Capitolo 53

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Pov's Tancredi

Dopo un mese

È passato un mese e siamo ancora qua a Miami. Passiamo quasi tutti i giorni con Cameron e gli altri. Sono molto simpatici come ragazzi. Ma c'è solo un piccolo problema... Aaron ogni giorno ci prova con me. Più lo respingo più lui continua a provarci. E non voglio che questo comprometta la mia relazione con Lele. Non voglio perderlo. È troppo importante per me. È letteralmente tutta la mia vita.

Mentre gli altri sono in salotto a guardate la tv, io sono in camera. Affacciato alla finestra con i gomiti poggiati sul davanzale. Sento la porta aprirsi. Non mi giro, probabilmente è Lele.
Sento due mani sui miei fianchi.

«Ehi tesoro.»

Mi giro e mi allontano.

«Aaron cosa ci fai qui? Lo sai che nelle nostre stanze non si può entrare.»

«Beh volevo solo farti compagnia, sei l'unico a rimanere in camera.»

«Grazie del pensiero, ma non c'è bisogno che tu rimanga qua. Adesso puoi andare.»

Aaron si avvicina a me. Chiude la porta a chiave. Ma che vuole?

«Aaron apri la porta.»

Lui non mi ascolta, si avvicina a me e finisco con le spalle al muro. La sfortuna sempre dalla mia parte a quanto vedo.

«Sai Tancredi. Ci conosciamo da un mese, e fin dal primo momento che ti ho visto mi sei piaciuto. Ma non solo mi piaci, oh no, io ti amo tantissimo. Più di quanto ti ama Lele.»

«Mi dispiace Aaron, ma amo solo Lele. Io e te siamo solo amici. E adesso vorrei uscire.» cerco di spostarmi, ma Aaron mi intrappola tra lui e il muro.

«Oh no. Caro Tancredi, se non posso averti io non ti avrà nessuno. Quindi ti resta una sola cosa da fare.»

Deglutisco, il mio cuore batte a mille.

«Devi lasciare Lele e metterti con me.»

«No. Ho rischiato di perderlo una volta. Non rischierò di nuovo. Vattene Aaron.»

«Oh no, devi lasciarlo. Oppure gli farò del male.»

«Sarà Lele a fare del male a te appena saprà tutto.»

«Lui non mi fa paura.»

Mi prende il mento tra le mani e stringe la presa, ma non troppo forte.

«Tu adesso lascerai il tuo stupido fidanzatino. E se non lo farai, non vedrai Lele per il resto della tua vita.»

«C-che intendi d-dire?»

«Lo ucciderò.»

Se ne va dalla stanza. Ma prima di uscire si gira verso di me.

«Che non ti venga in mente di parlargli di questa conversazione. Sappi che ti osservo Tancredi.»

Esce dalla camera. Le lacrime scendono sui miei occhi. Non posso farlo. Non posso lasciarlo. Non posso e non voglio. Non voglio perdere Lele. Lui è tutto per me.

«Piccolo perché piangi?»

Non mi sono reso conto che Lele è entrato in stanza. E adesso che faccio?

Tu Sei||TankeleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora