Nineteen💫

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Scappava

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Scappava.
La paura lo stava divorando, il cuore agitato non smetteva di battere nemmeno per un secondo. Era cosciente che prima o poi sarebbe successo, sapeva anche di non poter fare nulla per contrastare stregoni più potenti di loro. Per Taehyung erano persone senza cuore e con la crudeltà nel sangue, non riusciva a credere che al mondo esistesse questo tipo di gente. Aveva paura ed erano in pericolo, non sapeva nemmeno come utilizzare una qualsiasi magia di difesa.
Riuscì a raggiungere una delle stanze più sicure, o almeno così credeva. Il padre, poco prima, creò una barriera di protezione ma non servì a molto, la magia nera riuscì a distruggerla in tempo breve, come se nulla fosse. Agitarsi sperando di far pietà, non sarebbe servito a nulla. sarebbero morti comunque per mano di quella gente! Ormai il villaggio era devastato, del tutto spoglio e con ancora alcune case in fiamme; anche la loro avrebbe fatto la stessa fine.
Quando provò a chiudere la porta, una strana forza lo fece cadere all'indietro facendogli sbattere la testa nello spigolo di un tavolo in vetro lì vicino; non poté evitarlo, né tanto meno aspettarselo. La testa iniziò a girargli, le urla della madre e le preghiere del padre gli arrivarono completamente ovattate, come se avesse due tappi nelle orecchie quando ad un certo punto, la vista gli si appannò completamente; Black Out.

Si svegliò di soprassalto, ritrovandosi con gli occhi sbarrati pieni di lacrime e con il corpo in una pozza d'acqua, sudato. Subito si tirò a sedere e cercò invano, di calmare il suo respiro agitato.
“Taehyung respira... ” sussurrò a sé stesso, “era solo un cazzo di incubo” strinse le lenzuola tra le mani e continuò, “ma era così dannatamente reale per essere solo un semplice incubo”. Dopo quella ultima constatazione, un piccolo singhiozzo lasciò le sue labbra, non avrebbe voluto piangere, né tanto meno svegliare i suoi genitori facendosi trovare in quel modo; vulnerabile e in lacrime.
Dopo qualche istante perso a cercare di calmarsi, scese dal letto iniziando a levarsi il pigiama sudicio di dosso; aveva bisogno di una doccia. Sperava che così facendo, oltre a levarsi via il sudore dal corpo, sarebbe riuscito a darsi una piccola calmata ma, appena si infilò in doccia, ormai con il getto d'acqua aperto ed impostato verso la temperatura calda, riuscì ad udire delle urla provenire dalle case accanto. Tremò per un istante dalla paura pensando al sogno e realizzò che oramai mancava poco, erano da due giorni dentro quelle mura ed i praticanti di magia nera, pur avendo fatto le cose con calma, avevano già raso al suolo gran parte del villaggio. Taehyung era tormentato da una domanda, si chiedeva perché lo stessero facendo, per quale scopo preciso, perché dovevano uccidere della gente innocente senza un motivo? E se prima era scosso dalla paura, adesso la rabbia si faceva sentire dentro di sé! Ma svanì subito quando nella sua mente apparí il volto del corvino... Quel ragazzo gli mancava da impazzire. Probabilmente lo avrebbe raggiunto una volta conclusa la doccia notturna ed anche se lo avesse trovato dormiente e nel mondo dei sogni non lo avrebbe svegliato, non era quello il suo scopo, voleva solo sentirlo vicino.

“Oh, Taehyung sei tu” sentì la voce del padre alle proprie spalle e voltò leggermente il capo per guardarlo.
“Uhm.. Si, ho avuto un brutto incubo e avevo bisogno di rinfrescarmi un po'. Scusami, non volevo svegliarti” sussurrò a disagio essendo ancora dentro la doccia.
“Sai, dovresti iniziare ad usare i poteri anche per insonorizzare la stanza” disse, facendo qualche passo in direzione della porta per tornare nella stanza da letto ma, Taehyung lo interruppe prima che potesse mettere piede fuori dal bagno.
“Penso sia troppo tardi per usare la magia, e so che non sarò mai il figlio che desideravi avere, ma un minimo prova ad apprezzarmi per ciò che sono. Non sopporto la magia e lo sai bene, poi..” dalle sue labbra fuoriuscì una piccola risatina amara “guarda dove siamo finiti, il villaggio è quasi del tutto in macerie e noi moriremo molto presto; non negare la realtà” sospirò sconsolato ed uscì dalla doccia infilandosi al più presto l'accappatoio con una smorfia indecifrabile in viso.
“Taehyung, ascoltami... Io e tua madre non abbiamo via di scampo, moriremo di sicuro ma, tu puoi salvarti. Appena ci attaccheranno non esitare e vai subito nell'altro mondo, non aspettarci perché io e tua mamma non possiamo raggiungerlo per motivi differenti; lei non è una strega e riguardo me invece, la mia magia è troppo debole. Tae, tu sei giovane e pur non usando la magia dentro di te c'è il sangue di uno stregone, il portale fa passare solo te. Salvati, fallo per me, per tua madre e sappi una cosa; io non ti disprezzo, forse sono solo un po' deluso ma ti voglio bene, sei mio figlio, sangue del mio stesso sangue e non potrei mai odiarti, quindi, te lo sto chiedendo per favore. Se le cose dovessero mettersi male va via, salvati” gli occhi del padre erano lucidi, quelle parole smossero in Taehyung qualcosa e ne fu alquanto sorpreso.
“Va bene, papà. ” accennò un piccolo sorriso, “E ti auguro una buona notte”.
“Buonanotte figliolo” dopo quella frase uscì, lasciando modo al grigio di vestirsi.

Mentre prendeva dei vestiti puliti, sospirò; avrebbe dovuto dire addio a quel posto una volta per tutte, scappando come un codardo; questo era il suo punto di vista.
Una volta pronto, andò verso lo specchio e, senza alcun ripensamento lo oltrepassò non avendo neanche guardato prima attraverso per accertarsi non ci fosse nessuno nella camera del moro, apparte quest'ultimo. Appena si ritrovò nella stanza si guardò intorno, per poi posare lo sguardo verso il letto trovandoci un piccolo Jungkook arrotolato sotto le coperte,  come un fagottino.
Con un piccolo sorriso sul volto gli si avvicinò, ma questo sparì dopo aver notato svariati fazzoletti sparsi sul comodino ed il cuscino umido.
“Kookie...” sussurrò, posandogli dolcemente una mano sul viso e lasciandogli qualche piccolo bacio a stampo sulle labbra, sperando di non svegliarlo.
Si sentiva tremendamente in colpa, era stato tre giorni assente, senza dargli qualche notizia e questo rendeva ovvio il motivo delle lacrime del moro.
“Mi dispiace” ed un altro bacio venne posato sulle labbra del corvino, differente dall'altro perché Taehyung rimase poggiato maggiormente sulle labbra, e fu straordinariamente sorpreso nel sentire i boccioli dell'altro muoversi sui propri, ricambiando quel lento e casto bacio. Appena la mano del corvino spuntò da sotto le coperte, venne posata sulla guancia del grigio per avvicinarlo al proprio viso e approfondire. Il più chiaro non osò staccarsi, sentiva che quel bacio fosse come ossigeno, lo era per entrambi. Era come se, fino a quel momento, avessero trattenuto il fiato stando l'uno senza l'altro. E adesso erano lì, a mangiarsi dolcemente le labbra, sentendo quel senso di completezza all'altezza del petto.
Il primo a staccarsi da quel contato fu il più piccolo il quale sussurro, ad un pelo dalle labbra, “Mi sei mancato” per poi posarci sopra un altro bacio a stampo.
“Mi sei mancato anche tu Jungkook” gli regalò un sorriso squadrato, facendo naso nasino con lui senza mai allontanarsi.
“Dove sei stato? Mi hai fatto preoccupare” domandò, a tono basso, giocherellando con delle ciocche argentee dell'altro.
“Sono stato a casa, senza muovermi da lì, siamo sotto attacco e i miei genitori moriranno, è una cosa ovvia ormai. Ti ricordi quando ti accennai delle voci riguardanti ai praticanti di magia nera? Beh, a quanto pare non erano solamente parole dette per attirare l'attenzione. Stanno attaccando il villaggio da giorni e tra poco toccherà alla nostra casa, a noi” si morse il labbro, sentendo una morsa allo stomaco dovuta dal cambio di sguardo del corvino, triste.
“Mi stai dando un addio? Stai cercando di dirmi che non ci vedremo più?” gli occhi del suo piccolo Kookie si velarono ben presto di lacrime, trattenute malamente.
“Mai ti dirò addio. Tornerò, te lo prometto Kookie e sono uno di parola. Non ti abbandonerò”
“Io non voglio perderti” disse circondando il corpo del grigio in un abbraccio bisognoso.
“Non mi perderai” il grigio ricambiò quella stretta, affusolandosi tra le braccia di Jungkook avvertendo una strana sensazione in corpo; una sensazione piacevole, quasi di casa.
Era quasi l'alba ma Taehyung rimase accanto al corvino, al di sotto del caldo piumone, finché quest'ultimo non gli si addormentò accoccolato sul petto.

Boy Of The Mirror  [ TAEKOOK ] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora