Il buon profumo di pancake riempiva la grande casa del corvino. Quest'ultimo era ancora attento ed indaffarato sui fornelli, alle prese con l'ultimo poco d'impasto rimanente che stava finendo di cuocere.
Venne distratto poi dal rumore dei passi dietro le sue spalle che lo portarono a voltarsi. La sua visuale venne catturata dalla figura assonnata di Taehyung, impegnato a stropicciare gli occhi ancora semichiusi e stanchi.
“Buongiorno TaeTae”
“Buongiorno Kookie“ un sorriso strambo e da bambino gli delineò le labbra mentre raggiunse il suo ragazzo vicino ai fornelli. Bastò soltanto qualche secondo per ritrovarsi di fronte al corvino, che le proprie braccia si arpionarono sul suo corpo circondandogli la vita in modo affettuoso e mugugnando in un lamento “Voglio le coccole”. Il ragazzo dai capelli neri ridacchiò alla vista di quel Taehyung ancora mezzo addormentato e bisognoso di affetto mattutino. Le sue stesse mani, dopo quella tenera richiesta, iniziarono ad accarezzare le morbide ciocche dell'altro che a quel contatto spinse il capo verso di esse comunicandogli con quel gesto di continuare.
Ma la puzza di bruciato fece distaccare i due che fino al quel momento erano tranquilli a coccolarsi e poi, spostando lo sguardo sulla padellina, notarono il pancake bruciato conseguenza causata dalla disattenzione di Jungkook il quale mise un broncio dispiaciuto a quella visione.
“Non mettere quel faccino triste... Ne hai già fatti tantissimi!” indicò il piatto colmo di quel dolce che il moro preparò con tanto amore e sorrise, continuando in seguito a parlare, “Non importa se uno si è bruciato, ne abbiamo tanti da mangiare”. Allungando la mano spense il fornello ancora attivo e, con uno scatto, alzò il capo verso l'altro facendo scontare le loro labbra per qualche istante, dandogli il bacio del buongiorno.
I ricordi della sera precedente erano ancora vividi nelle loro menti e al sol pensiero delle sensazioni magnifiche provate insieme, un sorriso istintivo non poteva non formarsi sulle loro labbra.
Dopo aver sistemato la tavola con tazze, nutella e piattini, si sedettero iniziando così a fare la collezione.
Appena Taehyung addentò il primo pezzetto di pancake il suo volto prese una piega di entusiasmo, come anche nella sua voce che urlò “Dio che delizia!!” in maniera fin troppo eccitata e felice.
“Beh si lo ammetto, sono bravo a cucinarli ma è merito dell'insegnamento di mia madre” prese anche lui a mangiare sentendo lo stomaco brontolare affamato.
“Mi insegnerai?”
“Ovvio” ammiccò un sorrisino con ancora la bocca piena. Sarebbe stato ben propenso a far imparare al grigio come si facessero; iniziò a ridere quando immaginò che, molto probabilmente, un giorno si sarebbero ritrovati ricoperti di farina insieme a tutto il resto della cucina, imbrattata di cibo come loro.
I suoi pensieri vennero nuovamente scacciati via dalla suoneria del proprio telefono il quale prese a squillare sonoramente, disturbando anche l'altro che sussultò sul posto, saltando in aria per quel suono improvviso che lo spaventò parecchio.
Con uno sbuffo lasciò la forchetta nel piatto e si alzò, recuperando il cellulare ancora squillante con sopra impresso il nome del suo migliore amico: Yoongi.
Erano soltanto le 9 di mattina e già lo chiamava, il ché gli fece aggrottare la fronte stranito visto che non era sua abitudine farlo.
Dopo aver cliccato lo schermo, accettando la chiamata, portò il telefono all'orecchio.
“Pronto?”
“Jungkook!” una voce più squillante rispetto a quella dell'amico gli arrivò alle orecchie.
“Jimin? Che ci fai con il telefono di Yoongi? E poi dai, ti sembra l'ora di chiamare?” lagnò il corvino girandosi verso Taehyung e vide il ragazzo attento a mangiare il resto del pancake.
“Lunga storia, senti...” dei sussurri in sottofondo si sentirono ma non riuscì a capirli, poi però sussultò appena risentí la voce del ragazzo in linea “Che ne dite tu e Taehyung di andare a mare insieme a noi? Pensavamo di restare lì fino a sera e di accendere un falò. Non accetto un no eh, io e Yoongi veniamo sotto casa tua a minacciarvi” il tono scherzoso e pieno di ironia era evidente.
“Dovremmo andare a Busan ed è distante da qui, di sera non potremm-”
“Frena Frena, ti spiego. Ho amici che ci ospiterebbero l'intera notte, ok? Stai tranquillo, abbiamo pensato a tutto”
Il corvino spostò il cellulare dall'orecchio per qualche secondo volendo chiedere al grigio se gli andasse bene andare o meno. La risposta fú positiva, era ovvio.
“Va bene... Mandami appena puoi i dettagli in chat su dove e quando ci incontreremo.”
“Ovvio! A dopo coniglio!” la telefonata dopo quella frase venne interrotta immediatamente.
Uno sbuffo divertito uscì dalle labbra di Jungkook che mormorò: “Jimin mi ha dato del coniglio”.
All'istante quella frase causò una risata da parte del chiaro, ormai sazio e con il piatto vuoto davanti a sé, il quale in seguito si alzò dalla sedia esultando.
“Si va a mare!”
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Boy Of The Mirror [ TAEKOOK ]
Fanfiction[COMPLETA] Era inverno a Seoul, quando un giovane ragazzo dai capelli corvini si trasferì insieme ai genitori in quella grande città. Jungkook era un ragazzo tranquillo, aveva 16 anni e sapeva per certo cosa avrebbe fatto del proprio futuro una vol...