Il corridoio della scuola gli sembrò molto affolato quel giorno, era lì, in mezzo ad altri studenti che si affrettavano a raggiungere l'uscita affamati. L'orologio sul suo polso segnava le due.
Stava attendendo Yoongi, che preferì raggiungere il bagno prima di andare a pranzo.
Il ragazzo platino durante la terza ora gli aveva proposto di mangiare insieme una volta usciti dall'istituto, prendendo così un modo per conoscersi oltre quelle mura affollate da ragazzi e professori, dove non avrebbero mai avuto modo di socializzare senza essere interrotti da un rimprovero o dalle voci quasi assordanti dei compagni.
Vide quella chioma chiara uscire dal bagno, infondo al corridoio del piano terra. Oramai era quasi del tutto vuoto e Yoongi non ebbe difficoltà a raggiungerlo.
“Andiamo, ti porto qui vicino. C'è un posto che fa Ramen delizioso a poco prezzo. Credimi, ti piacerà“ gli disse senza giri di parole. Quel ragazzo riusciva a mantenere sempre quel tono freddo, quasi senza emozioni, ma le sue labbra si piegarono all'insù formando in un piccolo sorrisetto.
“Mi fido, mi fido. Ho lo stomaco che brontola... Spero siano veloci“ ricevette poi un segno positivo del capo da parte dell'altro e iniziarono ad incamminarsi per raggiungere quel locale al più presto possibile.
I ragazzi erano entrambi a stomaco vuoto da troppe ore e spesso, durante il tragitto, si sentivano in sottofondo le loro pance brontolare, scatenando una risata divertita ogni qualvolta riuscivano a scorgere quel suono tra i rumori di auto e motorini che passavo di fianco al marciapiede.Quando misero piede nel locale, ciò che riuscì a percepire Jungkook fú il profumo di piccante, era un amante del ramen, ma il peperoncino in quel piatto non poteva mancare.
Presero posto ed i due menù tra le mani. Non vi era poi scritto molto, c'erano solo vari piatti di ramen e qualche contorno, ovviamente il corvino ordinò proprio del ramen piccante mentre il compagno prese lo stesso ma con gamberi e verdure. Dopo aver deciso anche la bevanda ordinarono e aspettarono.
Non attesero però molto il posto, pur essendo abbastanza affollato e con tavoli pieni sembrava ben organizzato e i loro ordini arrivarono in fretta.
“Quindi... ——fece una pausa—— posso sapere perché hai cambiato città?” il biondo lo guardò curioso, riempendo la propria bocca, iniziando a mangiare.
“Per vari motivi... ma la causa che fece del tutto convincere i miei di cambiare, fú l'appartamento in cui stavamo. La gente che vi ci abita è abbastanza incivile e spesso mia madre litigava con essi. Così mio padre stanco delle sue lamentele iniziò a fare ricerche qui a Seoul per una villa.” bevve un poco della coca cola versata nel bicchiere poco prima.
“Oltre a questo?” negli occhi di Yoongi rifletteva tanta curiosità, curiosità di conoscere quel ragazzo con il sorriso da coniglio. Sperava di aver finalmente trovato qualcuno con cui legare in quella scuola, in cui fin'ora era riuscito a farsi solo pochi conoscenti. Era difficile che riuscisse ad andar d'accordo con qualcuno, ma Jungkook riuscì a saperlo prendere sin da subito nel verso giusto.
“Anche per questioni economiche siamo qui. I miei genitori ricevettero proposte di lavoro a Seoul con un salario più alto e questo riuscì a favorire già un posto dove lavorare una volta arrivati qui” giocherellò nel mentre con le bacchette.
“Tu invece sei contento di aver cambiato città, scuola e tutto il resto?” gli domandò ancora, con la bocca piena.
Il corvino annuì con enfasi per poi rispondere. “Ovvio! In famiglia non sento nessuna lamentela e ciò mi rende più che tranquillo. Riguardo alla scuola, sicuramente il pensiero di abbandonare i miei amici più stretti mi ha abbastanza rattristato. Mi sono però ripromesso, che sarei tornato a trovarli qualche volta, però qui a Seoul il liceo mi piace. È accogliente, anche se devo ancora capire come approcciarmi per conoscere gente nuova, son sicuro che l'idea positiva che mi sia fatto non cambierà” gli rivolse un grande sorriso facendone spuntare uno anche sulle labbra dell'amico.
Tra qualche battuta, chiacchiera e risata finirono di pranzare. Si alzarono dal tavolo e senza che Yoongi potesse ribattere, Jungkook andò a pagare il pranzo per entrambi. Il corvino con quel gesto, voleva anche ringraziarlo del bel pranzo passato con lui. Aver parlato con qualcuno, con il suo nuovo amico, lo rese felice.Sbuffò stanco.
Quel giorno aveva studiato fin troppo dato che i professori, oltre allo spiegare argomenti nuovi, decisero di caricare i poveri alunni di esercizi. Il suo cervello chiedeva un attimo di riposo ed il suo corpo a seguirlo. Sentiva il sedere dolorante che, di lì a poco, avrebbe preso la forma di due pancakes.
Sistemò la scrivania alzandosi finalmente da quella sedia che lo aveva ospitato per tutto il pomeriggio e diede uno sguardo all'orario; segnava ora di cena e pensò che probabilmente sarebbe sceso per cenare qualche minuto dopo.
Ciò che confermo le sue ipotesi fu il suono dei passi sul parquet e poi uno bussare delicato alla porta.
“Jungkookie, è pronto a tavola“ lo richiamò la madre con tono dolce da fuori la porta.
Il nominato la aprì, ritrovandosi davanti la propria mamma sorridente e un buon profumino invadergli le narici. Sua madre gli aveva appena preparato uno dei suoi dolci preferiti e poteva percerpirlo dall'odore di cioccolato sparso per la casa.
“Oltre alla torta, che si mangia per cena?“ ridacchiò scendendo le scale accanto alla donna.
“Semplice carne arrostita”
Raggiunsero la cucina per poi sedersi al tavolo dove già il marito aveva pensato di mettere il cibo nei piatti.
Iniziarono a parlare delle loro giornate. Il padre parlava di come nel suo ufficio ci fossero delle sedie così comode e dei computer d'ultima generazione velocissimi, a parer suo. La madre raccontò al figlio di come quel giorno, conobbe la sua collega, che dopo dei giorni di malattia si presentò finalmente in negozio.
Jungkook, invece, raccontò loro del pranzo e di Yoongi, entusiasta come i suoi genitori, altrettanto felici per la conoscenza fatta dal figlio.
Loro erano una di quelle famiglie molto unite, avevano sempre avuto alti e bassi in passato. Ma in quel periodo c'era tanta tranquillità che sollevò gli animi di tutti e tre. Niente stress, niente urla e niente musi lunghi.
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Boy Of The Mirror [ TAEKOOK ]
Fanfiction[COMPLETA] Era inverno a Seoul, quando un giovane ragazzo dai capelli corvini si trasferì insieme ai genitori in quella grande città. Jungkook era un ragazzo tranquillo, aveva 16 anni e sapeva per certo cosa avrebbe fatto del proprio futuro una vol...