Twenty-four💫

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Taehyung era ormai da ventiquattro ore a torturare e a spremere il suo povero cervello desideroso di un piccolo momento di pausa, per far uscire una risposta plausibile a quell'avvenimento magico a cui non sapeva, sul serio, dare una spiegazione

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Taehyung era ormai da ventiquattro ore a torturare e a spremere il suo povero cervello desideroso di un piccolo momento di pausa, per far uscire una risposta plausibile a quell'avvenimento magico a cui non sapeva, sul serio, dare una spiegazione.
Era un comunissimo ciondolo, era infattibile che avesse così tanto potere all'interno da riuscire ad attivarsi in un mondo dove la magia non dovrebbe avere nessun effetto.
Il come ed il dove avrebbe scovato la risposta alla sua domanda non lo sapeva, la medesima si ripeteva tra le varie anticamere del suo cervello come un disco rotto che riproduce sempre la stessa cosa, in un loop quasi infinito. Solamente interrotto quando qualcuno lo avrebbe rimosso dal giradischi.
Era sconfortante non saperne molto, per qualche minuto si maledí da solo per non aver mai studiato o letto i libri di magia che il padre gli prestava, pregandolo di leggerli; gli sarebbe servito in quel momento avere una cultura personale riguardo alla propria natura. Si diede dello sciocco ripensando a quante poche volte lo ascoltò e a quelle poche righe a cui diede una lettura, solo per capire come giostrare alla meno peggio i propri poteri. Solo adesso si rese conto di quanto avesse ragione suo padre nel dirgli di studiare; aveva bisogno di conoscere, ma non sapeva minimamente dove andare a cercare e necessitava urgentemente delle risposte alle sue domande.
Solo quando un piccolo “Tae” sussurrato gli arrivò alle orecchie riuscì a distrarsi. Spostò poco dopo lo sguardo dalle proprie falangi, diventate stranamente affascinanti da guardare, a quello di Jungkook che a diffidenza di Taehyung, stava già cercando qualcosa su internet da abbastanza tempo anziché torturarsi a pensare come il più chiaro.
“Cosa c'è? Se hai trovato qualcosa su quell'oggetto non penso sia affidabile.—indicò il telefono— Mi fido solo dei manoscritti o dei libri di magia.”
Il ragazzo dai capelli corvini iniziò a ridere dandogli un innocente buffetto sulla gamba, consapevole che l'altro gli avrebbe detto, sicuramente, quelle parole se avesse cercato qualcosa direttamente dal web.
“Ti sbagli! Non sono così stupido! Ho trovato svariate biblioteche e ognuna di esse vende o presta libri inerenti a ciò di cui abbiamo bisogno. Sicuramente troveremo qualcosa alla Starfield Library, è gigante e quando vado lì trovo sempre quello che mi serve”.
Dopo aver detto quelle parole il corvino sentì due braccia circondargli il collo e un peso poggiarsi sulle gambe.
Dire che Taehyung lo stava abbracciando era un eufemismo, lo stringeva talmente forte da quasi strozzarlo. Aveva capito quanto il suo Hyung fosse felice del suo aiuto riguardo a quella faccenda e di quanto era grato ma, ancora nulla era certo; né uno né l'altro erano sicuri se in biblioteca, davvero, avrebbero trovato ciò di cui il grigio avesse bisogno. Lo speravano entrambi; il corvino non voleva vedere Taehyung con il muso lungo e con la mente troppo occupata per tutta la giornata, quest'ultimo desiderava essere più presente per Jungkook anche per fare una semplicissima uscita insieme o per andare dai suoi amici. Non voleva farlo annoiare e aveva il terrore che quel suo modo lo facesse allontanare.
“TaeTae calmati, non ho fatto poi nulla di così spettacolare” ridacchiò carezzandogli le morbide ciocche argentate e facendolo staccare dal collo, ricevendo poi un suo sguardo, notandolo pieno di felicità... e anche di qualcos'altro.
“Sei tu quello spettacolare, Jungkook” appena pronunciate timidamente quelle dolci parole, le guance di entrambi i ragazzi ben presto si imporporarono in maniera evidente.
Quei due avevano una cosa particolare in comune la stessa domanda; Che relazione c'era fra di loro?
Non era poi così difficile dare una risposta a quel loro rapporto, erano più di semplici amici e lo sapevano benissimo. Quei dolci baci fugaci, rubati, ormai facevano parte delle loro giornate, ognuna di esse trascorse insieme, e il letto era diventato il loro posto preferito dove farsi le coccole.
“Taehyung, non sono spettacolare” arricciò il naso, usando un tono quasi di rimprovero e, a disagio, spostò lo sguardo dal suo ritrovandosi ancora le guance rosse come due pomodorini, non volevano assolutamente tornare al loro colore naturale.
“Si, lo sei timidone!”
“Perché lo pensi?” si grattò la testa alzando gli occhi verso il grigio, trovandolo attento ad osservarlo.
Inizialmente, un momento di silenzio preoccupò il ragazzo dai capelli color pece che con gli occhi scuri e scrutatori cercò una risposta in quelli dell'altro, sperando di non averlo messo a disagio.
“Perché mi piaci, Jungkook.” sussurrò mostrando un sorriso luminoso a forma quasi rettangolare ma che poi svanì.
“Io ti piaccio?”
La mente di Taehyung gli riservò quella stupida preoccupazione, poteva anche risparmiarsi di fargli quella stupida domanda ma, per un attimo, ebbe paura che tutti i momenti con lui, tutto l'amore che si davano e il loro essere "qualcosa", fosse solo una propria illusione.
“Taehyung, mi piaci da impazzire. Sono talmente pazzo di te che farei qualsiasi cosa pur di vederti felice, quindi fai tornare quel bellissimo sorriso” ridacchiò cercando di alleggerire la tensione, notando nuovamente un espressione dolce e amorevole nello sguardo di Taehyung.
Dopo quella confessione amorosa, e dopo aver messo da parte la timidezza decisero di raggiungere la biblioteca. In questo modo avrebbero potuto fare sogni tranquilli scoprendo qualcosa in più su quell'oggetto magico. Anche se, dovevano ammettere, per la maggior parte erano sereni se erano accanto. Insieme potevano sentirsi al sicuro da ogni cosa e, a momenti, svuotati dalle preoccupazioni e dai problemi che il destino per ora, gli stava facendo passare.

Raggiungere la biblioteca fu abbastanza facile. Gli autobus nella zona dove si trovava la casa di Jungkook non passavano e dovettero fare, per forza, un tratto di strada a piedi. Quella breve passeggiata non dispiacque affatto ai due però, perché camminarono ben volentieri mano nella mano, senza esitare e godendosi quel momento all'aria aperta.
Inutile dire come le persone del vicinato o i passanti li guardarono; chi ben contento accennando un sorriso, c'era chi gli lanciava qualche maledizione e poi c'erano i bambini che, felicemente e con i propri amichetti, giocavano a pallone e non si fecero domande essendo ancora troppo innocenti per la tenera età in cui si trovavano. Bella la spensieratezza dei bambini, no?
Il grigio quando mise piede nel l'autobus si ritrovò confuso, non ne sapeva nemmeno lui il motivo preciso. Forse causa della troppa gente e i troppi bisbigli che lo infastidirono; gli venne inevitabile attaccarsi al giovane dai capelli corvini, sicuramente più tranquillo di lui anche in quell'ambiente caotico, abbastanza per trasmettergli la sicurezza di cui aveva bisogno.

Appena arrivarono a destinazione, Jungkook tirò con sé Taehyung notandolo spaesato, non sapeva dove andare. Si affrettò a raggiungere un ala precisa della biblioteca che lo portò fino alla categoria di cui erano interessati. Dopo svariate ricerche tra le pagine di quei libri profumati, dalle copertine decorate da disegni strani e da scritte, trovarono il necessario per far capire qualcosa in più al grigio, quest'ultimo con uno strano luccichio negli occhi e sorrise, spostando lo sguardo dalla pagina piena di appunti e disegni a quello curioso del corvino. Jungkook si affrettò ad avvicinarsi a lui per leggere il contenuto di quel libro.
“Jungkook! L'ho trovata! L'ho trovata grazie a te!” il nominato vide l'altro saltellare come un bimbo con la sua caramella preferita in mano per tutta la felicità che stava provando in quel momento. “Sono così felice!” disse, nuovamente forse a voce un tantino troppo alta per una biblioteca. Bastò poco e la gente, poco prima immersa in una lettura attenta, lo guardò infastidita... Il grigio troppo euforico non se ne rese conto, a differenza del corvino.
“Tae” gli poggiò un dito sulle labbra, “Fai silenzio, le persone stanno leggendo” sussurrò con tono leggermente roco avvicinandosi, rendendo le distante tra i loro corpi minime. Le guance dell'altro si tinsero di rosso e volendo nasconderle dalla vista di Jungkook, abbassò lo sguardo sperando non le notasse.
“Aw che tenero” sussurrò quest'ultimo e, con gli occhi a cuoricino, gli sollevò il viso baciandolo a stampo, lì davanti a tanti sconosciuti; perché d'altronde, che c'è di male in un bacio? Il corvino non ci vedeva nulla di sbagliato, né tanto meno il grigio che a quel piccolo sfioramento di labbra sorrise ancora di più; avrebbe tanto voluto urlare quanto fosse felice.
Taehyung aveva trovato la risposta che voleva; il padre gli aveva donato quel ciondolo purché potesse usare la magia anche lì ma, non era semplice magia nata senza una fonte precisa... Possedeva i poteri di suo papà. Quel ciondolo blu era legato al proprio mondo però la magia contenuta all'interno era talmente potente, a tal punto da attivarsi anche in quel mondo.
Strinse, con gli occhi lucidi, il pendente sul suo collo. Quel dono lo avrebbe custodito come se fosse stato il rubino più prezioso del mondo.

Boy Of The Mirror  [ TAEKOOK ] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora