezza non bastò a far calmare i battiti impazziti di Jungkook.
“Non c'è bisogno di guardami così, non sono poi così brutto” mise un broncio lo sconosciuto rivelando, però, una voce abbastanza bassa e profonda da far venire i brividi.
Il corvino con sguardo sbarrato, deglutí a vuoto.
“Sto diventato pazzo, è l'unica motivazione plausibile” disse portandosi una mano tra i capelli stringendoli piano.
“No, non lo sei. Smettila di fare lo scemo...” sbuffò il ragazzo anonimo, dai capelli grigi.
“Si lo sono, adesso riesco a vedere pure i fantasmi. ——si bloccò un attimo per poi continuare—— Ahh! Bene adesso li sento e ci parlo anche!” il povero Jungkook continuava a darsi del pazzo e a disperarsi.
“Non sono mica un fantasma! Ti pensavo più intelligente...” si avvicinò maggiormente, e, come per magia, si ritrovò davanti al moro, che però alla vista di quel corpo in carne ed ossa davanti a sé, svenne sul pavimento perdendo i sensi.Jungkook riprese conoscenza solo poco dopo, ritrovandosi sul proprio letto. Gli tornò di colpo tutto in mente come un fiume in piena e sperò vivamente che avesse sognato tutto. Ciò che deluse le sue aspettative, purtroppo, fu la presenza del ragazzo messo di fianco. Aprendo gli occhi, infatti, se lo ritrovò a pochi centimetri di distanza.
“Dio mio non può essere vero...” sussurrò attirando l'attenzione del grigio che si girò di scatto verso la sua direzione.
“Calmati. Mi lasceresti spiegare? Però devi promettermi che non svieni di nuovo, mi hai fatto spaventare” addolcí il tono, guardandolo con gli occhioni.
“Posso sapere per prima il tuo nome, ed il come tu sia riuscito a fare tutto ciò? Non sei mica un mago!” si tirò a sedere e gli rivolse uno sguardo gelido.
“Kim Taehyung...——fece una pausa—— E vorrei precisare che mio padre è uno stregone” pronunciò quelle parole con tranquillità, come se fossero normali da sentire per uno come Jungkook. Quest'ultimo iniziò a ridere incredulo per poi sbarrare di nuovo lo sguardo.
“Provengo da un altro mondo ed il tuo specchio è una barriera magica che mi permette di venire qua. Mio padre riuscì ad aprirla tanti anni fa, ma quando venni in questa casa, per la prima volta era abbandonata e senza anima viva.” si scompigliò i capelli. “E da un po' che ti osservavo ed oggi ho deciso di mostrami perché mi sembri uno affidabile e spero che tu creda alle mie parole. Credimi, è la verità! Voglio solo conoscerti, sono innocuo” nel suo viso si formò un sorrisetto rattristato. Vedendolo in quel modo, Jungkook si intenerí ed accennò un piccolo sorriso.
“Ti credo...” rispose il corvino alzandosi dal letto. “Però in che senso mi osservavi già da un po'? Mi spiavi? Oh dio mio” realizzò tutto all'ultimo e le guance gli si tinsero di rosso pensando a qualche giorno prima, in cui vide un ombra su quello specchio, scopertosi solo adesso fosse magico.
“Già...” il rossore si espanse anche sulle guance dell'altro e sentendole accaldate ci poggiò sopra le mani perfettamente curate.I due ragazzi avrebbero continuato a conversare se non fosse stato per il rumore della porta al piano di sotto che li distrasse.
Jungkook dopo quel piccolo discorso di Taehyung avrebbe tanto voluto saperne di più, ma il grigio, sentendo il tonfo della porta si avvicinò allo specchio.
“Dove vai?” chiese subito il corvino facendo spuntare una smorfia contraria sulle labbra. Avrebbe voluto saperne di più.
“Nel mio mondo. Mi sono fidato ma nessun'altro deve sapere della mia esistenza oltre a te, ok?”
Jungkook annuì semplicemente ed in seguito vide quel bizzarro ragazzo attraversare la barriera e sparire dalla sua completa vista.
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Boy Of The Mirror [ TAEKOOK ]
Fanfiction[COMPLETA] Era inverno a Seoul, quando un giovane ragazzo dai capelli corvini si trasferì insieme ai genitori in quella grande città. Jungkook era un ragazzo tranquillo, aveva 16 anni e sapeva per certo cosa avrebbe fatto del proprio futuro una vol...