Jungkook sentì le gambe diventare gelatina e gli occhi pizzicare, minacciosi di lasciar cadere delle lacrime da un momento all'altro. Il mondo che si era creato crollò come un castello di sabbia, si sgretolò in mille pezzi come se fosse nulla.
Non poteva essere successo per davvero, non poteva essersi rotto veramente!
Il corvino si diede un pizzicotto sperando di svegliarsi il prima possibile e di essere soltanto finito in uno degli incubi più brutti della sua vita; ma ciò non accadde perché quella era la realtà.
Un mix di pensieri gli si palesò tra la mente, la paura e l'angoscia di non poter più vedere Taehyung si fecero sentire più che mai. Se lo specchio si era rotto voleva dire che, probabilmente, anche il portale tra i due mondi si fosse distrutto.
La consapevolezza di non poter rivedere il suo bellissimo viso, di non potergli baciare le labbra altre volte, quasi lo spezzò in due. Non avrebbe avuto modo di renderlo felice come meritava; il suo sorriso rettangolare, il suo adorabile broncio ed il naso arricciato, non li avrebbe mai più rivisti. Non avrebbe potuto confessargli ciò che provava per lui. Jungkook si sentí come soffocato da quei pensieri e le lacrime iniziarono a farsi strada sulle sue guance.
Non era possibile!
“Taehyung!” urlò con voce tremante sperando che, oltre quel vetro, il grigio riuscisse a sentirlo o a vederlo.
“Taehyung ti prego se ci sei r-rispondimi!” ingoiò un groppo alla gola e trattenne le altre lacrime minacciose. Finché non avrebbe ricevuto una risposta doveva rimanere stabile, senza crollare più di quanto già non lo fosse dentro.
All'inizio vi fu silenzio ma la sua voce si udì ovattata.
“Jungkook!”
“Taehyung, sono qui! Tae ti prego, dimmi qualcosa!” poggiò le mani sullo specchio stranamente escandescente bruciandosi le dita, ma non osò spostarle di un millimetro, facendo passare quel forte bruciore in secondo piano.
“Jungkook!” il suo nome venne nuovamente pronunciato e una mano spuntò sullo specchio, aggrappandosi a quella del moro e, a seguire, anche l'altra si aggrappo al palmo libero; il nominato, sentendo quel contatto, tiro verso di sé Taehyung causando in automatico una caduta di schiena, ma anche quella fu di poca importanza in quel momento.
Dalle labbra del più piccolo uscì un sospiro di sollievo e non ci pensò più di un secondo a coinvolgerlo in un abbraccio da orso, neanche accurandosi di alzarsi dal pavimento gelido della propria stanza, lo strinse a sé come se fosse la fine del mondo e sentendolo vicino. Finalmente tra le sue braccia sentì la paura di averlo perso per sempre svanire piano piano. Delle lacrime, però, andarono a bagnare il pigiama di Jungkook, il quale ospitava il viso nascosto di Taehyung.
Il grigio si sentiva disorientato, non sapeva cosa gli sarebbe successo, cosa gli stesse preservando il futuro e, aveva solo Jungkook.
“Non piangere Tigrotto, sono qui con te.” fece una breve pausa per asciugarsi la guancia, poi continuò a parlare “Non ti lascio solo” trattenne il labbro inferiore tra i denti sperando di non far cadere i lacrimoni agli angoli degli occhi e si tirò a sedere con ancora tra le braccia un Taehyung in preda alla disperazione.
Non poteva piangere, doveva farsi vedere forte per supportare il suo Hyung a tutti i costi. Aveva il compito di consolarlo senza peggiorare la situazione, quindi cercò di tenere a bada le proprie emozioni per lo stato del ragazzo dai capelli argenti.
“Promettilo! Giuralo su ciò a cui tieni di più! Ti prego Jungkook resta con me” quello che il grigio riuscì a fare fu disperarsi, anche fin troppo sentendo la testa iniziare a fargli male, talmente tanto che dovette strizzare gli occhi sperando di alleviare quel dolore atroce; ne aveva già uno pensate da sopportare all'altezza del petto.
Si sentí sollevato nell'udire in un sussurro “Te lo prometto Taehyung” da parte del corvino e bastò solo qualche istante, prima di sentire un dolce bacio posarsi tra i suoi capelli. Il corvino, sentendo il respiro dell'altro calmarsi leggermente, continuò a consolarlo per farlo smettere di piangere e, dopo parecchio, riuscì nel suo intento.Appena il chiaro se la sentí di alzarsi, entrambi si spostarono sul letto; il più grande si ritrovò disteso sulle lenzuola affianco a Jungkook che, invece, era seduto con la mano immersa nelle ciocche morbide e scombinate dell'altro.
“Kookie, grazie” sussurrò il grigio ad occhi chiusi, rilassato oramai sotto quel tocco dolce e cadenzato del corvino che mai smise, nemmeno per un secondo di coccolarlo, beandolo di quelle delicate carezze.
“Non ringraziarmi, farei di tutto per te e vederti piangere mi ha fatto stare davvero male” gli sorrise lievemente “Voglio vederti sorridere”
“Ti ringrazio per questo e ormai non ho più- più nulla da fare nell'altro mondo, adesso che sono senza genitori ho bisogno di te, sei il mio posto sicuro, Jungkook. Sei la mia fonte di supporto. Continuerei a disperarmi se non fosse per te, per la tua presenza” si sollevò un poco con le braccia.
“Non devi dirmi nessun grazie, farei di tutto pur di vederti felice“ disse a bassa voce stendendosi al suo fianco, avvicinandolo e circondandolo nuovamente in un caldo abbraccio.
“Kook, prima di venire qui ho sentito le urla dei miei genitori e-e poi il silenzio più totale” sentiva un grande macigno nel petto, era ancora angosciato e delle piccole lacrime fuggitive lasciarono i suoi occhi, “È stato tremendo”
“Hey basta piangere” gli baciò le guance, continuando a parlare, “Immagino quanto sia difficile e mi spiace non poter colmare il vuoto che senti dentro, Taehyung-”
“Dispiace a me Jungkook. Non riesco a smettere, più ci penso più diventa orribile e difficile superare tutto” pianse ancora, sentendo la gola secca e i polmoni in cerca di maggiore ossigeno.
Il corvino non poté fare molto ma vedere Taehyung in tale modo, distrutto e piangente per la seconda volta, lo fece addolorare più di prima e sperò vivamente che stringerlo a sé potesse risolvere, un minimo, la situazione.
“Lo supererai, ci sono io al tuo fianco” dopo quella frase, a Taehyung servì qualche minuto per rielaborare la situazione nella sua mente, smettendo di piangere e cercando un qualsiasi lato positivo; l'unico era proprio il ragazzo avvinghiato al suo corpo.
Il corvino per Taehyung era come la luna, immersa in un oceano notturno privo di qualsiasi stella, un'incomparabile fonte di luce in una notte buia e abissale.
Il grigio invece, per Jungkook, era ogni stella dell'universo unica al mondo. Riusciva a brillare di luce propria e anche in un momento simile, sarebbe tornata a risplendere più forte di prima. La luna e le stelle sono complementari, si completano a vicenda come i due ragazzi, stretti l'uno tra le braccia dell'altro.I due passarono abbastanza tempo distesi sul letto del più piccolo, morbido e accogliente come il petto che ospitava il corpo di Taehyung dormiente. Quest'ultimo crollò poco prima, cullato dal suono dei battiti cardiaci di Jungkook.
L'orologio segnò ben presto la mezzanotte, il corvino era stanco, moltissimo ma aveva paura che il grigio si svegliasse e riprendesse a piangere, non voleva che accadesse.
Spense la piccola lampada sul comodino cercando di fare piano e coprì meglio entrambi con il piumone; sarebbe bastato per riscaldarli, erano già abbastanza al caldo stretti in quell'abbraccio.
Jungkook prima di chiudere completamente gli occhi, notò il ciondolo sul collo del grigio. Quella collana catturò la sua attenzione anche poco prima ma, in quell'istante, ancor di più; uno strano luccichio blu illuminava parte della maglietta dove adagiava. Brillava parecchio, come se fosse una piccola lucciola.
Morfeo ben presto però, prese il sopravvento su di lui e si addormentò senza farci neanche caso.
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Boy Of The Mirror [ TAEKOOK ]
Fanfiction[COMPLETA] Era inverno a Seoul, quando un giovane ragazzo dai capelli corvini si trasferì insieme ai genitori in quella grande città. Jungkook era un ragazzo tranquillo, aveva 16 anni e sapeva per certo cosa avrebbe fatto del proprio futuro una vol...