One💫

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Jungkook amava la pioggia, ma quel giorno avrebbe voluto tanto maledirla per far sparire i nuvoloni dispettosi che continuavano a piovere sulla città

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Jungkook amava la pioggia, ma quel giorno avrebbe voluto tanto maledirla per far sparire i nuvoloni dispettosi che continuavano a piovere sulla città. Avrebbe tanto desiderato che il cielo fosse stato limpido. L'unica cosa in cui sperava era, almeno, in un arcobaleno.
Era ormai da quasi 5 ore che stava seduto sul sedile in pelle dell'auto, non sentiva più la sensibilità alle gambe, rimaste ferme per così tante ore.
Non si aspettava che per arrivare a Seoul ci avrebbero messo così tanto in macchina. E come se non bastasse aveva anche un borsone pesate sulle cosce da quando erano partiti da Busan.
La macchina era stracolma, Jungkook non comprendeva il perché i suoi non decisero di far portare molte di quelle cianfrusaglie dal camion dei trasporti la quale, qualche giorno prima, portò a casa nuova molti altri scatoloni. Ma decise di non pensarci troppo appena senti un piccolo “siamo arrivati” della madre.

Odore di terra bagnata gli pervase le narici subito dopo aver messo piede sull' asfalto bagnato, stava piovendo abbastanza da far allagare mezza città e il piccolo ombrello nero di Jungkook non riuscì a proteggerlo abbastanza dalla pioggia incessante.
I genitori del ragazzo decisero di trasferirsi proprio quel giorno nella loro nuova abitazione, anche dopo le varie lamentele del loro unico figlio che li aveva già avvisati del brutto tempo. Non gli diedero ascolto, sapevano loro stessi che avrebbe piovuto ma erano fin troppo ansiosi di vedere la villa con il mobilio sistemato e di scappare dall'appartamento dove avevano vissuto gli anni passati.
Il ragazzo dai capelli corvini si mise in spalla lo zaino e prese tra le mani ciò che poteva per poi portare tutto all'entrata.
Aveva già avuto modo di vedere la villa dalle foto, sembrava grande. Dall'esterno si poteva benissimo notare il pratino all'inglese adiacente al posto auto, i muri erano beige e gli infissi delle finestre rigorosamente neri, all'esterno erano quelli i colori che predominavano maggiormente. L'interno per ciò che sapeva, era spazioso ma non troppo, perfetto per tre persone e ben organizzato; così gli riferirono i suoi quando lo videro per la prima volta di presenza senza di lui.
Superò l'auto posteggiata e raggiunse la porta già aperta dal padre, chiuse l'ombrello e lo lascio sotto al porticato e finalmente entrò in quella che adesso, poteva chiamare casa.
Poggiò ciò che teneva tra le mani per terra, alla svelta, si levò le scarpe e il cappotto bagnato iniziando a gironzolare per la villetta. Diede ragione ai suoi, era molto accogliente.
Si mise a guardare tutti i mobili ben disposti per il salotto e il nuovo divano in tessuto grigio con due cuscini gialli messi in mezzo, decise  di provarlo e si ci sedette per qualche secondo. Sussurrò un piccolo “Wow è magnifico” e riuscì a costatare che fosse abbastanza comodo da poterci passare i pomeriggi a non fare nulla o a riposare, anche se solitamente, preferiva dormire sul suo letto.
Si alzò e raggiunse la cucina a cui diede un occhiata veloce, non era cambiata più di tanto a quella precedente, c'era solo qualche modifica nella disposizione del tavolo con le sedie.
Diede infine un occhiata al bagnetto per poi raggiungere il secondo piano. “Mamma, papà... Sono di sopra se mi cercate” disse ricevendo un cenno del capo dalla madre, ed infine salì le scale. Il corridoio che divideva le varie stanze era ricco di quadri, alcuni con dei paesaggi, altri alquanto bizzarri. Non li aveva mai visti prima e suppose fossero quelli lasciati da chi vi ci abitava prima; i suoi genitori gli dissero precedentemente di aver tenuto qualcosa che era ancora in buone condizioni per non lasciar troppo vuota la casa che, decisamente, era molto più grande dell'appartamento in cui stavano.

Entrò finalmente nella sua stanza, era spaziosa e con una finestra che dava una visuale sulla strada, la guardò per poi alzare lo sguardo verso cielo e si rese conto che la pioggia aveva cessato di scendere. “Finalmente! Diamine, non ci speravo più...” esultò spostando la tenda per far entrare un po più di luce.
Guardandosi intorno vide un nuovo armadio di legno chiaro, decisamente più bello e grande di quello che aveva e meno bambinesco. Davanti al proprio letto notò una cassettiera con lo stesso stile con al di sopra un qualcosa di coperto da un telo bianco alquanto impolverato. Mugugnò qualcosa vedendo tutta quella polvere e decise di badarci dopo, iniziando a sistemare ciò che contenevano gli scatoloni vicino alla finestra. Sistemò i suoi libri, manga e film sulla libreria accanto alla scrivania, su quest'ultima ci posiziono il computer e un portapenne.

Per fortuna molte cose rimasero dentro i mobili, ma ciò che andava tolto putroppo, gli toccava sistemarlo subito. Avrebbe tanto voluto distendersi e stare comodo nel proprio letto ma iniziò a sistemare i propri vestiti per non trovarsi a farlo un altro giorno.
Dopo averci riflettuto un poco scelse di organizzare le felpe, camicie, jeans e cappotti dentro l'armadio, mentre le magliette, i pigiami e le lenzuola nella cassettiera.
Un sospiro di sollievo gli lasciò le labbra quando vide le scatole sul pavimento completamente vuote e un sorriso gli spunto in un lampo.
Uscì dalla stanza, scese le scale e raggiunse la cucina per bere dell'acqua.
“Oh Kookie eccoti!! Ti sei sistemato?“ sentì la madre alle spalle. “Si mamma, voi?“ si girò a guardarla con un sorrisetto da coniglio sulle labbra iniziando poi a sorseggiare l'acqua appena presa dal frigorifero.
  “Si, ma non del tutto, siamo stanchi e papà si è messo a riposare. Abbiamo tante cose da riordinare ancora.“ sorrise al figlio.
“Penso che farò lo stesso... sono stanchissimo anche io“ disse ridacchiando.
“Vai allora, ti chiamo per la cena, buon riposo” gli carezzò i capelli per poi abbandonare la cucina e raggiungere il divano. E così fece Jungkook, ma raggiungendo la sua di stanza.

Varcò la porta e curioso, prima di stendersi, decise di levare quel lenzuolo pieno di polvere che aveva notato inizialmente.
Si avvicinò e prendendo le due estremità lo sfilò via, rivelando uno specchio sta volta non moderno, ma abbastanza vecchio stile. Era intatto, decise di non levarlo dalla propria stanza, gli piaceva. Pensò ci stesse bene con l'arredamento e che gli sarebbe stato molto utile, avrebbe dovuto comprarlo nuovo altrimenti.
Prese il telo sporco da terra portandolo nel bagno di quel piano. Aprì la lavatrice e lo infilò all'interno, per poi sentire il naso pizzicare. Se lo tappò per qualche secondo evitando di starnutire e si lavò le mani sentendole sporche.
Dopo averle asciugate, uscì dal bagno e tornò finalmente in stanza, prese il portatile e si mise nel letto per guardare qualche film e per far riposare il corpo che chiedeva qualche ora di pietà.

Hi guysss!
Ho deciso finalmente di scrivere qualcosa con una trama ben precisa nella mia testa.

PS

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PS. La casa è questa qui

Spero vi piacciaa!!

Boy Of The Mirror  [ TAEKOOK ] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora