Twenty💫

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L'umore di Jungkook, quella mattina, era quasi lunatico

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L'umore di Jungkook, quella mattina, era quasi lunatico. Aveva una buona motivazione per essere il ragazzo più felice del mondo, gli bastava ripensare alla sera precedente dove il grigio lo venne a trovare. Gli bastava sfiorarsi le labbra per ricordarsi quei baci rubati che, solamente dopo essersi reso conto non fosse un sogno, ricambiò con passione. Come poteva quel semplice pensiero, causargli il vuoto allo stomaco e un batticuore assurdo?
Ma Jungkook, gironzolando per casa, non pensava solo a quel momento; la preoccupazione era alta quando pensava a Taehyung in pericolo, nelle sue labbra spuntava una linea dritta, sentendo la tristezza invadergli il petto.
Della sera precedente ricordava a mala pena, qualche parola confusa, era sveglio ma non del tutto e ciò non lo aiutò a capirne di più. In quell'istante, l'unica cosa che ricordava erano delle paroline sconnesse cercandone di formulare qualcosa di sensato adesso.
“Magia nera, villaggio, attacco” farfugliò entrando in bagno per rinfrescarsi il viso e magari anche le idee.
“Ha detto che non mi lascerà mai, quindi lui non è in pericolo... Oppure si?” bofonchiò mentre prese a tamponare la faccia con la tovaglia per asciugarla.
“Ahh Jungkook, sei un cazzo di scemo guardati! Smettila di pensare e aspettalo!” puntò il dito sul proprio riflesso e si autorimproverò. Facendo in quel modo non avrebbe poi risolto nulla, lo sapeva anche lui, non sarebbe arrivato ad una conclusione certa e sensata ma, aveva soltanto un brutto presentimento, abbastanza pesante da gestire, aveva estremamente bisogno di non pensarci. Necessitava di supporto morale, di qualcuno che potesse far svanire per poco, quello strano stato di agonia; in quel momento la persona migliore per tirarlo sù era Yoongi.
Inoltre, stava sudando come un fossennato, in casa sua c'era caldissimo. O almeno così era per il suo corpo, ma non voleva di certo lavarsi di nuovo, non poteva fare docce ogni santo giorno. Raggiunse così la propria camera, sbottonandosi la camicia e accendendo il condizionatore che, prima di attivarsi del tutto, iniziò ad emettere un suono fin troppo alto e fastidioso per le proprie orecchie. Sembrava ci fossero tre aerei in partenza dentro la sua stanza. Quei cosi dovevano essere nuovi! Perché facevano talmente tanto chiasso?

Appena l'aria condizionata smise di fare quel rumore, prese il portatile dalla scrivania e lo posò sul letto nel quale iniziò a cercare il profilo dell'amico, cliccò qualcosa con il mouse facendo poi riempire la stanza da degli squilli ripetitivi che, ben presto si fermarono. Segno che il biondo avesse appena accettato la videochiamata.
“Hey Jungbiscotto!”
“Aish...Non chiamarmi così, stronzo!!”
“Noto che oggi sei un po' di cattivo umore, o sbaglio?”
“Sinceramente non lo so e voglio semplicemente parlare con te, ne ho bisogno e, oltre ad evitare di annoiarmi, posso distrarmi un minimo dai i troppi pensieri”
“Ma non c'è Taehyung lì con te?” sussurrò il biondo con un espressione confusa, “Sai, vederti con la camicia aperta fa pensare a qualcosa di poco casto e stavo supponendo fossi in compagnia del tuo moroso” Yoongi iniziò a ridere, quel commento riguardo al torso nudo del corvino e quella battutina perversa nei suoi confronti lo misero parecchio a disagio.
“Oltre al fatto che io e Taehyung non stiamo ancora insieme, direi di parlare di te piuttosto,  hai qualcosa da dirmi? ” il corvino si imbronciò.
“Se intendi i succhiotti sul mio collo si, me li ha fatti Jimin ieri sera. Abbiamo dormito insieme~” uno di quei sorrisetti strani spuntò sulle labbra del biondo.
“Ew pervertito!! Calma gli ormoni” scoppiò a ridere per il modo di fare dell'amico. Alle volte era proprio scemo e sembrava un adolescente in preda alle crisi ormonali.
Però per chiarirci, anche Jungkook lo era ma non lo dava a vedere; non era un santarellino come faceva credere a Yoongi. Era abbastanza timido e parlarne, talvolta, lo metteva a disagio. Aveva 16 anni ed era plausibile alla sua età desiderare un ulteriore contatto fisico, oltre a dei semplici abbracci, però non era tipo che né parlava o che faceva accenni a sfondo sessuale come l'ultimo.
“Mi stai dicendo che non ci pensi mai? Yaaa non ti credo se mi rispondi con un "no", perché tutti a quest'età pensiamo a del sano sesso con la persona che ci piace. Vedi di non mentire al tuo migliore amico, perché potrei arrabbiarmi, stai attento! Sono capace a venirti sotto casa per lanciarti delle uova contro la finestra della tua stanza!” lo minacciò con tono ironico.
“Si, ci penso e mi sembra più normalissimo farlo, non c'è bisogno che tu me lo chieda. In questo momento però, ho altro di più importante nella testa” lagnò facendo una smorfia con le labbra e storcendo il naso. “Ti ho chiamato cercando un po di supporto. Vorrei far svanire certi pensieri dalla mia testa. E non pensieri poco casti! Riguarda sempre Taehyung ma, ho paura sia in pericolo, quindi vedi di non farmi arrabbiare tu adesso!”  nuovamente, quella sensazione di angoscia gli fece visita.
“Preferisco non chiedere nulla, voglio evitare di doverti consolare e, a distanza mi sembra difficilissimo poterlo fare. Vediamo di parlare di qualcos'altro”
“No no no sto bene, credo... Piuttosto, vorrei chiederti se con Jimin, visti i segni, alla fine ti ci sei fidanzato. Non mi dici mai niente! Mi sento umilmente offeso“ emise un altro lamento, questa volta con un accennò di risata che fuoriuscì dalle labbra di Jungkook.
“Si, stiamo insieme. Mi sembra ovvio” sorrise Yoongi con sguardo alto e sognante.
“Amico, ne sono felicissimo” sorrise battendo leggermente le mani davvero contento per la nuova relazione del suo migliore amico. Trovava i due davvero una bella coppia ed il suo sesto senso, pensava sarebbero durati tanto insieme.

Taehyung era seduto a tavola con i propri genitori, quando un improvviso terremoto iniziò a far tremare qualsiasi cosa in quella piccola casa. Il grigio stesso iniziò ad oscillare con la sedia e dovette subito aggrapparsi al tavolo per evitare di cadere.
Quella forte scossa fu inaspettata per tutta la famiglia e si ritrovarono a guardarsi abbastanza confusi e spaventati per quello che stava accadendo in quell'istante; la loro dimora sembrava una nave durante una tempesta, tra le onde nel bel mezzo dell'oceano.
Dopo qualche secondo la luce saltò facendoli restare quasi completamente al buio, quella poca e fioca luce entrava dalle finestre, proveniente dalle case accanto immerse tra le fiamme per mano dei praticanti di magia oscura; quei mostri stavano per davvero sterminando tutta la popolazione, radente al suolo il viaggio.
Le case accanto stavano andando a fuoco per mano loro, ed erano da poco in quello stato, ciò significava soltanto una cosa; erano vicini, tanto vicini.
Taehyung era preoccupato e spaventato, i prossimi ad essere colpiti sarebbero stati loro.

Boy Of The Mirror  [ TAEKOOK ] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora