Tre ore, tre bellissime ore passate tra chiacchiere e risate con Taehyung. Quel pomeriggio gli sembrò volare anche con la febbre addosso che decisamente non aveva voglia di calare.
Sarebbe rimasto volentieri a parlare con quella testa grigia ma quest'ultimo dovette tornare nel suo mondo per preparare la cena alla sua famiglia; in poco tempo riuscì anche a notare il carattere dolce e affettuoso del ragazzo.
Quando rimase da solo fece un breve pisolino che lo caricò per metà, il suo stomaco aveva abbastanza voglia di cibo e l'orologio segnava quasi le nove di sera.
Avendo la porta aperta un buon profumino di ramen si espanse in tutta la stanza e per lui fú impossibile non sentirlo. Si alzò piano per evitare un capogiro e scese le scale di fretta, facendo finalmente capolineo in cucina e trovando i suoi attenti ai fornelli.
“Ramen piccantee!!” notò il peperoncino affianco ad essi ed esultò felicissimo.
“Oh Jungkook eccoti, ti stavo per chiamare... Come ti senti?” gli si avvicinò il padre posandogli la mano sulla fronte.
“Sai di avere la febbre, vero? Domani non vai a scuola e stai al calduccio.” si preoccupò per il figlio.
“Si Papà, lo so.” sorrise regalandogli un piccolo abbraccio affettuoso, poi guardò la madre che stava pensando a mettere il cibo nei rispettivi piatti.
“Ecco fatto, sedetevi voi due dai!” ridacchiò la donna guardando i suoi due bellissimi amori.
“Subito Mamma!!” si sedette e dopo aver fatto raffreddare un poco gli spaghetti iniziò a mangiare con calma, per evitare il singhiozzo.
Sentí dei bisbigli e alzando il viso, notò i suoi parlottare a bassa voce ed assottigliò lo sguardo come se così facendo potesse capirne qualcosa.
“Mi rendete partecipe??” mise subito un piccolo broncio e due occhioni da cucciolo, alquanto minacciosi ma con quel velo di tenerezza.
“No nulla, tranquillo Amore di mamma” lo liquidò con un cenno della testa.
“No!! Voglio sapere! Perché mi nascondete le cose?? Sono vostro figlio, non devono esserci segreti tra noi, non è questo il nostro motto?” arricciò il naso infastidito.
I suoi iniziarono a ridere e la madre gli carezzò il braccio. “Piuttosto, tu devi dirci qualcosa?” parlò a bassa voce, utilizzando un tono dolce sperando il figlio dicesse qualcosa. Lui corrugò la fronte confuso; cosa volevano sapere?
“No...? Non ho preso brutti voti a scuola quindi tranquilli, va tutto alla grande!” si grattò il collo con la testa in confusione.
“Sai Kookie —intervenne il padre— ti abbiamo sentito oggi pomeriggio”
E a quella risposta sgranò gli occhi ed il suo cuore prese a battere in ansia. 'Che cazzo avevano sentito??!! ' pensò ansioso .
“Cosa?“ cercò di non agitarsi davanti ai loro occhi.
“Eri con qualcuno in stanza, no? Ti abbiamo sentito ridere con un ragazzo svariate volte” ridacchiò la donna “Kookie non allarmarti, non arriviamo ad origliare le conversazioni. Abbiamo solo sentito le tue risate e la voce di qualcun'altro sovrapposta alle voci della Tv in salotto. Quindi tranquillo”
Solamente dopo quelle parole rilassò i muscoli poco prima completamente tesi, per via dell'ansia.
“Io però sono curioso dal sapere chi sia e, sopratutto, da dove sia entrato. Nessuno ha bussato alla porta” parlò il padre alzandosi per recuperare una bottiglia d'acqua.
“Si chiama Taehyung” fece una breve pausa, pensando alle parole giuste da utilizzare “Ed è entrando dalla finestra, è un tipo timido però voleva comunque farmi compagnia. Quindi si è arrampicato da fuori...” guardò entrambi con uno sguardo convincente ed i due non fecero ulteriori domande. Avrebbe voluto evitare di parlare più del dovuto.
Nel frattempo finì la sua porzione di ramen e non sentì il bisogno di mangiare altro, si era riempito e la febbre non gli dava poi tanto appetito, mangiava solo lo stretto necessario ogni volta che aveva la temperatura poco più alta del dovuto.
“Kook puoi andare a riposarti se vuoi” prese parola la madre dopo un po' vedendo il figlio fermo ad aspettare che lei e suo marito finissero.
“Oh... Ok allora vado. Vi auguro una buona notte. Penso proprio che sta sera sarò io il primo a crollare” diede un bacio della buonanotte ai due e successivamente raggiunse la sua camera.
Jungkook dentro di sé era ancora un bambino, trattava i genitori allo stesso identico modo di cinque anni prima. Teneva a loro e cercava sempre di trattarli con rispetto, in famiglia infatti era una cosa abbastanza reciproca. Se qualcuno dava, poi in cambio riceveva qualcosa, che sia un abbraccio, una carezza sulla guancia o, nel miglior caso, cose buone da mangiare. Erano uniti.
Prima di stendersi nel proprio letto decise di mettersi un bel pigiamone pulito, di fretta si cambiò e passando davanti allo specchio notò un piccolo alone con una scritta quasi del tutto sbiadita. Probabilmente Taehyung aveva appannato il vetro poco prima ed ancora il messaggio risultò visibile ai suoi occhi.Volevo augurarti soltanto la buonanotte Coniglietto ت︎
Domani tornerò a farti compagnia, promesso!Però riprenditi ok? Mi raccomando non uscire!!
—TaeTaeDopo averlo letto un sorriso involontario comparve sulle sue labbra, era proprio adorabile a parer suo, aveva un non so ché di bambinesco quel ragazzo. Jungkook non aveva mai incontrato nessuno così prima d'ora e si sentí fortunato. Qualcuno di così allegro aveva proprio bisogno di conoscerlo, magari sarebbe riuscito a staccarsi un poco dalla realtà.
STAI LEGGENDO
Boy Of The Mirror [ TAEKOOK ]
Fanfiction[COMPLETA] Era inverno a Seoul, quando un giovane ragazzo dai capelli corvini si trasferì insieme ai genitori in quella grande città. Jungkook era un ragazzo tranquillo, aveva 16 anni e sapeva per certo cosa avrebbe fatto del proprio futuro una vol...