Ogni giorno sembrava volare per Taehyung; affianco a Jungkook tutto scorreva troppo in fretta e in pochi giorni riuscì, per la maggior parte, a tirarsi sú. Ahimè però, il crollo emotivo si faceva lo stesso sentire, anche se lottava mettendocela tutta per evitare di far trasparire le proprie emozioni, purtroppo era alquanto evidente il suo essere affranto e distrutto. Odiava piangere e non voleva di certo farsi vedere debole dal corvino. Quest'ultimo mai lo lasciò da solo, rimanendo costantemente al suo fianco quando la debolezza prendeva il possesso del suo corpo facendolo crollare.
Per cominciare, quella giornata iniziò con il piede sbagliato già dal mattino. Taehyung non osò alzarsi nemmeno dal letto e, a differenza delle scorse volte, non versò alcuna lacrima come se si fossero prosciugate. Restò semplicemente lì, disteso sotto le coperte accoglienti ed alzandosi soltanto per raggiungere il bagno poche volte o per bere dell'acqua.
Jungkook rispettò la decisione che prese, non obbligò il grigio ad alzarsi contro la sua volontà e lo lasciò solo come gli venne chiesto, oltre tutto sarebbe dovuto andare a scuola.
Il corvino tuttavia era preoccupato come non mai e, quando tornò da scuola, trovò ancora l'altro chiuso in camera; era lì dentro ormai da troppe ore e il sole stava per calare. Fino a quel momento, il chiaro non aveva completamente mangiato e ciò fece dannare Jungkook sperando che l'altro rimanesse in forze, volendo evitare un possibile svenimento da parte sua.
Anche la mamma del più piccolo era estremamente preoccupata per quel ragazzo. Il figlio le aveva raccontato cosa fosse accaduto al grigio, ovviamente dopo aver ricevuto il suo consenso, ma non andò nei minimi dettagli e non accennò nulla riguardo alla magia o allo specchio; non era il caso... Si limitò a raccontargli lo stretto necessario facendo in modo che Taehyung avesse un posto dove stare. Fu grato della gentilezza dei propri genitori quando gli diedero una riposta positiva per farlo restare con loro. I due adulti, oltre alla grande confusione creatasi nella loro mente, non potevano di certo dirgli di no, e acconsentirono all'istante.Il corvino salì le scale lentamente raggiungendo la porta della propria stanza e provando in qualche modo a bussare, avendo entrambe le mani impegnate a sorreggere un vassoio.
Appena riuscì nel suo intento, un piccolo "Avanti" si sentì ovattato oltre al varco in legno.
Entrò ben presto nella stanza cercando in qualche modo, con il piede, di chiudersi la porta alle spalle. Raggiunse a seguire il ragazzo arrotolato tra le coperte, probabilmente impregnate dal suo profumo.
"Kookie che fai con quello in mano?" una mano uscì da sotto le coperte ed andò a stropicciare un occhio del proprietario probabilmente appena sveglio da un'altra e lunga dormita.
"Mi sembra ovvio! Per farti riempire la pancia"
Il sedersi di Jungkook sul letto fece sprofondare una parte di materasso e Taehyung poco dopo, si tirò a sedere posando lo sguardo sul vassoio pieno di Ramen e Kimchi.
"Umh, non ho tanto appetito" la sua pancia però non fú d'accordo e contraddisse quelle parole iniziando a brontolare rumorosamente.
"Non sei credibile" posò il vassoio sul comodino e ne prese il piatto pieno il ramen ai gamberetti preparato poco prima dalla madre, appositamente per lui; era ancora fumante.
"È piccante? Se lo è, io non lo mangio, odio quando è troppo forte ed inizia a bruciarmi tutta la bocca" disse osservando il piatto. Pensò che facendo in quel modo Jungkook lo avesse rimesso al suo posto ma il corvino, invece, recuperò le bacchette prendendo poco della pietanza invitante.
"Non lo è, ho notato come qualche giorno fa stavi quasi soffocando con i noodles super piccanti. C'è un pizzico di pepe per portarci sapore, ma tranquillo perché non si sente minimamente" lo rassicurò avvicinando gli spaghetti alle labbra del ragazzo, notandolo ancora titubante se provare a mangiarli o meno.
Quest'ultimo dischiuse le labbra e si lasciò imboccare dal più piccolo che, nell'ultimo periodo si prendeva cura di lui come se fosse il suo dovere di vita.
"Pizzica?" abbozzò un dolce sorriso guardando il suo TaeTae con le guanciotte piene, anzi... Non era ancora suo, ma quasi.
Lo trovava davvero troppo tenero anche quando semplicemente mangiava o dormiva, le sue espressioni facciali fin troppo spesso erano adorabili.
"No, non pizzica" sussurrò aprendo nuovamente la bocca, mangiando un altro boccone di spaghetti. "E sono davvero buoni" continuò coprendosi le labbra con la mano.
"E devi ancora assaggiare il kimchi!" ridacchiò Jungkook indicando l'altro piattino ancora disposto sul vassoio.
"Me ne dai un po'?" Taehyung fece gli occhi dolci, inclinando la testa come se fosse un cucciolo. Il corvino, a quella vista, non poté che annuire prendendone un pochettino e imboccando nuovamente il grigio."Sei bellissimo Tigrotto"
Al diretto interessato gli andò di traverso ciò che stava mangiando, non aspettandosi quel complimento alquanto improvviso.
"Scusa, emh. Non volevo prenderti alla sprovvista e nemmeno farti rischiare un soffocamento. Parlo troppo, dovrei starmi zitto in certi momenti" disse sottovoce, frustrato e arrabbiato con se stesso come se avesse fatto l'errore peggiore del mondo.
"Sta zitto, ti fai troppi probelmi" sussurrò l'altro con un piccolo e dolce sorrisetto ad incorniciargli le labbra. Era abbastanza felice per quella piccola frase, scatenò in lui tantissime emozioni positive e si fece coraggio; posò due dita sotto il mento del ragazzo dai capelli color pece in modo tale da sollevargli il viso delicatamente, posando lo sguardo sul suo e perdendosi all'interno di quelle pozze nere dal tratto bambinesco, le trovò piene di un sentimento evidente rispetto agli altri.
Il grigio non si fece scrupoli ad avvicinarsi ulteriormente, azzerando le distanze tra di loro e posando le labbra rosee su quelle carnose ed invitanti di Jungkook.
Il bacio fú diverso dal solito; il desiderio di andare oltre ad un semplice e casto bacio si fece spazio nei loro cuori, gli ormoni in circolo in quel momento erano tanti, necessitavano di sperimentare, di provare qualcosa di nuovo.
Taehyung accaldato, si affrettò a levargli dalle mani il piatto e senza guardare dove stesse mettendo l'oggetto, lo posò in bilico sul comodino ma poco importava di quello.
Il corvino non osò staccarsi dalle labbra del più grande, le bramava già da tanti giorni ed era bisognoso di quel contatto. Ne aveva bisogno come l'aria.
Fu proprio il grigio a prendere l'iniziativa di spingersi oltre. Fece scontrare così le loro lingue, poi le intrecciò sentendo l'altro ricambiare quel gesto peccaminoso che entrambi sperimentarono per la prima volta insieme.
Dopo una piccola frazione di secondi, si ritrovarono distesi: Taehyung con la schiena sul materasso e Jungkook sopra di lui a cavalcioni con ancora le labbra incollate che non si staccarono nemmeno quando l'aria nei loro polmoni stava per terminare. Quel bacio era meglio dell'ossigeno, la mancanza di fiato era l'ultima cosa che li preoccupò in quell'istante.
Esistevano solo loro, uniti da quei dolci e umidi baci, quasi viziosi, che riempirono la stanza di piccoli suoni. Per le loro orecchie furono come musica.
Entrambi ebbero una strana sensazione al basso ventre, piacevole quanto fastidiosa ed il primo a prendere le distanze, anche se di malavoglia fu Jungkook, il quale poteva tranquillamente sentire il rigonfiamento nei loro pantaloni e non voleva di certo andare oltre, non quel giorno. Desiderava fare le cose con calma.
Per recuperare fiato, presero dei grandi respiri, erano affannati come se avessero appena corso una maratona e Taehyung chiuse gli occhi per qualche secondo, cercando di calmare ciò che si ritrovò inaspettatamente tra le gambe, ma invano. Nel mentre il corvino si ostinò soltanto a coprirlo con la felpa guardando poi il viso etereo del suo Hyung. Lo sguardo, dopo poco, inevitabilmente gli cadde sul ciondolo illuminato.
I ragazzi vennero poi distratti da delle farfalle azzurre di diverse dimensioni, che sbucarono magicamente dal nulla all'intero della stanza del moro.
"Cos-" il grigio portò lo sguardo sulla finestra chiusa, e infine su quello del ragazzo ancora sulle proprie gambe attento a non distogliere l'attenzione da quelle piccole creature svolazzanti.
"Taehyung cosa stai provando in questo momento?" gli venne in mente soltanto un'ipotesi e aveva bisogno di una conferma.
"Ho-" realizzò e sbarrò gli occhi "Ho le farfalle nello stomaco, Jungkook... Com'è possibile che siano apparse se la magia qui non esiste? Non può essere possibile" quella domanda si ripeté più volte nei suoi pensieri, in loop. Si ritrovò abbastanza confuso su ciò che era appena accaduto. Il suo cuore perse un battito quando l'altro parlò.
"Il tuo ciondolo, sta brillando"Il ciondolo è così~🔗
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Boy Of The Mirror [ TAEKOOK ]
Fanfiction[COMPLETA] Era inverno a Seoul, quando un giovane ragazzo dai capelli corvini si trasferì insieme ai genitori in quella grande città. Jungkook era un ragazzo tranquillo, aveva 16 anni e sapeva per certo cosa avrebbe fatto del proprio futuro una vol...