Seventeen💫

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Taehyung sarebbe rimasto ben volentieri con Jungkook, ma come biasimarlo

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Taehyung sarebbe rimasto ben volentieri con Jungkook, ma come biasimarlo. Il pensiero di dover vedere i propri genitori gli metteva i brividi, anche un pizzico di rabbia si faceva sentire al sol pensiero dell'accaduto di qualche giorno prima con il padre.
Il corvino, pur sapendo Taehyung contrario, lo spinse a tornare dai genitori per provare a fare pace.
Taehyung si convinse, quando Jungkook, mentre erano stretti in un dolce abbraccio, gli sussurrò all'orecchio: “Tigrotto, vai... È l'unico modo per sistemare le cose”.
Jungkook, poco prima che il grigio sparisse dietro lo specchio magico, gli posò un piccolo bacio a stampo sulle labbra per salutarlo, sentendo le guance iniziare ad accaldarsi. Taehyung, a quel contatto, rimase stupito.
“Kookie, perché mi hai baciato?” ridacchiò un po nervoso carezzando una guancia arrossata del corvino.
“Oh, emh- è un modo carino per salutarsi quando due persone si vogliono molto bene, quando sono... Innamorate insomma” sorrise impacciato, sperando di non aver detto parole di troppo. Il più chiaro, sentendo quella frase, si imbarazzò e nascose il viso tra le mani iniziando a parlare: “Nel mio mondo nessuno fa così”
“Ti ha dato fastidio? Perdonami se è così, non credev-”
“È un gesto adorabile, non mi ha dato fastidio” sentiva il cuore battere più del normale, sapeva fosse dovuto alla vicinanza dei loro corpi e dal bacio inaspettato, scopertosi segno amorevole per due persone che provavano più di un semplice affetto in amicizia. La trovava, per davvero, una cosa bellissima.

Appena arrivò nel proprio mondo prese un briciolo di coraggio e, dopo aver inspirato un po' di aria, si incamminò in salotto dove i genitori giacevano probabilmente per riposare.
I suoi passi vennero uditi dai due, e dopo qualche frazione di secondo, si ritrovò due braccia attorno che lo stringevano come mai avevano fatto.
“Madre..”
“Tae, mi hai fatto preoccupare” disse la donna, tirando un sospiro di sollievo nell'avere il proprio bambino tra le braccia, vivo e vegeto. Ella lanciò uno sguardo al marito, facendogli intendere di alzarsi per raggiungerli.
“Sto bene, stai tranquilla”. Quel gesto lo colse di sorpresa, doveva ammetterlo. L'abbraccio inaspettato gli fece nascere un piccolo sorriso felice sulle labbra.
Venne poi scosso da piccoli brividi sulla schiena, quando il padre pronunciò il suo nome. Sollevò la testa ed incrociò il suo sguardo; sembrava dispiaciuto o era solo una sua impressione?
“Papà, dimmi” sussurrò, lasciando le braccia della madre per ricomporsi.
“Mi dispiace...” fece ondeggiare lo sguardo dal figlio alla moglie “Non userò più nessun incantesimo su di te. Te lo prometto”
Taehyung rimase nuovamente sorpreso, il tono del padre era pentito, ed il tono dolce che usò per prometterglielo lo convinse.
“Ti perdono” le labbra, poco prima segnate da una linea dritta, si piegarono leggermente verso l'alto, formando un sorriso.

In quel momento stava badando all'entrata del negozio dei suoi. Il padre aveva delle faccende urgenti da sbrigare e gli chiese, gentilmente, di visionare i pochi clienti di quella mattina.
Puntando lo sguardo verso la porta di vetro, la sua attenzione venne catturata da della gente che correva, come se stesse scappando da qualcosa, o meglio dire da qualcuno.
Per capirne decise di avvicinarsi alla porta d'ingresso e, dando una veloce occhiata, notò un piccolo gruppo di persone, coperte da mantella nere e con metà viso nascosto dal cappuccio del mantello, tirato su. Il suo corpo venne scosso da un piccolo tremore, spaventato, arrivando ad una sola collusione; erano praticanti di Magia Nera.
Ne era abbastanza certo.
“Papà, vieni subito?!” urlò in panico. Non era un fifone, ma le arti oscure lo rendevano inerme, come un piccolo pesciolino dentro ad una vasca piena di squali affamati. A stento sapeva usare i propri poteri, figuriamoci se avesse dovuto scontrarsi faccia a faccia con una di quelle persone pericolose.
Osservando con lo sguardo da un lato all'altro della strada, vide persone accasciate al suolo e bambini piangenti vicino al copro ferito o privo di vita del genitori. A quella vista il suo cuore si strinse in una morsa dolorosa, sentendo gli occhi leggermente umidi.
“Taehyung che succede? Non è da te alzare la voce in questo modo” si avvicinò al figlio, posando poi lo sguardo sulla strada, in quel momento nel caos più totale.
“Non erano solo voci...”
“Siamo in pericolo”

Tremò come una foglia nel sentire quelle parole. Avrebbe rischiato la propria vita per degli stupidi incoscienti; avrebbero fatto strage di un intero villaggio, probabilmente anche in breve tempo. Quelle persone erano forti e, per fare tutti quegli incantesimi pericolosi, avevano ceduto  sicuramente la loro anima al diavolo.
Prese dei respiri profondi, cercando di far entrare più aria possibile nei polmoni; si sentiva soffocare. Stava per avere un attacco di panico e sperò, con tutto sé stesso, di riuscire a calmarsi.
Come avrebbe dovuto reagire a tutto ciò?
  “E-e che facciamo?” pian piano, il fiato iniziò a mancargli e la vista gli si appanò completamente.
  “Penso che dovrem-... Taehyung!” riuscì a prendere il figlio tra le braccia, prima di farlo cadere, evitandondogli una botta alla testa. Lo vide bianco come un lenzuolo e, allarmato, lo portò al più presto in camera dove lo stese sul letto chiamando la moglie, a cui raccontò quanto avvenuto poco prima. Lasciò poi Taehyung in balia della donna per tornare al negozio.
  La madre prese ad inumidirgli il viso, cercando di farlo riprendere il prima possibile. Dopo qualche minuto, la donna, prese a parlare:“Aaah figlio mio, stai crescendo” sussurrò tra sé e sé. “Hai ancora tanto da fare nella vita” gli scostò i capelli dalla fronte, ma un mugugno contrario uscí dalle labbra del ragazzo dai capelli argentei.
  “Ho tanto da fare ma, mi vietate tutto...” aprì gli occhi con calma e, dopo aver messo a fuoco, porse uno sguardo stanco alla madre “Mi tenete qui, chiuso in casa ad aiutarvi, anche quando vorrei fare qualcos'altro” continuò mettendosi seduto, con l'aiuto delle braccia.
  “Ultimamente però ti vedo allegro, perché questo buon umore?“ gli porse una tisana, “E bevila, in questo modo ti rilassi un po'.”
  “Oddio mio —realizzò solo in quel momento— Ci sono tipi che vogliono ucciderci tutti là fuori, non era tutto un brutto sogno” guardo la madre, con lo sguardo spaurito. “C-cosa facciamo?”
“Dobbiamo stare qui dentro finché non attaccano anche le strutture. Quindi, per adesso, stai sereno Taehyung. Il villaggio è grande e  riusciremo a contrastarli” era impossibile, in realtà, ma sperò di far calmare il figlio in quel modo.
La magia nera era superiore alla loro ed anche un grande villaggio non sarebbe riuscito a farcela e questo Taehyung lo sapeva, era palese. Conosceva la gravità della situazione, ma non disse nulla riguardo alla bugia detta dalla madre. Prese la tazza dal comodino, iniziando a bere la tisana profumata alle rose e porse uno sguardo alla donna davanti a sé, ancora in attesa di una risposta da parte del figlio.
“Che c'è? Perché mi guardi così?” alzò un sopracciglio.
“Perché non hai riposto alla mia domanda. Ti avevo chiesto come mai sei felice per adesso, e sono certa di una cosa; lo specchio c'entra qualcosa” gli regalò un piccolo sorriso gentile, sperando con tutta se stessa che taehyung si confidasse e aprisse con lei. Ma la colpa era sua, non chiedeva mai nulla al figlio e Taehyung tendeva a tenersi ogni cosa per sé, senza parlarne.
Il grigio annuì, prima di rispondere a voce: “Si, è la causa della mia felicità. Ti basta come risposta o vuoi un monologo?” rispose, con torno leggermente infastidito.
“Il monologo va bene, vorrei sapere di più” usò un tono dolce, per fargli capire il suo interesse nel saperlo.
“Quel mondo è stupendo, mamma. Le persone, sono stupende! ” sorride leggermente pensando ad una personcina in particolare, nonché al piccolo Jungkookie. Quel ragazzo gli stravolse completamente la vita.
“e penso di essermi innamorato” pronunciò quelle parole senza farci molto caso, fu una frase spontanea, come se necessitava di uscire allo scoperto. Quel sentimento  provato per il moro, in ogni istante ed al sol pensiero, era più di semplice amicizia, più di semplice affetto fraterno o cose simili.
“Innamorato?” la donna pensò di aver sentito male, ma Taehyung lo disse in modo chiaro, facendosi sentire abbastanza.
“Innamorato” confermò le proprie parole.
“Oh Tae... Chi è la fortunata?” iniziò ad accarezzargli la gamba affettuosamente, con un sorriso dipinto sulle labbra.
“Mi dispiace mamma, è u-un ragazzo, non è una lei” la voce gli uscì in un sussurro, e dovette ingoiare un groppo alla gola trattenendo alcune lacrime, minacciose. Uno strano senso di paura in quel momento gli stava invadendo il petto.
“Taehyung, non devi scusarti di nulla, non si sceglie chi amare... L'amore è libertà e tu sei libero di amare, come tutti al mondo” sorrise, posando qualche carezza sulla sua schiena, sperando di confortarlo un minimo. “Come si chiama?”
Il grigio, prima di rispondere, prese ad asciugarsi il viso con la manica, avendo le guance bagnate da quelle lacrime fuggitive scivolate poco prima.
“Jungkook. Lui è... Speciale, è sempre dolcissimo e premuroso nei miei confronti, sai? Quando sono con lui mi sento al settimo cielo, riesco ad essere me stesso anche senza la magia. E sai benissimo il mio disprezzo verso la mia natura, ma lì la realtà è diversa, perché in quel mondo non esiste e la cosa mi piace. Mi piace Jungkook e mi piace quella vita”
“Figlio mio, non sei portato ad essere uno stregone. Penso tu abbia finalmente, trovato il tuo posto nel mondo oltre lo specchio e, per favore, se la situazione qui dovesse peggiorare, non negarti un futuro felice e raggiungi il ragazzo di cui mi hai parlato. Sei giovane, hai ancora tanto da vivere e da scoprire” con un sorriso dolce circondò il figlio in un abbraccio, stringendolo a sé. “Meriti il meglio, Taehyung... e mi dispiace di averti fatto sentire in gabbia”  come segno di scuse, gli posò un bacio sulla fronte.
“Grazie Mamma”  poggiò la testa sulla sua spalla e la strinse a sé, godendosi quel contatto materno, di cui spesso sentiva la mancanza. In quel momento ricevette tanta forza da parte della madre, ne fu sollevato e per la prima volta dopo anni; sorrise sinceramente.

Boy Of The Mirror  [ TAEKOOK ] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora