Il cielo era uggioso quella mattina ed, andare a scuola con quel tempo, gli mise quasi tristezza. La pioggia minacciava di scendere da un momento all'altro sopra la testa scura di Jungkook per questo si affrettò ad entrare nell'edificio scolastico.
Raggiunse la classe di fretta, correndo nel corridoio ormai vuoto e beccandosi un rimprovero dal bidello.
“Buongiorno, scusi il ritardo davvero” fece capolineo nell'aula porgendo subito un inchino di scuse rivolto al professore, andò poi a sedersi nel suo solito posto.
Prese il necessario posizionando tutto sul banco poi, notò lo sguardo di Yoongi curioso puntato su di se “Jungkook, sembra che tu non abbia dormito affatto sta notte” ridacchiò il biondo dandogli un colpetto amichevole sulla spalla. Lui annuì confermando le sue parole.
Durante la nottata purtroppo si ritrovò fin troppo spesso, con gli occhi puntati sul soffitto senza riuscire a prendere un briciolo di sonno. Aveva altro per la testa. Ciò che occupava i suoi pensieri maggiormente era quel bellissimo ragazzo dai capelli argentei.
Taehyung dopo essersi presentato a Jungkook non si fece più vedere e questo turbava l'animo del corvino. Se gli fosse successo qualcosa? Non lo conosceva sicuramente bene, ci parlò pochissimo, ma era stranamente preoccupato per lui e poi voleva sapere di più sul suo mondo, della magia e... “Jeon sta seguendo?” la voce del professore lo riportò alla realtà ed annuì distrattamente.
“Kook che ti prende?" gli sussurrò il biondo, abbastanza confuso da quel Jungkook fin troppo pensieroso e distratto, non era da lui.
“Emh, è tutto ok” il corvino iniziò a scarabocchiare l'angolo del libro. Quel gesto, segno di nervosismo, non passo inosservato, difatti venne scosso dal compagno accanto non convinto.
“Non mentirmi, che ti prende avanti... E non inventare scuse perché non ti parlo piu”
Quella minaccia non risolse nulla, il corvino non fiatò.
Yoongi, non contento, pensò ad una scusa veloce. Chiese al professore il permesso di accompagnare Jungkook al bagno, inventando che quest'ultimo stesse poco bene.Poco dopo, finalmente, si trovarono soli nel bagno della scuola. Il biondo voleva sapere il perché di quello strano comportamento ma Jungkook sembrava non volesse accennarne nulla.
“Ho solo dormito poco” pronunciò quelle parole a bassa voce, abbassando la testa per evitare lo sguardo felino ed indagatorio di Yoongi.
“Non ti credo, centra sicuramente qualcos'altro.“ sbuffo “Jungkook con me puoi confidarti, sembri turbato. Ma perché? È successo qualcosa in famiglia?” quel povero ragazzo avrebbe anche perso un'ora di lezione per il proprio amico, voleva aiutarlo.
“Non- ugh... C'entra un ragazzo” si portò una mano a coprirsi il viso, frustrato.
“Uh? Un ragazzo? Qualcuno ti ha minacciato?” pensò il peggio il biondo, spostandogli la mano dal volto.
“Ahh nono... Nessuna minaccia” attivò il getto d'acqua per sciacquarsi il viso così da potersi svegliare un poco.
“Hai una cotta per un ragazzo?!” quel tono così allegro lo fece saltare in aria, letteralmente.
“No senti, frena, non sono innamorato. Sono solo preoccupato per questa persona. Niente di più.” rispose acidamente contrariato, fulminandolo con lo sguardo.
“Però sono Gay” riprese a parlare dopo una breve pausa. “A proposito, tu hai una cotta per quel Jimin dalle guance paffute per caso?” gli puntò il dito sul petto per poi continuare sussurando uno “Sputa il rospo amico”
“Tu cosa!?! Finalmente non sono l'unico in classe ad esserlo!“
“Rispondi alla mia domanda Hyung, non cambiare discorso” cantilenò e ricevette una risposta positiva, notando il capo di Yoongi muoversi dal basso verso l'alto, accennando un leggero imbarazzo sulle gote.
Quella mattina si impose una sola cosa; avrebbe dovuto far mettere insieme quei due. E quella breve chiacchierata riuscì a distrarlo. Non pensò a quello strambo ragazzo di nome Taehyung che, fino a qualche minuto prima invadeva i suoi pensieri incessantemente.Aveva percorso la strada di ritorno sotto la pioggia ovviamente a piedi, non aveva ombrello e il cappuccio dopo pochi metri divenne zuppo d'acqua piovana.
Aprí la porta ed entrò, levandosi le scarpe e quel giubbotto fradicio lì davanti per evitare di sporcare il pavimento pulito quel giorno dalla madre.
“Eomma sono tornato!!”
La donna restò a casa appositamente per sistemarla e Jungkook, al pensiero di non mangiare solo, sorrise.
“Oh amore, vieni in cucina! Il pranzo è già nel piatto”
“Arrivo!!” corse a tavola sentendo il proprio stomaco brontolare.
Diede un piccolo abbraccio alla madre per poi sedersi a mangiare le prelibatezze che soltanto lei, riusciva a rendere così deliziose.
Il secondo hobby di Jungkook era mangiare ma riusciva a mantenere la propria corporatura magra e muscolosa grazie a delle serie di esercizi fatti durante la settimana, costantemente. Certo, erano pesanti alle volte, però era raro che non li facesse. L'allenamento fisico per lui era indispensabile.
Finito il pranzo decise di sistemare lui stesso la tavola. Voleva far riposare la mamma e, stranamente, non aveva neanche un compito da fare quindi si mise con calma a sparecchiare e a lavare le stoviglie, dopodiché le mise al proprio posto.
Non seppe nemmeno lui quanto tempo passò in cucina a riordinare e l'attimo in cui salì in camera, decise di guardarsi qualche anime non terminato. Ne aveva troppi ancora da finire e scegliere gli sarebbe venuto abbastanza difficile.
Recuperando il portatile si coricò sul letto, ma uno strano rumore di carta appena stracciata gli arrivò alle orecchie. Portò una mano sotto al proprio sedere, dove un foglietto, oramai stropicciato, giaceva.
Subito lo sguardo gli si puntò sullo specchio. Taehyung era venuto probabilmente in sua assenza a lasciarglielo. Stirò il bigliettino con i polpastrelli e ne lesse il contenuto abbastanza breve.Jungkook hey, spero sia tu a leggere e non uno dei tuoi genitori. Ho visto che oggi tua mamma era in casa.
Sono passato sperando di trovarti ma probabilmente sei a scuola in questo momento...
Volevo solo dirti che oggi non potrò venire, forse domani o magari dopodomani ancora. Mio papà ha bisogno di me in questi giorni e non so quando avremo modo di vederci. Mi spiace ☹︎
Ci vediamo presto coniglietto!!
—TaeTaeQuella lettera gli provocò uno strano sorriso intenerito, Taehyung si era preoccupato di avvisarlo e ne restò contento, almeno non sarebbe stato con la testa fra le nuvole anche i giorni dopo.
E quel nomignolo, quel innocuissimo nomignolo gli fece divvampare le guance; Jungkook stava arrossendo parecchio.
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Boy Of The Mirror [ TAEKOOK ]
Fanfiction[COMPLETA] Era inverno a Seoul, quando un giovane ragazzo dai capelli corvini si trasferì insieme ai genitori in quella grande città. Jungkook era un ragazzo tranquillo, aveva 16 anni e sapeva per certo cosa avrebbe fatto del proprio futuro una vol...