Svegliarsi presto la mattina per Taehyung era astenuante, ma quel giorno si era ripromesso prima di addormentarsi che si sarebbe alzato puntuale per non dover fare le cose di fretta.
Era ricoperto da un senso di ansia assurdo perché quello sarebbe stato il suo primo giorno di scuola e non una scuola qualunque, ma quella di Jungkook.
Fu il grigio però a chiedergli se potesse frequentarla; sentiva quel mondo non suo, non gli apparteneva ancora al centopercento e avrebbe voluto integrarsi più in fretta. Voleva comunque avere uno scopo nella vita, oltre a rimanere sempre a casa del corvino senza far nulla e sentendosi un nullafacente.
Ricordava perfettamente la reazione di Jungkook, la settimana prima, quando glielo chiese. Il corvino lo guardò scioccato non capendo nemmeno il motivo di quella richiesta, mai se la sarebbe aspettata e cercò in qualche inutile modo di fargli cambiare idea. Ma i motivi del grigio erano chiari, trovava estremamente odioso stare per la maggior parte del tempo solo a casa, desiderava di aprirsi e conoscere gente nuova, poter trovare un lavoro quando sarebbe cresciuto e sapeva benissimo che non studiando sarebbe rimasto al punto di partenza, senza poter raggiungere gli obbiettivi per diventare un uomo, per crescere.
Tuttavia, passò un inferno di settimana. Studiare tutte le ultime lezioni fatte da Jungkook fu astenuante quanto difficile, e cavolo, di matematica non ne capiva poi molto, per quanto nel suo mondo l'avesse studiata era troppo indietro e dovette passare un'intera giornata a riprendere ogni pagina di appunti del ragazzo dai capelli scuri. Ovviamente quest'ultimo gli restò accanto tutti i pomeriggi, quando tornava da scuola per aiutarlo e se riusciva lo faceva studiare con sé, in modo tale da poter farlo allenare.
Jungkook era orgoglioso del suo TaeTae quando, domenica sera gli ripeté tutto quello fatto durante la settimana e che non aveva fatto altro che studiare con impegno, cimentandosi anche nelle cose più difficili.
Riguardo ai genitori del corvino, quando gli venne richiesto se avrebbero potuto iscrivere il grigio a scuola non si fecero poi tanti problemi e furono ben propensi a farlo. Ormai sapevano bene la situazione di Taehyung e si, anche dello specchio magico.
Inutile dire come all'inizio restarono sbigottiti e il padre quasi non soffocò le risate, pensando che suo figlio e Taehyung stessero letteralmente impazzendo. Però credettero al grigio, quando quest'ultimo fece spuntare un piccolo coniglietto fatto di fumo che, dopo aver saltellato un poco scomparve, lasciando i due adulti sbalorditi ed ancora mezzi increduli ai loro occhi.
Per Taehyung far spuntare quella piccola creatura fu difficile quanto facile, lui e la magia come ben sapete, non andavano d'accordo ma quando guardò Jungkook sorridergli dolcemente con uno sguardo amorevole, gli arrivò talmente tanta sicurezza che riuscì nel suo intento facendo apparire quell'animaletto; gli ricordava qualcosa del ragazzo che amava.
Apparte ciò, quella mattina si svegliò immediatamente grazie alla sveglia e, come un soldatino, si mise a sedere di scacco mentre ancora, il ragazzo al suo fianco dormiva beatamente come se quel suono non esistesse. Decise però di interromperlo e di svegliare Jungkook in maniera diversa, come quest'ultimo faceva con lui solitamente. Iniziò ad attuare la sua idea, dandogli baci dolci sulle labbra, a fior di pelle posati sul collo, posandogli carezze tra i capelli bruni e sussurrandogli all'orecchio che fosse l'ora di svegliarsi.
Gli innumerevoli contatti tra le loro labbra svegliarono il corvino che mugolò, con voce roca ed impastata dal sonno, un “Buongiorno” per poi riattaccarsi a quei boccioli morbidi e baciare Taehyung come si deve per quanto da appena sveglio poteva non risultare il miglior bacio di sempre, ma se ne fregò; era comunque un bacio. Il loro risveglia era sempre meraviglioso e l'amore sparso nell'aria già dalle prima luci del giorno.Quando mise piede nell'atrio, l'ansia lo travolse. Avvertì tutti gli occhi puntati addosso e odiava sentire quella sensazione, essere osservato lo metteva spesso a disagio. Sapeva però che avrebbe dovuto farci l'abitudine, finché almeno non sarebbe diventato uno studente comune tra le mura della scuola per passare inosservato. Sarebbe stato probabilmente molto veloce a diventarlo e magari anche ad adattarsi lui stesso all'ambiente nuovo, gli sembrò comunque accogliente, doveva solo prendere confidenza e sapeva che ben presto si sarebbe aperto alla maggior parte degli alunni.
Taehyung agli occhi di tutti apparve quasi come un angelo, come se non avessero mai visto qualcuno di così bello e affascinante. Quando il grigio entrò guidato dal corvino, proprio le ragazze iniziarono a bisbigliare in mezzo al corridoio insieme alle loro amiche, di quanto il ragazzo dai capelli argentei sembrasse un dono divino. Quel modo in cui venne guardato da loro lo mise maggiormente in imbarazzo e, stringendo le labbra, prese la mano a Jungkook avvicinandosi al suo corpo sperando che quest'ultimo non lo allontanasse. Ciò, infatti, non avvenne, anzi, sentì il moro carezzargli il dorso e sussurragli un piccolo “Stai tranquillo, se le ignori si stancheranno di dirlo”
Gli bastò quella frase e quel contatto tra le loro mani per rilassarsi; Jungkook era il suo calmante personale.
Il ragazzo dai capelli scuri si diede un occhiata intorno, cercando con lo sguardo il suo amico Yoongi ma non notò nessuna chioma bionda in mezzo alla confusione del corridoio, colmo di alunni che attendevano il suono della campanella per entrare in classe.
Vide benissimo gli sguardi puntati sulla sua mano legata strettamente a quella del grigio, non capí benissimo cosa stesse pensando la gente di loro, non stavano facendo nulla di male o di esplicito. Eppure le ragazze iniziarono ad urlecchiare frasi scollegate e quasi senza senso, solo qualcuna era chiara alle orecchiette di Jungkook nonché “Aw ma sono così carini insieme!”
Un sospirò sfuggì dalle sue labbra, che poi si piegarono all'insù, mostrando un piccolo sorriso. Davvero pensavano fossero carini oppure erano troppo prese dalla bellezza del ragazzo affianco a sé da farle blaterale quelle frasi? Quella domanda gli si palesò tra i pensieri, ma scosse leggermente la testa volendo farla sparire; lo avrebbe capito in futuro magari. E comunque, qualsiasi cosa stessero pensando non doveva importargli ma... Doveva ammetterlo, sentir dire quella frase gli riempì il cuore; lo pensava anche lui, insieme erano bellissimi. Sembravano una coppia perfetta!
Aveva in mente di invitarlo ad un appuntamento, desiderava ufficializzare la cosa e suppose che anche Taehyung volesse lo stesso, ne era più che sicuro. Doveva darsi una mossa e pensare ad un posto adatto per un' uscita romantica e, appena entrò in classe affiancato da Taehyung, si lamentò mentalmente con sé stesso. Quando aveva qualcosa di importante per la testa non riusciva a seguire, e l'organizzazione di un appuntamento lo era infinitamente tanto se si trattava del suo Hyung; le spiegazioni dei Professori sarebbero passare in secondo piano, doveva assolutamente pensare a dove portare il suo TaeTae e fin quando non sarebbe apparso un posto perfetto tra le tante ipotesi che stava facendo, non sarebbe stato attento alle lezioni della giornata.
Si distrusse solamente quando sentì il prof salutarli e richiamarlo, con un sorriso tirato stampato sul volto
“Jeon va a sederti al tuo posto” lo intimò il professore e così fece, notando però il posto affianco a sé vuoto capendo che probabilmente quel giorno il biondo non sarebbe venuto a scuola, motivo in più per far sedere il grigio accanto a sé.
“Tu devi essere l'alunno nuovo, presentati su” sorrise l'uomo invitando il ragazzo, ancora rimasto in piedi in mezzo all'aula, a presentarsi agli altri.
“Oh s-si —un sorriso rettangolare e adorabaile gli si formò in volto per qualche secondo— allora, sono Kim Taehyung, ho quasi 17 anni e sono felice di poter venire in questa scuola. È un piacere conoscervi e spero di starvi simpatico” fece un piccolo inchino alla classe per poi, dopo aver ricevuto il permesso dal prof, andarsi a sedere affianco al moro che lo invitò a mettersi vicino a lui nel posto libero.
“Signorino Kim, un'ultima cosa, come mai hai cambiato scuola?”
“Ho sempre studiato da casa e volevo cambiare un po', studiare con un insegnate privato è noioso e non mi sentivano motivato a dare il meglio di me” rispose sorridendo leggermente.
Dopo qualche minuto speso per l'appello, la lezione ebbe iniziò.
“Per intenderci Kookie, tu non sei affatto un insegnate noioso” gli sussurrò all'orecchio, sentendo dopo la mano calda del corvino stringere la propria.
Quell'innocente frase causò un sorrisetto divertito sul volto del moro che non sparì per tutto il resto delle ore scolastiche.
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Boy Of The Mirror [ TAEKOOK ]
Fanfiction[COMPLETA] Era inverno a Seoul, quando un giovane ragazzo dai capelli corvini si trasferì insieme ai genitori in quella grande città. Jungkook era un ragazzo tranquillo, aveva 16 anni e sapeva per certo cosa avrebbe fatto del proprio futuro una vol...