Eighteen💫

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In quella giornata di puro freddo, di Taehyung neanche l'ombra e inutile dire come Jungkook aveva la testa piena di preoccupazioni

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In quella giornata di puro freddo, di Taehyung neanche l'ombra e inutile dire come Jungkook aveva la testa piena di preoccupazioni. Non sapeva quale tra i suoi tanti pensieri, fosse quello giusto. Una parte di lui supponeva fosse impegnato, l'altra pensava gli fosse successo qualcosa  mandandolo in panico. Pensò per qualche istante, che il grigio non volesse vederlo, ponendosi la domanda 'perché dovrebbe non volermi incontrare? ', ma a questa diede, poco dopo, una risposta; il grigio non aveva motivo di ignorarlo.

Inoltre, i professori in quel periodo si divertivano a caricare la classe del corvino di compiti per casa, verifiche ed interrogazioni. I voti di Jungkook facevano alti e bassi, non riusciva a dare il massimo, gli risultava quasi impossibile concentrarsi sullo studio per ovvi motivi; Taehyung, Taehyung ed ancora Taehyung tra i suoi pensieri. Avrebbe voluto parlarci per sapere se fosse tutto ok, ma in che modo? Non poteva attraversare la barriera magica che li divideva e questo gli causò rabbia facendogli spuntare un broncio sulle labbra.
Ancora con quei pensieri a ronzargli per la testa, iniziò a levare i libri di torno sistemando la scrivania. Trovò inutile provare a studiare, non ci sarebbe riuscito, quindi che senso aveva stare seduto sulla sedia quando poteva evitare di ritrovarsi con il sedere piatto e mal di schiena? Una volta fatto lo zaino per il giorno successivo  si distese sul letto, dal quale prese a guardare lo specchio con la speranza di veder spuntare quella chioma grigia di cui sentiva, fin troppo, la mancanza. Stanco dalla giornata scolastica stressante il moro, finí tra le braccia di Morfeo senza rendersene conto.

Osservò i noodles ancora leggermente fumanti sul proprio piatto. Era ormai da più di dieci minuti, seduto a guardarli senza toccare bacchette. Lo stomaco brontolava, ma l'appetito era poco.
Appena si svegliò si ritrovò nella stessa situazione di qualche ora prima, con la testa impegnata ad altro ed il suo viso imbronciato e infastidito, parlava da sé.
“Amore” lo richiamò sua mamma. “Per quale motivo non mangi? Se non ti vanno c'è altro nel frigo” 
“Nono, li mangio. Tranquilla” e così fece. Sarebbe stato inutile contemplarli ancora, facendoli raffreddare ulteriormente.
“Kookie, c'è qualcosa che ti turba? Sei strano da stamattina e non è da te dormire tutto il giorno” appena la voce del padre gli arrivò alle orecchie, tese la schiena e gli porse uno sguardo per poi rispondere.
“Si ma non è importante...”
“È importante se ti abbatte così! L'espressione che hai adesso, l'avevi anche mentre riposavi” sussurrò preoccupata sua madre, posandogli la mano tra i capelli carezzandoli piano.
“Si tratta di Taehyung, vero?” il marito ebbe intuito, ma non fu solo quello; gli occhi del suo grande coniglietto parlavano chiaro.
“C-come hai fatto a capirlo?” deglutí.
“Ho i miei modi. Avete litigato?”
“No, non credo, —iniziò a sudare freddo— tra di noi non c'è stata nessuna discussione ma, oggi non si è fatto sentire, non è da lui e sono preoccupato” disse turbato.
“Kookie, devi dirci qualcosa?” sussurrò, la donna sentendo il suo piccolo tanto scosso dalla preoccupazione nei confronti di qualcuno. Conosceva suo figlio e mai l'aveva visto così preso da una persona.
Il ragazzo dai capelli corvini però, iniziò a provare un fastidioso senso di ansia, non essendosi mai ritrovato in una situazione simili. Stava per dire tutto ai genitori, e con tutto s'intende la sua cotta per Taehyung.
“Cosa volete sapere?” fú l'unica cosa che riuscì a dire, sentendosi osservato dagli occhi indagatori e curiosi della madre, compresi anche quelli del padre.
“Ciò che ti senti in volere di dirci tu” intervenne quest'ultimo, precedendo la signora Jeon.
“Lui mi piace” l'aveva detto, non era un sogno, aveva appena pronunciato quelle parole! Con un nodo alla gola e con il labbro tremante stretto tra i denti. Decise di aggiungere altro, ma ci mise qualche secondo prima di parlare; “E mi dispiace- mi dispiace tantissimo se adesso non sarò più il figlio di cui potete andare fieri. Sono omosessuale e mi piace Taehyung ed è anche la prima volta che provo questo interesse verso un ragazzo. Davvero, mi dispiace. Scusatemi!” lacrime copiose iniziarono a bagnargli il viso lentamente, bastò solo qualche frazione di secondo ed il suo viso fu nascosto dalle sue mani, con la testa abbassata.
“Ohh amore mio!” alla madre vennero gli occhi lucidi e fu impossibile non alzarsi per raggiungere il figlio, circondandolo in un dolce abbraccio. “È tutto ok mio piccolo Kookie. Ti ameremo sempre! Qualunque scelta tu farai. Per qualsiasi cosa, saremo qui a supportarti, capito?” inizio a posare dei dolci bacini sulla testa di Jungkook per tranquillizzarlo, e quest'ultimo si accoccolò sulla spalla della madre facendo sfuggire dei singhiozzi mal trattenuti dalle proprie labbra. Dopo poco anche il padre si uní all'abbraccio, confermando sottovoce le parole delle dalla moglie.
I suoi genitori non avrebbero mai potuto odiarlo, il corvino era il raggio di sole della famiglia, il loro prezioso cristallo fragile e stupendo; per lui ci sarebbero stati sempre e, vedere Jungkook così distrutto li fece addolorare. Egli sapeva benissimo di poter contare su di loro, lo aveva sempre saputo e anche se da fuori potesse sembrare l'opposto, dentro di sé era felice, era sollevato; i suoi riuscirono a donargli la forza di cui in quel momento, aveva davvero bisogno.
“Kookie, noi non ti lasciamo. Saremo sempre al tuo fianco” gli sussurrò il padre a bassa voce ma abbastanza da farsi sentire dal ragazzo.
“Grazie” i singhiozzi pian piano andarono a placarsi ed il corvino si cacciò via le lacrime con il dorso della mano di fretta. “Vi voglio bene” un sorriso da coniglietto incorniciò le sue labbra e le sue braccia andarono a stringe i due adulti.
“Ti vogliamo bene anche noi” dissero all'unisono, stringendolo un'ultima volta prima di staccarsi e ritornare al posto.
“Basta piangere, su” gli regalò un'amorevole sorriso la madre, asciugandogli le restanti lacrime leggermente secche con un fazzolettino.
“Jungkook, lascia che il tuo papà ti dia un consiglio. Non lasciarti scappare quel ragazzo, insieme sembrate proprio carini e poi, sai... Ti guarda con gli occhi a cuoricini!” disse, mentre tutti ripresero a mangiare i noodles ormai abbastanza freddi.
“Se devo essere sincero. L'ho baciato qualche giorno fa” le sue guance si arrossarono appena quel momento affiorí tra i suoi pensieri. Chissà quando avrebbe potuto baciare nuovamente i morbidi boccioli di Taehyung, l'avrebbe fatto anche in quell'istante se solo il grigio fosse stato al suo fianco.
“Ohoh~ bravo il mio omaccione!” rispose il padre contento dandogli una pacca leggera sulla spalla facendolo ridere.
“Biscottino, ne sono felicissima” disse sorridendo la madre. “Continua così!” aggiunse di seguito ridacchiando. Jungkook non poteva che esserne più che felice.
Quella sera, il suo cuore si liberò di un gran segreto. Finalmente non doveva più nascondere il vero sé, poteva essere se stesso al centopercento e gli abbracci di famiglia lo fecero sentire a casa più che mai. Ma la preoccupazione dovuta all'assenza del grigio rimase, aveva paura gli stesse succedendo qualcosa ma, come poteva saperlo? Avrebbe tanto voluto sue notizie; gli mancava da morire.


Spero che queste scene di “famiglia” non vi dispiacciano e fatemi sapere che ne pensate...
Non so dirvi se ce ne saranno altre 🤔 lo scoprirete solo leggendo~

Vi sta piacendo la storia? 👀

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